giovedì 23 aprile 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


QUANDO LA SCRITTURA È VOCE

La bambina fulminante, Paolo Nori
Rizzoli 2015


NARRATIVA PER MEDI (dagli 8 anni)

"La maestra Gemma, cioè Cioè, aveva dato tanti di quei compiti che volevano dire dieci ore di lavoro, in un fine settimana che Ada sarebbe dovuta andare a Mirabilandia, e tutti quei compiti forse volevano dire niente Mirabilandia, Ada quella volta lì aveva chiuso gli occhi, si era concentrata, aveva pensato: 'Che ti venga immediatamente un mal di testa sconvolgente. Che duri per davvero un cinquino di giorni intero'".

Ada porta 39 di scarpe, ha una maestra che dice sempre cioè, ha un nome palindromo, un padre che disegna bene e non sa scrivere poesie, una madre assicuratrice, e una dote straordinaria: è una bambina fulminante, ovvero quando lancia un anatema, l'anatema si avvera. Il primo risultato sono proprio cinque giorni di assenza della maestra che dice sempre cioè.
Ada al momento sta viaggiando con sua madre su un treno che da Bologna le sta portando a Prato. Da un minuto e rotti si trova davanti alla porta del bagno e vorrebbe tanto entrarvi per potersi nascondere da Bob. Perché Bob, che è un tedesco imbroglione che da Berlino si è trasferito a Montechiarugolo e che di mestiere fa l'enigmista, ora è nel suo scompartimento, ma Ada ha promesso a sua padre di non rivelare mai a sua madre che lei conosce Bob. Questo perché il padre di Ada e Bob sono grandissimi amici proprio grazie all'enigmistica. Tuttavia, dato che la madre di Ada in passato ha smascherato una truffa di Bob, è meglio che non sappia che Bob e la sua famiglia nel frattempo hanno stretto amicizia con il padre che vorrebbe tanto scrivere poesie e con la stessa Ada con cui hanno tentato di arrivare a Capri e invece poi si son ritrovati a Carpi...
Avete le idee confuse? Benvenuti in un libro di Paolo Nori.

Lui scrive così. Undici capitoli, centonovanta pagine che raccontano un minuto e mezzo della vita di Ada. Davanti alla toilette di un treno interregionale. Eppure la storia sta su, tutto meravigliosamente sta in piedi. Tu, lettore, ti fai portare in avanti e poi indietro in un continuo andirivieni con il passato, con incisi e parentesi e digressioni che possono durare anche due capitoli. Poi Nori ti riprende, o forse dovremmo dire si riprende, e ti spiega tutto quello che non avevi capito fino a quel punto. E la sua scrittura, come sempre, è voce.
A puro titolo informativo vi dico che Lucio, il padre, scrive poesie che non piacciono a nessuno (a me, molto) e per guadagnarsi da vivere disegna. La madre di Ada, Lucia, invece, lavora in una agenzia di assicurazioni, ed essendo donna integerrima, smaschera ogni truffa, compresa quella di Bob. Quest'ultimo, tedesco doc importato nella bassa padana di cui apprende immediatamente l'idioma locale, ha due figli, Ebe e Otto, e una moglie ed è un mago nel costruire palindromi (Otto ed Ebe, compresi). Ragione per cui, Lucio lo trova irresistibile. La loro amicizia, però, deve rimanere segreta agli occhi di Lucia, per ovvie ragioni.
Ada, nel frattempo, ha lanciato anatemi qua e là. In verità non si tratta mai di roba seria, a parte uno sfuggitole di bocca per cui il compagno di classe ricco e borioso si ritrova con una gamba ingessata a Madonna di Campiglio... Ma anche in questo caso si è trattato di un incidente.
In un fuoco di artificio di pensieri, poesie, in una sequenza fitta di capriole fatte di parole, ogni capitolo con estrema puntualità inizia e finisce educatamente con un buongiorno e un arrivederci. E nel mezzo si trovano idee, giochi di parole - una sequenza di palindromi molto gustosa - poesie di Fosco Maraini, raccontini di Daniil Charms, e pensieri di Daniele Benati e Giorgio Agamben... Insomma bella roba, roba di qualità.
Ma la lettura di questo bel libro andrebbe fatta anche solo per arrivare alle cinque pagine finali nelle quali si dimostra, come in un teorema, che la potenza non si misura sulla base di quello che uno fa, ma su quello che uno potrebbe fare.
Veramente potente è colui che quello che potrebbe fare in potenza non lo fa.
Che bell'esercizio è fare esperienza della propria impotenza.

Carla

Noterella al margine. Mettevi comodi, prendetevi il vostro tempo e cominciate a leggere da qui.

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