martedì 7 aprile 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


UN OCCHIO PIENO DI PIANTO

Se tu fossi qui, Davide Rondoni
Edizioni San Paolo 2015


NARRATIVA PER GRANDI (dai 12 anni)

"La stellata notturna esplodeva sulle loro teste. Best si sorprese a pensare in un istante: 'Papà, se tu fossi qui...' E quasi gli vennero le lacrime agli occhi che sì, sarebbe stato bello. Lo zio probabilmente se ne dormiva nella sua casetta di legno pensando che lui era dal figlio della signora antipatica. Invece era disperso nella pianura con il cuore a mille.
Il faro. Lo fissò. La luce come una sciabola traversava l'aria fredda della notte. Rosa gli venne vicino."

Hanno camminato per una giornata intera per attraversare la Grande Palude, Nest e Rosa. Hanno appena evitato l'attacco di un alligatore e hanno il fango fino alle ginocchia. Eppure non mollano e vanno avanti: Nest deve arrivare al faro, dove vive suo padre. E con lui c'è Rosa, una ragazza dagli occhi neri come perle nere, che lo stupisce ogni volta.
Nest è in cerca del padre. Lo cerca nei racconti degli altri, lo cerca nei pochi ricordi che ha di lui, lo cerca nella lama di luce che ogni notte, a ritmo regolare, taglia in due i vetri della sua finestra.
Orfano di madre alla nascita, Nest vive con un zio, mite come un dromedario, simpatico e stanco. 
Lo zio Tomlinson, nella sua semplicità, capisce che si è fatto urgente per Nest il bisogno di dare un corpo, uno spessore a suo padre. Soprattutto perché capisce che a Nest manca un pezzo fondamentale della sua vita: le sue radici. Senza, si fatica a crescere robusti. Non basta però promettergli un viaggio futuro verso i pericoli della Grande Palude in direzione del faro e neppure i racconti che va raccogliendo tra chi lo ha conosciuto sono sufficienti a calmare il suo desiderio del padre. Tutti gli sforzi dello zio contribuiscono invece ad accrescere in questo ragazzino la determinazione nell'andare a cercarlo.
Quella luce lontana del faro, paragonata ad un urlo di richiamo, ad un occhio pieno di pianto, lo attira a sé. Così Nest decide di partire nonostante non abbia la minima idea di cosa la Grande Palude nasconda. Al suo fianco, in questa pericolosa avventura c'è Rosa, l'unica che ha saputo capire l'urgenza di quel gesto. L'unica che, come Nest, sa cosa significhi la solitudine.

Scandito in tre tempi, Se tu fossi qui, si legge in un fiato.
Il primo tempo è dedicato a Nest e al piccolo angolo di mondo che lo circonda. Un mondo fatto di quasi niente, di tanta solitudine, di cattiverie e meschinità di adulti e bambini. Ma anche di orizzonti sconfinati, di una natura gigantesca e sovrana. Estrema.
Il secondo tempo è dedicato all'uomo del faro, suo padre lontano, e alla costruzione di una sua agiografia, punto di partenza fondamentale che introduce il terzo tempo, dedicato al viaggio, vero percorso iniziatico di un ragazzino color nocciola in cerca del padre e di sé stesso.
Costruito intorno ad alcuni simboli del nostro immaginario - il faro, la palude, il viaggio e il coraggio femminile - questo romanzo di Davide Rondoni, affascina per nitore e per largo respiro.
In un contesto ambientale indefinito, un po' brado, selvatico, quasi primitivo, ma nel contempo molto evocativo nella descrizione di panorami naturali sconfinati, la vicenda prende spunto da un tema universale ed emblematico: la complessa relazione che lega padri e figli.
Un padre lontano, che la storia assimila a un faro: una torre alta che si vede a distanza e che illumina il cammino ai naviganti. Un padre che diventa un traguardo, ma anche una meta sicura da raggiungere.
Una palude, come luogo fisico e ideale, da attraversare per mettersi alla prova. Costellata di molte incognite, essa è ostile per definizione e pericolosa.
Il viaggio da leggere come percorso di crescita personale e di consapevolezza di sé e dell'altro. Il viaggio quale prova regina per misurare le proprie capacità, il proprio coraggio. Il viaggio come tragitto verso un obiettivo finale.
Il coraggio al femminile che si incarna in Rosa, ragazzina bizzarra di poche parole ma di grande sensibilità. Compagna inaspettata e necessaria, che diventa testimone muta dell'incontro.
Proprio queste pagine finali segnano il senso ultimo del romanzo. Là, al di là della Grande Palude, quel ragazzino, diventato grande, finalmente può sedersi a fianco del padre per guardare con lui nella stessa direzione, il mare. Adesso ha la forza per ascoltare le ragioni di questa forzosa lontananza e capire la debolezza di un corpo e la forza di un legame.

Carla

Noterella al margine. Un altro centro per la collana Narrativa San Paolo Ragazzi. Non so se dipenda ancora da Lodovica Cima cui siamo eternamente grati per la pubblicazione, a suo tempo, dei romanzi di Anne-Laure Bondoux, ma mi pare si confermi una linea editoriale di grande qualità.

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