ZORRO, L'EROE
Avventura,
cani, montagna, il lavoro straordinario dei cani da salvataggio e dei
loro conduttori umani, sono lo sfondo su cui si sviluppa l'ultimo
romanzo di Paola Zannoner, Zorro nella neve, pubblicato da
poco da Il Castoro.
Il
cuore di questa storia sta nell'incontro fra due personaggi, un
ragazzo e una ragazza, attraverso l'amore per i cani.
Il
primo, Luca, viene recuperato sotto una montagna di neve grazie al
formidabile fiuto di un cane da ricerca, Zorro; da quel momento vuole
assolutamente diventare anche lui conduttore di cani da salvataggio.
Per farlo deve adottare un cucciolo; ed ecco il legame con il secondo
personaggio, una giovane studentessa di veterinaria, volontaria in un
canile. Ecco là, il gioco è fatto. Si intrecciano dunque
aspirazioni, esperienze personali, contrasti e incomprensioni
familiari, per realizzare un sogno comune.
Buona
parte della storia ci racconta, però, anche il punto di vista di
Zorro, cercando di rendere comprensibile il suo modo di percepire il
mondo e di rapportarsi con l'universo umano, i suoi entusiasmi, le
delusioni, l'essenzialità del suo 'pensiero'.
Parliamo
di un border collie, un cane di grande intelligenza e facile
addestrabilità che resta però essenzialmente un cane. Non un
pupazzo animato, ma una creatura in parte ancora selvatica, capace di
percepire sfumature di odori per noi nascoste, che in un bosco si
anima e ritrova la sua essenza lupina.
Ovviamente
è un artificio letterario, che immagina ciò che non possiamo
descrivere obbiettivamente. D'altra parte la contiguità, la
familiarità con queste creature ci fa imparare un modo diverso di
stare al mondo, di percepirne l'essenzialità. Ed è vero che
frequentarli, condividere la propria vita con loro ci fa riscoprire
capacità nascoste dalla vita quotidiana: annusare il vento,
interpretare i rumori di un bosco e prima di tutto reimparare a
respirare.
Dunque
un'avventura con un aspetto etologico, che mi auguro aiuti i ragazzi
e le ragazze, che già convivono con un cane o che vorrebbero farlo,
a comprendere meglio la complessità e la ricchezza di un'esperienza
del genere, che si dovrebbe basare in primo luogo sul rispetto della
loro natura di quasi lupi.
Eleonora
“Zorro
nella neve”, P. Zannoner, Il Castoro 2014
Nessun commento:
Posta un commento