mercoledì 15 aprile 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LA GRANDE ILLUSIONE


Caccia alla tigre dai denti a sciabola, Pieter Van Oudheusden 
(trad. Laura Pignatti)

Sinnos 2015


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)



"La tigre dai denti a sciabola è molto temuta, vicino e lontano e anche più in là. Nessuno l'ha mai vista, ma è meglio così. Dicono che sia enorme, ingorda insaziabile e fortissima, con tremendi artigli taglienti. Ma quanto è vicina? 'Eh' dice lo stregone..."



Le parole degli stregoni, degli aruspici, dei profeti vanno sempre un po' interpretate, si sa. E anche qui nella Preistoria ci sono quelli che sanno leggere solo il futuro e non si occupano minimamente del presente. Tocca quindi al capotribù risolvere il problema di questa tigre che incombe e riportare la calma tra la sua gente. Primitivo, questo è il suo nome, organizza subito una squadra per partire in caccia. Lui, un piccoletto dal piglio combattivo, è seguito da due cavernicoli, uno molto alto e uno molto largo, ma anche dal giovane Olun che tanto vorrebbe partecipare. Forse perché giudicato troppo giovane e inesperto, il ragazzetto viene messo da parte. Ma lui non molla, perché è la sua occasione: la tigre dai denti a sciabola sarà lui a 'catturarla' (magari anche grazie all'amuleto ricevuto dallo stregone, un semplice sassolino bianco). 

In cerca dell'impresa, Olun girovaga armato di lancia, quando si accorge di essere pedinato da Uma. Una ragazza? Non è roba da femmine la caccia grossa. Ma le ragazze forse sono meno muscolose, ma sono di certo più furbe dei maschi.

Un grido tremendo attraversa il silenzio dell'imbrunire...e Olun, sicuro di essersi imbattuto nella tigre, con il solo sassolino bianco riesce a 'imprigionare' la belva.

E fu così che nacque il disegno.

E fu così che colui che imbrigliò (e anche un po' imbrogliò...) finisce a sua volta imbrigliato dalla stessa linea bianca di contorno.


Un altro buon titolo che Sinnos aggiunge alla collana dei Tradotti. Ancora un libro che arriva dalle Fiandre, come già fu per Una scatola gialla. Ancora un libro costruito su una buonissima idea e realizzato, dal punto di vista dell'illustrazione, in modo raffinato, anche se con un registro tutto diverso dal precedente.

La forte connotazione grafica che distingueva il libro di Pieter Guadesaboos, qui si perde in pagine estremamente movimentate. Qui tutto è vivace, si tratta di un esilarante brulicare di personaggi e animali che movimentano il racconto, pagina dopo pagina. Divertimento assicurato per chi si voglia mettere lì a guardare le molte microstorie che Benjamin Leroy crea a fianco della narrazione principale. Apprezzabili dai più grandi sono particolari come l'abbigliamento di Olun (una imperdibile salopette preistorica), oppure le scene di vita quotidiana in cui i bambini preistorici preconizzano Stonehenge e la Venere di Willendorf, o ancora ' i ferri del mestiere' dello stregone, come i mozziconi di dita in primo piano.


Tutto il libro mantiene questo tono scanzonato nelle illustrazioni così come nel testo che prende spunto da un'idea davvero interessante e che non è per nulla scontata, ovvero che il segno di una matita è di fatto un sistema per circoscrivere, racchiudere ciò che i nostri occhi vedono, o la nostra mente immagina di vedere. E proprio su questo secondo aspetto che Caccia alla tigre dai denti a sciabola continua a scherzare con i suoi lettori. Con Olun ci aspettiamo di vedere ciò che in realtà non c'è, perché tutto si regge su una grande illusione. E a proposito di grandi illusioni, mi pare che
Pieter Van Oudheusden giochi anche con l'altra grande illusione tutta maschile che immagina le donne  esclusivamente come cercatrici e raccoglitrici, mentre gli uomini sono guerrieri e cacciatori...



Carla

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