UN OCCHIO PIENO DI PIANTO
Se tu fossi qui, Davide
Rondoni
Edizioni San Paolo 2015
NARRATIVA PER GRANDI (dai 12 anni)
"La stellata notturna esplodeva
sulle loro teste. Best si sorprese a pensare in un istante: 'Papà,
se tu fossi qui...' E quasi gli vennero le lacrime agli occhi che sì,
sarebbe stato bello. Lo zio probabilmente se ne dormiva nella sua
casetta di legno pensando che lui era dal figlio della signora
antipatica. Invece era disperso nella pianura con il cuore a mille.
Il faro. Lo fissò. La luce come una
sciabola traversava l'aria fredda della notte. Rosa gli venne
vicino."
Hanno camminato per
una giornata intera per attraversare la Grande Palude, Nest e Rosa.
Hanno appena evitato l'attacco di un alligatore e hanno il fango fino
alle ginocchia. Eppure non mollano e vanno avanti: Nest deve arrivare
al faro, dove vive suo padre. E con lui c'è Rosa, una ragazza dagli
occhi neri come perle nere, che lo stupisce ogni volta.
Nest è in cerca
del padre. Lo cerca nei racconti degli altri, lo cerca nei pochi
ricordi che ha di lui, lo cerca nella lama di luce che ogni notte, a
ritmo regolare, taglia in due i vetri della sua finestra.
Orfano di madre alla nascita, Nest vive con un zio, mite come un dromedario,
simpatico e stanco.
Lo zio Tomlinson, nella sua semplicità, capisce
che si è fatto urgente per Nest il bisogno di dare un corpo, uno
spessore a suo padre. Soprattutto perché capisce che a Nest manca un
pezzo fondamentale della sua vita: le sue radici. Senza, si fatica a
crescere robusti. Non basta però promettergli un viaggio futuro verso i
pericoli della Grande Palude in direzione del faro e neppure i racconti che
va raccogliendo tra chi lo ha conosciuto sono sufficienti a
calmare il suo desiderio del padre. Tutti gli sforzi
dello zio contribuiscono invece ad accrescere in questo ragazzino la
determinazione nell'andare a cercarlo.
Quella luce lontana
del faro, paragonata ad un urlo di richiamo, ad un occhio pieno di pianto, lo attira a sé. Così
Nest decide di partire nonostante non abbia la minima idea di cosa la
Grande Palude nasconda. Al suo fianco, in questa pericolosa avventura
c'è Rosa, l'unica che ha saputo capire l'urgenza di quel gesto.
L'unica che, come Nest, sa cosa significhi la solitudine.
Scandito in tre
tempi, Se tu fossi qui, si legge in un fiato.
Il primo tempo è
dedicato a Nest e al piccolo angolo di mondo che lo circonda. Un
mondo fatto di quasi niente, di tanta solitudine, di cattiverie e
meschinità di adulti e bambini. Ma anche di orizzonti sconfinati, di
una natura gigantesca e sovrana. Estrema.
Il secondo tempo è
dedicato all'uomo del faro, suo padre lontano, e alla costruzione di
una sua agiografia, punto di partenza fondamentale che introduce il
terzo tempo, dedicato al viaggio, vero percorso iniziatico di un
ragazzino color nocciola in cerca del padre e di sé stesso.
Costruito intorno
ad alcuni simboli del nostro immaginario - il faro, la palude, il
viaggio e il coraggio femminile - questo romanzo di Davide Rondoni,
affascina per nitore e per largo respiro.
In un contesto
ambientale indefinito, un po' brado, selvatico, quasi primitivo, ma
nel contempo molto evocativo nella descrizione di panorami naturali
sconfinati, la vicenda prende spunto da un tema universale ed
emblematico: la complessa relazione che lega padri e figli.
Un padre lontano,
che la storia assimila a un faro: una torre alta che si vede a
distanza e che illumina il cammino ai naviganti. Un padre che diventa
un traguardo, ma anche una meta sicura da raggiungere.
Una palude, come
luogo fisico e ideale, da attraversare per mettersi alla prova.
Costellata di molte incognite, essa è ostile per definizione e
pericolosa.
Il viaggio da
leggere come percorso di crescita personale e di consapevolezza di sé
e dell'altro. Il viaggio quale prova regina per misurare le proprie
capacità, il proprio coraggio. Il viaggio come tragitto verso un
obiettivo finale.
Il coraggio al
femminile che si incarna in Rosa, ragazzina bizzarra di poche parole
ma di grande sensibilità. Compagna inaspettata e necessaria, che
diventa testimone muta dell'incontro.
Proprio queste
pagine finali segnano il senso ultimo del romanzo. Là, al di là
della Grande Palude, quel ragazzino, diventato grande, finalmente può
sedersi a fianco del padre per guardare con lui nella stessa
direzione, il mare. Adesso ha la forza per ascoltare le ragioni di
questa forzosa lontananza e capire la debolezza di un corpo e la
forza di un legame.
Carla
Noterella al
margine. Un altro centro per la collana Narrativa San Paolo Ragazzi.
Non so se dipenda ancora da Lodovica Cima cui siamo eternamente grati
per la pubblicazione, a suo tempo, dei romanzi di Anne-Laure Bondoux,
ma mi pare si confermi una linea editoriale di grande qualità.
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