LA GRANDE ILLUSIONE
Caccia alla tigre
dai denti a sciabola, Pieter Van Oudheusden
(trad. Laura Pignatti)
(trad. Laura Pignatti)
Sinnos 2015
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 5 anni)
"La tigre dai
denti a sciabola è molto temuta, vicino e lontano e anche più in
là. Nessuno l'ha mai vista, ma è meglio così. Dicono che sia
enorme, ingorda insaziabile e fortissima, con tremendi artigli
taglienti. Ma quanto è vicina? 'Eh' dice lo stregone..."
Le parole degli
stregoni, degli aruspici, dei profeti vanno sempre un po'
interpretate, si sa. E anche qui nella Preistoria ci sono quelli che
sanno leggere solo il futuro e non si occupano minimamente del
presente. Tocca quindi al capotribù risolvere il problema di questa
tigre che incombe e riportare la calma tra la sua gente. Primitivo,
questo è il suo nome, organizza subito una squadra per partire in
caccia. Lui, un piccoletto dal piglio combattivo, è seguito da due
cavernicoli, uno molto alto e uno molto largo, ma anche dal giovane
Olun che tanto vorrebbe partecipare. Forse perché giudicato troppo
giovane e inesperto, il ragazzetto viene messo da parte. Ma lui non
molla, perché è la sua occasione: la tigre dai denti a sciabola
sarà lui a 'catturarla' (magari anche grazie all'amuleto ricevuto
dallo stregone, un semplice sassolino bianco).
In cerca dell'impresa,
Olun girovaga armato di lancia, quando si accorge di essere pedinato
da Uma. Una ragazza? Non è roba da femmine la caccia grossa. Ma le
ragazze forse sono meno muscolose, ma sono di certo più furbe dei
maschi.
Un grido tremendo
attraversa il silenzio dell'imbrunire...e Olun, sicuro di essersi
imbattuto nella tigre, con il solo sassolino bianco riesce a
'imprigionare' la belva.
E fu così che nacque
il disegno.
E fu così che colui che
imbrigliò (e anche un po' imbrogliò...) finisce a sua volta
imbrigliato dalla stessa linea bianca di contorno.
Un altro buon titolo
che Sinnos aggiunge alla collana dei Tradotti. Ancora un libro che
arriva dalle Fiandre, come già fu per Una scatola gialla.
Ancora un libro costruito su una buonissima idea e realizzato, dal
punto di vista dell'illustrazione, in modo raffinato, anche se con un
registro tutto diverso dal precedente.
La forte connotazione
grafica che distingueva il libro di Pieter Guadesaboos, qui si perde
in pagine estremamente movimentate. Qui tutto è vivace, si tratta di
un esilarante brulicare di personaggi e animali che movimentano il
racconto, pagina dopo pagina. Divertimento assicurato per chi si
voglia mettere lì a guardare le molte microstorie che Benjamin Leroy
crea a fianco della narrazione principale. Apprezzabili dai più
grandi sono particolari come l'abbigliamento di Olun (una imperdibile
salopette preistorica), oppure le scene di vita quotidiana in cui i
bambini preistorici preconizzano Stonehenge e la Venere di
Willendorf, o ancora ' i ferri del mestiere' dello stregone, come i
mozziconi di dita in primo piano.
Tutto il libro mantiene
questo tono scanzonato nelle illustrazioni così come nel testo che
prende spunto da un'idea davvero interessante e che non è per nulla
scontata, ovvero che il segno di una matita è di fatto un sistema
per circoscrivere, racchiudere ciò che i nostri occhi vedono, o la
nostra mente immagina di vedere. E proprio su questo secondo aspetto
che Caccia alla tigre dai denti a sciabola continua a
scherzare con i suoi lettori. Con Olun ci aspettiamo di vedere ciò
che in realtà non c'è, perché tutto si regge su una grande
illusione. E a proposito di grandi illusioni, mi pare che
Pieter Van Oudheusden giochi anche con l'altra grande illusione tutta maschile che immagina le donne esclusivamente come cercatrici e raccoglitrici, mentre gli uomini sono guerrieri e cacciatori...
Pieter Van Oudheusden giochi anche con l'altra grande illusione tutta maschile che immagina le donne esclusivamente come cercatrici e raccoglitrici, mentre gli uomini sono guerrieri e cacciatori...
Carla
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