DORMIRE IN UN BOSCO
La casa nel bosco, Yoko
Maruyama
Nord-Sud Edizioni 2014
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)
"In mezzo a un grande bosco
c'era una piccola casa. Un giorno scese dalle montagne un
orso...stomp, stomp, stomp e arrivò alla casetta.
Una bambina uscì dalla porta e
disse: 'Shhh! Silenzio!'
Poco dopo dal fondo del bosco spuntò
qualcun altro...hop hop hop."
Anche al cerbiatto fu chiesto di fare
silenzio. Lo stesso capitò alla volpe che frusciava fra l'erba e
anche al picchio che becchettava la corteccia di un albero. E in
ultimo persino al piccolo scoiattolo che sfrecciava tra i mughetti si
chiese il silenzio. Tutti insieme, i quattro animali, seguirono
quella bimbetta dal vestito scarlatto per vedere quale era il motivo
della sua ripetuta richiesta di quiete. Ed eccoli lì, tutti
affacciati ai bordi di una cestina di vimini a guardarne il
contenuto, con i musi inteneriti....E noi con loro. Noi, che ben
sappiamo quanto sia prezioso il sonno di un neonato. Sopra ogni cosa
va tutelato.
Una bambina vestita di rosso con un
dito sulle labbra, a chiedere il silenzio di chi le sta di fronte:
noi. Si affaccia per tre quarti dietro un pesante portone di legno,
che nasconde qualcosa: ecco a voi una copertina ben riuscita che
cattura la curiosità del lettore, all'istante. Siamo già lì tutti
alla porta a cercare di sbirciare al di là.
Apriamo quindi il libro, la nostra
porta virtuale. E la storia comincia. Costruita su un'iterazione,
come le migliori fiabe per i più piccoli, la storia è fatta di
nulla eppure è perfetta. Cadenza, equilibrio, sapienza prospettica,
rigore contribuiscono a farne un buon libro.
Quattro animali che arrivano dal fondo,
un fondo verde continuo, misterioso e lussureggiante. Ad ogni nuovo
arrivo l'animale si rivela più piccolo rispetto al precedente (anche
questa sequenza attinge dalla tradizione fiabesca classica) e ogni
volta si preannuncia con un suono diverso, dando il tempo al piccolo
lettore, prima di girare pagina, di prevedere di che animale si
tratti. I pesanti passi dell'orso fanno stomp, i saltelli del
cerbiatto fanno hop, la volpe fa frrr e il picchio fa pic (no,
purtroppo fa pik).
Le onomatopee sonore, e gli animali
bellissimi che riempiono la pagina e creano un ritmo cadenzato
intorno al grande mistero che si svela solo all'ultimo, affondano le
radici in uno dei più classici picture book: a Caccia dell'orso,
di cui riprende non solo ritmo e tipo di segno, ma anche il gioco
dei suoni, sebbene nel libro di Michael Rosen ed Helen Oxembury,
Chiara Carminati abbia saputo tradurli, a mio avviso, in chiave più
felicemente musicale. E a proposito dei suoni, penso anche ad altri
antecedenti illustri, quali Torniamo a casa, piccolo orso? di Martin Waddel e Chi me l'ha fatta in testa? di
Wolf Erlbruch, dove rispettivamente Luigi Spagnol e Donatella Ziliotto furono, anch'essi, traduttori
felici.
Sconcertante è la vicinanza di segno
tra Yoko Maruyama e Freya Blackwood. Dipenderà dalla loro
appartenenza al medesimo emisfero?
Carla
Noterella al margine: andando a
spigolare per sapere qualcosa in più su questa illustratrice
giapponese mi sono imbattuta nel sito Nord-Sud e, vincendo la
repulsione verso ciò che compare in home page, ho scoperto che
questo libro non risulta in catalogo. Troppo ben fatto per metterlo
accanto ai puffi e ai barbapapà?
Nessun commento:
Posta un commento