DEL 7, DEL ROSSO E DEI GIRASOLI
Il
destino è stato davvero crudele con Willow, dodicenne di colore e un
po' strana, con una passione smisurata per l'epidemiologia, la
biologia delle piante e per il numero 7: per ben due volte resta
orfana, perdendo prima i genitori naturali e poi quelli adottivi, con
i quali aveva stabilito un solido legame.
E' una
ragazza superdotata, con una prodigiosa mente matematica e
un'insaziabile desiderio di conoscenza, praticamente un'aliena per la
maggioranza dei suoi coetanei; fa di tutto per mimetizzarsi, tanto
da sembrare didatticamente in difficoltà: ed ecco l'intervento dello
psicologo scolastico, Dell, che si rivela essere un approssimativo
cialtrone, capace solo di creare una sorta di classificazione degli
'svitati' che incontra per lavoro.
Da un
giorno all'altro, Willow diventa un caso da servizi sociali, è sola,
senza parenti che possano prendersi cura di lei; ma c'è un passaggio
cruciale, un germoglio invisibile che, prendendo corpo, cambia il
corso degli eventi. E' il microscopico legame che è riuscita a
creare con Mai, ragazzina di origini vietnamite, che accompagna lo
scorbutico fratello Quang-ha dallo stesso psicologo di Willow. La
ragazza, informata della tragedia, porta la giovane amica dalla madre
Pattie, che gestisce un salone di bellezza; la madre prende le redini
della situazione e non solo ospita l'orfana, ma imprime una svolta a
tutta la situazione: per sembrare una famiglia credibile per
l'affidamento temporaneo, sfratta Dell, coinvolto suo malgrado, dal
suo appartamento e ci si trasferisce, trasformandolo da tugurio di
uno scapolo disordinato in un ambiente perfetto da famiglia media.
La presenza di Willow nel nuovo scalcinato condominio non resta
inosservata.
Oltre a
rivoluzionare la casa del riluttante amico, riesce ad impiantare un
nuovo giardino nel cortile di casa, prima con dei girasoli e poi con
uno strepitoso insieme di piante di tutti i tipi.
Nel
frattempo, le vite di ciascuno e di tutti sono travolte e
trasformate, ben più di quanto ciascuno ne sia consapevole:
l'improvvisata rete di solidarietà che cresce attorno alla
protagonista, e che vede anche un tassista che vuole studiare e il
pignolo coinquilino di Dell, costituisce una sorta di strampalata
famiglia allargata, forte abbastanza da convincere i servizi sociali.
La
nostra Willow, che comprende bene i numeri, ma accetta i portafortuna
di vario genere, ha un infallibile sguardo scientifico sul mondo e
comprende poco le dinamiche personali, è un personaggio dalla
simpatia contagiosa, costringe a sorridere anche descrivendo una
situazione umana fra le più difficili che si possano immaginare.
L'autrice
americana, Holly Goldberg Sloan, riesce a mantenere un giusto
equilibrio fra il realismo di una situazione drammatica e l'ironia
con cui affronta i personaggi, non lontani da tipologie che possono
risultare assai familiari.
E' una
storia coinvolgente, forse con un'inclinazione troppo sottolineata
verso il lieto fine, ma in fondo è giusto così, è un messaggio
forte e chiaro di fiducia nella possibilità di salvarsi, di
rinascere, di ricominciare grazie alla rete di relazioni, non
formali, non naturali, che possono accogliere ciascuno di noi. I
lettori e le lettrici, dai dodici anni in poi, con tutta probabilità
apprezzeranno.
Eleonora
“Il
mondo fino a 7”, H. Golberg Sloan, Mondadori 2015
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