QUANDO LA SCRITTURA È VOCE
La bambina fulminante, Paolo Nori
Rizzoli 2015
NARRATIVA PER MEDI (dagli 8 anni)
"La maestra Gemma, cioè Cioè,
aveva dato tanti di quei compiti che volevano dire dieci ore di
lavoro, in un fine settimana che Ada sarebbe dovuta andare a
Mirabilandia, e tutti quei compiti forse volevano dire niente
Mirabilandia, Ada quella volta lì aveva chiuso gli occhi, si era
concentrata, aveva pensato: 'Che ti venga immediatamente un mal di
testa sconvolgente. Che duri per davvero un cinquino di giorni
intero'".
Ada porta 39 di scarpe, ha una maestra che dice sempre cioè, ha un nome palindromo,
un padre che disegna bene e non sa scrivere poesie, una madre assicuratrice, e una dote straordinaria: è
una bambina fulminante, ovvero quando lancia un anatema, l'anatema si
avvera. Il primo risultato sono proprio cinque giorni di assenza
della maestra che dice sempre cioè.
Ada al momento sta
viaggiando con sua madre su un treno che da Bologna le sta portando
a Prato. Da un minuto e rotti si trova davanti alla porta del bagno e
vorrebbe tanto entrarvi per potersi nascondere da Bob. Perché Bob,
che è un tedesco imbroglione che da Berlino si è trasferito a
Montechiarugolo e che di mestiere fa l'enigmista, ora è nel suo
scompartimento, ma Ada ha promesso a sua padre di non rivelare mai a
sua madre che lei conosce Bob. Questo perché il padre di Ada e Bob
sono grandissimi amici proprio grazie all'enigmistica. Tuttavia, dato
che la madre di Ada in passato ha smascherato una truffa di Bob, è
meglio che non sappia che Bob e la sua famiglia nel frattempo hanno
stretto amicizia con il padre che vorrebbe tanto scrivere poesie e con la stessa Ada con cui hanno
tentato di arrivare a Capri e invece poi si son ritrovati a Carpi...
Avete le idee
confuse? Benvenuti in un libro di Paolo Nori.
Lui scrive così.
Undici capitoli, centonovanta pagine che raccontano un minuto e mezzo
della vita di Ada. Davanti alla toilette di un treno interregionale.
Eppure la storia sta su, tutto meravigliosamente sta in piedi. Tu,
lettore, ti fai portare in avanti e poi indietro in un continuo
andirivieni con il passato, con incisi e parentesi e digressioni che
possono durare anche due capitoli. Poi Nori ti riprende, o forse
dovremmo dire si riprende, e ti spiega tutto quello che non avevi
capito fino a quel punto. E la sua scrittura, come sempre, è voce.
A puro
titolo informativo vi dico che Lucio, il padre, scrive poesie
che non piacciono a nessuno (a me, molto) e per guadagnarsi da vivere
disegna. La madre di Ada, Lucia, invece, lavora in una agenzia di
assicurazioni, ed essendo donna integerrima, smaschera ogni truffa,
compresa quella di Bob. Quest'ultimo, tedesco doc importato nella
bassa padana di cui apprende immediatamente l'idioma locale, ha due
figli, Ebe e Otto, e una moglie ed è un mago nel costruire palindromi
(Otto ed Ebe, compresi). Ragione per cui, Lucio lo trova
irresistibile. La loro amicizia, però, deve rimanere segreta agli
occhi di Lucia, per ovvie ragioni.
Ada, nel
frattempo, ha lanciato anatemi qua e là. In verità non si tratta
mai di roba seria, a parte uno sfuggitole di bocca per cui il
compagno di classe ricco e borioso si ritrova con una gamba ingessata
a Madonna di Campiglio... Ma anche in questo caso si è trattato di
un incidente.
In un
fuoco di artificio di pensieri, poesie, in una sequenza fitta di capriole
fatte di parole, ogni capitolo con estrema puntualità inizia e
finisce educatamente con un buongiorno e un arrivederci. E nel mezzo
si trovano idee, giochi di parole - una sequenza di palindromi molto
gustosa - poesie di Fosco Maraini, raccontini di Daniil Charms,
e pensieri di Daniele Benati e Giorgio Agamben... Insomma bella roba, roba di
qualità.
Ma la
lettura di questo bel libro andrebbe fatta anche solo per arrivare
alle cinque pagine finali nelle quali si dimostra, come in un
teorema, che la potenza non si misura sulla base di quello che uno
fa, ma su quello che uno potrebbe fare.
Veramente
potente è colui che quello che potrebbe fare in potenza non lo fa.
Che
bell'esercizio è fare esperienza della propria impotenza.
Carla
Noterella al margine. Mettevi comodi, prendetevi il vostro tempo e cominciate a leggere da qui.
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