SUPERMAMME, SENZA SCORDARE I PAPA'
Ovvero
modi diversi di raccontare la genitorialità, intenerendoci o
ridendoci su, soprattutto quando ci si deve confrontare con
l'inevitabile corsa dei propri pargoli verso il diventare 'grandi'.
Emma
Dodd da tempo utilizza il formato dell'illustrato 'piccolo' per
proporre piccole storie esemplari, che, con il sostegno di
illustrazioni semplici e di immediata comprensione, illustrano vari
aspetti della relazione affettiva,in particolare fra genitori e i
loro piccoli. Questa piccola serie è pubblicata in Italia da
L'Ippocampo junior e guarda ad un pubblico di genitori e figli, anche
piccoli, coinvolti nella lettura comune.
In uno
degli ultimi usciti, Desiderio, si centra un sentimento
comune:
Un papà
lupo (ma indiscutibilmente potrebbe essere anche una mamma), immagina
come sarà il nuovo arrivato, come gli starà vicino per insegnargli
a stare al mondo fino a che non arriverà il momento di sognare la
realizzazione del desiderio altrui, facendosi da parte e lasciando
spazio al giovane virgulto pronto ad affrontare la vita.
Sentimento
ed aspirazione comune, anche se nella realtà è assai difficile
vedere genitori capaci di comprendere le scelte del proprio figlio/a,
quando divergono dagli orizzonti previsti e indicano strade non
proprio facili da apprezzare.
Ma se
la Dodd, affermata illustratrice inglese, sceglie il linguaggio della
tenerezza, del tutto congruo al suo delicato stile illustrativo,
Nathalie Kuperman intraprende la strada dell'ironia.
La
mamma è dappertutto, breve storia illustrata da Cecilia Botta, è
una sorta di vedemecum al contrario, rappresenta il peggio, si fa per
dire, di noi mamme, il chioccismo evolutivo, l'esondazione dell'amore
materno.
E' poco
più di un racconto, dedicato ai bambini e bambine dai nove anni e
racconta di un ragazzino perseguitato da una mamma invadente che per
essere vicina al proprio 'pulcino' è capace di farsi piccola
piccola, tanto da entrare nella sua cartella, o grande come un
gigante per difenderlo dai bulli. Si può immaginare lo sconcerto e
l'imbarazzo del giovane protagonista, Joseph, che si ritrova questa
genitrice onnipresente e, ovviamente, animata delle migliori
intenzioni. Ne viene scombussolata la vita sociale , le amicizie e
così via. Ovvio il finale con ridefinizione dei ruoli, la mamma che
accetta la crescita del figliolo e il medesimo che subisce di buon
grado le responsabilità di diventere grande.
Peccato
che nella realtà non funzioni esattamente così e che sia
estremamente complicato mantenere il giusto equilibrio, nel seguire
la crescita dei figli, fra presenza e libertà dei medesimi.
Se
anche questa storia pecca un po' di eccessiva semplicità nel
descrivere il 'mammismo', è comunque un divertente sguardo ironico
sulle tribolazioni delle mamme che spesso, e a torto, vorrebbero
farsi piccole per seguire i figli in tutte le situzioni. Sappiamo
bene quale difficoltà loro incontrino nel costruirsi la vita
sociale, le relazioni con i coetanei e dentro la scuola, ma non è
mai stata una buona soluzione sostituirsi a loro nelle scelte. E'
davvero una questione complicata riuscire ad ammettere che i figli
non sono il nostro specchio, una nostra splendente emanazione. E
ancor più difficile farsi da parte, per permettere loro di
sbagliare.
Vi
fischiano le orecchie? Non avete tutti i torti, questi libri parlano
anche di voi.
Eleonora
“Desiderio”,
E.Dodd, L'ippocampo 2014
“La
mamma è dappertutto”, N. Kuperman, Edizioni San Paolo 2014
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