LA GRANDE DIFFERENZA
La pantera sotto il letto,
Andrea Bajani, Mara Cerri
Orecchio acerbo 2015
ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni)
"Poi arriva la notte che prende
la casa e la mette in un sacco.
La bambina ha paura che insieme alla
casa la notte prenda anche lei.
Per questo non vuole uscire dalla
stanza, neanche per fare la pipì.
Per questo sotto il letto ha
nascosto una vecchia padella.
Se la pipì busserà sulla pancia è
nella padella che lei la friggerà."
Così il buio resterà fuori dalla casa
e con lui le cose che fanno paura.
Con il suo papà, come spesso accade di
venerdì sera, la bambina arriva alla sua casa in montagna. Isolata,
avvolta nella notte, la casa è lì ferma: un cubo con le luci spente, circondata da
alberi e animali.
Entrati, la casa li contiene e li
protegge dal buio sacco della notte che li inghiotte.
Non è la prima volta che arrivano in
quella casa e infatti la bambina sa come comportarsi di fronte a
tutto quel nero che la circonda: una padella inutilizzata può essere
utile a raccogliere una pipì notturna per evitarle l'azzardo di
aprire quella porta che la separa dal buio pece. Anche la vicinanza
del papà è rassicurante perché lui con le sue mani la sa condurre
verso il gran tuffo notturno. Perché la notte rassomiglia al mare e
nel buio si può anche surfare.
Ma se a dover uscire dalla porta fosse
il padre? I grandi la notte la sconfiggono accendendo la luce. Questa
è la loro scorciatoia. Solo di rado sanno capire che nel buio tutto
può sparire e che è con questo che i bambini ogni notte fanno i
conti...
Una bambina e il suo papà di fronte al
buio. Che grande differenza li separa.
Ai piccoli il buio fa paura perché nel
buio tutto può sparire e tutto può accadere. E quella paura lì,
dello scuro, dell'oscuro, li guarda dritto negli occhi, ed è nera
come la notte, è nera come la pantera. Ed è lì a un passo da loro,
sonnecchia sotto il letto. Bisogna esplorarla, imparare ad
accarezzarla, cavalcarla e talvolta questo può rivelarsi anche
divertente. Lei li porta a vedere il mondo a testa in giù, può
abbracciarli e farli volare...Loro sanno immaginare.
Ai grandi, invece, il buio non deve far
paura. Perché per loro il buio si spegne con l'accendersi di una
luce. Ai loro occhi nulla scompare e niente può accadere. Sotto i
loro letti non ci sono le pantere. A loro è ormai negata l'ebbrezza
di vedere il mondo a testa in giù... Loro sanno ragionare.
D'altronde è il loro mestiere: quello
di sapere le parole per spegnere la notte, quello di avere le mani
come posti caldi da abitare. A ognuno il suo.
Mara Cerri, un po' come la sua bambina
in canottiera, esplora, gioca e si guarda attorno per poi mettersi
faccia a faccia con il nero della notte, con il nero della pagina. Si
muove nell'onirico, come è compito di chi attraverso il disegno
provi a immaginare. Come quella ragazzina, capelli al vento, che
cavalca un padella abbracciata a una pantera, così Mara Cerri naviga
sicura sulla superficie del foglio. Ci gioca, con la cucitura per
esempio, che usa come invisibile diaframma, come luogo che cattura, come vetro che separa la
bambina e la pantera che in tal modo paiono specchiarsi l'una nello
sguardo dell'altra. Accelera, rallenta, guarda dall'alto, proprio
come se fosse lei a surfare su quella padella.
A Bajani, invece, il compito di trovare
le parole. Di ragionare su, di razionalizzare, seppure da poeta, la
grande differenza. Quella grande differenza accennata al principio
del discorso.
Ancora una volta un grande scrittore,
ammaliato, va in cerca dei disegni di Mara Cerri. Ne solletica lo
sconfinato suo immaginario con una suggestione e quindi lei va,
sogna, dipinge. Sogna e dipinge, ed è qui la magia, quello che forse
Bajani non sapeva ancora di voler scrivere. Si crea così un circolo
virtuoso tra scrittore e illustratore che alla fine rende il libro un
perfetto e armonico accordo tra parole e immagini.
Carla
Il 30 marzo alle 19.30 presso la
galleria Spazio & a via Guerrazzi 1 a Bologna inaugura la mostra
con le tavole originali del libro (aperta fino al 30 aprile).
L’inaugurazione, alla presenza degli
autori, sarà accompagnata da una lettura di Andrea Bajani e dal
sound design di Alessandro Guerri.
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