LE PAROLE SONO PIANTE
Storie di parole,
Giuseppe Pittàno, Rosanna Bonafede, Alessandro Sanna
Gallucci 2015
NARRATIVA PER MEDI (dai
7 anni)
"Rosmarino.
Deriva da una parola latina composta da rōs (rugiada) e marina (del
mare) che letteralmente vuol dire rugiada del mare. Infatti il
rosmarino è una pianta che cresce nelle zone costiere, sulle rocce
vicino al mare [...] Nell'antico Egitto si metteva qualche ramo di
questa pianta odorosa nelle tombe dei Faraoni per rendere profumato
il viaggio delle loro anime nell'aldilà."
Un
dizionario etimologico dovrebbe essere classificato come testo di
divulgazione. La stessa curatrice, Rosanna Bonafede, nella Premessa
ne sancisce il taglio divulgativo, eppure quel titolo, a mio parere,
vuole dirci anche qualcosa d'altro. E non mi pare di fargli un torto
se considero questo libro, oltre ad un utile strumento di
apprendimento, anche un'insolita raccolta di storie, punteggiata dai minuscoli, sintetici e numerosi disegni di Alessandro Sanna.
Per
questo motivo la sua recensione che dovrebbe appartenere alla rubrica
Fammi una domanda, io, provocatoriamente, la colloco nella rubrica
dedicata alla narrativa. E lo faccio proprio perché ne riconosco il
valore narrativo, prima di qualsiasi altro.
Questo
dizionario che si occupa dell'origine delle parole, per la precisione
di 336 parole tra italiane e d'importazione, è certo un libro di
carattere divulgativo, ma è anche un'affascinante sequenza di micro
racconti legati al nostro lessico. Alcuni di questi sono davvero
inaspettati. I cereali si legano a Cerere; la cravatta arriva dalla
Croazia, l'altalena ha a che fare con la guerra e il rubinetto deve
il suo nome a un montone...E, colmo dei colmi, la locomotiva deve il
suo nome ad una parola che ha cinquecento anni in più di quella
macchina sbuffante, nata ai primi dell'Ottocento.
Ogni
maestro o maestra di scuola dovrebbe aprire e chiudere la sua
giornata in classe con la lettura condivisa di una o due di queste
definizioni e lo dovrebbe fare nella convinzione che le parole sono
veri e propri utensili, ferri del mestiere, nelle mani di chi le sa
usare.
Avere
un lessico articolato, conoscere il maggior numero possibile di
parole aiuta nella vita. Sapersi esprimere con proprietà di
linguaggio, saper chiamare le cose con il proprio nome, saper
cogliere le sfumature di significato di cui la lingua italiana è
così ricca spesso può rivelarsi una competenza molto utile.
Nella
fase di apprendimento di un bambino, appena varcata la soglia del
saper scrivere e leggere, conoscere sempre nuovi vocaboli è un po'
come respirare, o mangiare, sono gesti che ci tengono 'accesi', sono
la riserva di carburante del nostro cervello e del nostro pensiero.
In
questa ottica, un vocabolario nelle mani di un ragazzino può
rivelarsi pozzo inesauribile di informazioni, di nessi logici, di
scoperte avvincenti.
E
se questo vocabolario è in realta un dizionario etimologico che
racconta le parole come fossero piante, ovvero ne esamina le radici,
ne valuta la direzione presa nella crescita, ne considera la
robustezza, ancora meglio. Studiare le parole attraverso la loro
etimologia significa innanzi tutto intenderle come cosa viva, come
elemento linguistico in evoluzione e questo è un concetto che i
ragazzini dovrebbero aver presente fin dal principio del loro
percorso di apprendimento.
Quindi
perché non leggere questo libro in classe come un libro di narrativa
un po' insolito e perché non tenerlo sulla cattedra, accessibile
sempre per un uso quotidiano?
Carla
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