venerdì 31 ottobre 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LIBRO CHE VA...

Pupupidù. Orsi in pista, Benjamin Chaud
Franco Cosimo Panini 2014


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Che gioia sgranchirsi finalmente le zampette! Orsetto sa bene che non deve allontanarsi troppo dalla tana, ma che cos'è che brilla dietro gli alberi? È il sole che illumina il sentiero, un sentiero che Orsetto non ha mai visto prima. Come profuma di nocciola quel sentiero e che voglia incredibile di percorrerlo! Hop hop hop. Orsetto trotterella nel bosco, rincorre una farfalla, tuffa il musetto nel muschio..."



Ci risiamo: Orsetto è di nuovo all'inseguimento di qualcosa. La prima volta seguì un'ape che lo portò sul tetto del teatro dell'Opera. Adesso è attratto da odori, colori e buchi, svariati buchi che lo portano lontano da casa. In solitudine, circostanza insolita, visto che nel precedente libro era tampinato da papà Orso, Orsetto si infila in grotte, tubi rossi gocciolanti, e poi esce all'aperto di nuovo da un oblò di una lavatrice. È la lavatrice di una compagnia di artisti circensi che hanno appena steso il loro bucato accanto al grande tendone rosso. All'interno, sulla pista del circo Papà Orso, Mamma Orso e un altro orsettino minuscolo, un fratellino, stanno facendo il loro numero acrobatico. Cerchi infuocati, biciclettine, trampoli, piattini rotanti e in mezzo a tutto questo, Orsetto fa la sua parte e si fa lanciare dal cannone, mentre papà Orso sul monociclo corre sul filo e mamma Orsa è in equilibrio su una falce di luna.


Il numero, applauditissimo, si conclude con un numero di alto equilibrismo sul naso! Basta girar pagina e dal frastuono di un circo si passa al silenzio della foresta. E lì, nanna per tutti!

Hop hop hop, hip hip hip, tip tap top, Puuum! Questo è il ritmo dei libri di Orsetto.
Libro che va, suonando e battendo, pagina dopo pagina, a ritmo serrato. Nella consueta giostra di personaggi che saturano porzioni consistenti delle pagine, Benjam Chaud ci ha abituato a questi libri così sonori, così movimentati, così energetici. 
L'andamento è lo stesso di Una canzone da orsi: si parte, si va, si vede, si accelera e poi ci si ferma di nuovo.

Si tratta di un altro bel libro 'ad angolo piatto'. Un libro, cioè, che va letto tenendolo aperto 'ad angolo piatto' perché più lettori insieme possano godere, appieno della quantità di dettagli raccontati nelle parti più affollate delle pagine.
Ogni spazio utile sul foglio permette di raccontare una miriade di piccoli episodi: una su tutte, la pagina del gran bucato dove a stendere ci troviamo elefanti e pappagalli, nonché pacifici uomini sui trampoli che sul capo sostengono la moglie equilibrista che a testa in giù stende un altro po' di magliette sul suo trespolo...


In una sorta di horror vacui ogni spazio è buono per raccontare. Gli occhi, così, vanno di qua e di là attratti da mille particolari, da mille personaggi curiosi, da mille situazioni buffe. E a questo consueto modo di raccontare per immagini consueto per i libri di Chaud, qui si aggiunge la variante del buco, del taglio della pagina che ha la funzione di aprire un varco visivo su quel che sta per succedere al giro del foglio.
Sarà che il letargo deve essere così pieno di silenzio e di staticità, fatto sta che quando gli orsi si svegliano vanno incontro ad un crescente e sempre più brulicante e rumoroso mondo, popolato di bestioline o di esseri umani, sempre piuttosto appiccicati tra loro. Siamo di fronte a due fatti incontrovertibili: la natura, in effetti, non dorme mai e nelle grandi città si sta molto stretti. Ed è per questo che ad ogni fine di storia, gli orsi riconquistano la quiete della loro tana. Beati loro! 


Carla

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