venerdì 22 maggio 2015

OLTRE IL CONFINE (libri dall'estero)


IN UN MARE DI LACRIME

Barriga da baleia, António Jorge Gonçalves
Pato Logico 2014


ILLUSTRATI

"SARI decidiu ir para a praia SOZINHA.
Abriu a porta e FUGIU.
AZUR construía um barco na areia. Ia partir para a terra-onde-NUNCA
NINGUÉM-se-aborrece.
AZUR, LEVA-ME CONTIGO!"


Tutto chiaro? Sari si è svegliata quella mattina d'estate, ha provato a chiamare mamma e papà ma nessuno le ha risposto, così infila la porta a va al mare da sola. Sulla spiaggia c'è Azur, il suo amico, che sta costruendo una barca che lo porterà nella terra dove nessuno-si annoia-mai. Che avreste fatto voi al posto di Sari? Lei gli ha chiesto di portarla con sé.
La barca parte e attraversa il mare coraggiosamente ma un temporale la capovolge gettando in acqua i due bambini.
Sfortunatamente Sari viene inghiottita da una balena. 


Un buio pesto dove parassiti della pancia la scambiano per cibo e vogliono mangiarsela e dove un vecchio barbutissimo sbircia attraverso l'occhio della balena il via vai dei pesci nel mare. Mentre tutto questo accade dentro, all'esterno Azur è riuscito a tornare a riva, ma la sua barca è in mille pezzi ed è impossibile tornare a salvare Sari. Tuttavia un'idea gli balena (ah ah!) in testa: scavare una buca sulla spiaggia così profonda da racchiudere l'intero mare. Detto fatto! Il mare si prosciuga, ma come effetto collaterale c'è la morte di tutti pesci fuor d'acqua (ah ah!), compresa la balena che pesce non è ma muore lo stesso.


Sari è salva, ma il sacrificio di tutti quei pesci la rattrista così tanto che comincia a piangere, a piangere, a piangere così tanto che in un batter d'occhio le lacrime risarciscono il mare. Chi era lì morto, all'asciutto, ricomincia a vivere e a nuotare. Compresa la balena, sulla schiena della quale, Azur e Sari partono nuovamente per l'isola dove nessuno-si annoia-mai.
Ma di chi sono quelle gambe che come colonne d'ercole, non possono essere valicate?


Meglio seguire il consiglio e andarsi a rannicchiare fra le lenzuola e sperare di sognare una balena...

È tappa fissa lo stand di Pato Logico durante la fiera del libro di Bologna. Per due ragioni: salutare un paio di vecchi amici e andare a vedere i loro bei libri. Ogni anno ce n'è almeno uno che mi colpisce il cuore: quest'anno addirittura due (anzi tre, ma uno non è tornato a Roma con me). Spesso hanno il mare dentro, perché l'oceano che i portoghesi lo hanno sempre negli occhi e nel naso. 


Fatto di pochi e intensi colori, il libro per bambini di questo grande artista che è Gonçalves, mi ha colpito. È un libro dal tratto grafico, dove oggetti e personaggi si riassumono nei loro profili. Sarà perché è una storia che comincia di notte e di notte finisce, ma a me pare che il grande protagonista sia il nero, potente e onnipresente, che dà la forma ad un mucchio di cose, come per esempio, il buio della balena, o i pochi profili umani o, ancora nelle silhouette di Sari ed Azur, dei quali esalta la forza espressiva degli occhi. E sono proprio gli occhi, accanto al nero, gli altri grandi protagonisti di questa storia: gli occhi della miriade di pesci che in file ordinate attraversano da sinistra a destra e viceversa le tavole 'marine', gli occhi che abitano il buio pesto della pancia della balena, gli occhi a crocetta dei pesci lasciati all'asciutto.


La padronanza delle forme, espresse in sintesi, del colore e dei limiti della pagina è tale che il lettore può dimenticarsene per lasciarsi guidare attraverso gli stati emotivi che essi generano, così con assoluta naturalezza.
La trama -che pare scritta da un bambino- oscilla con altrettanta semplicità tra il reale e l'assurdo, in un continuo crescendo che molto ha a che fare con il sogno.
Non potrebbe essere diversamente.

Carla

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