mercoledì 10 giugno 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LO SGUARDO DELL'INFANZIA
La piscina, Ji Hyeon Lee
Orecchio acerbo 2015
 

ILLUSTRATI

"Nata a Seoul, si è diplomata presso la scuola d'illustrazione HILLS. Ama le piccole stelle che brillano nel cielo notturno, i ciottoli che rotolano nei ruscelli, le foglie che danzano sulle punte dei rami.
Lei spera che non solo i più piccoli, ma anche tanti adulti leggano libri per l'infanzia.
'La piscina' è il suo primo albo illustrato."

Questo è il poco che si sa di questa giovane e sensibile autrice coreana. E queste sono le pochissime parole che la introducono e che si leggono al principio di questo suo primo albo silenzioso. Toni tenui, delicato nella storia, equilibrato nel segno e nella costruzione della pagina. Bello.

Nulla intorno, un angolino di celeste e un bambino in piedi che, attraverso gli occhialini, guarda lontano. Così comincia questa storia senza parole. Piano medio del bambino e poi grande tavola in cui quell'angolo di celeste diventa una piscina. Ancora nulla intorno. Se fino a questo momento la scena ci è parsa silenziosa e ferma, da questo momento in poi diventa rumorosa e movimentata. 



Un'orda di persone in abbigliamento marino, con pinne, maschere, salvagente, palloni o canotti si muove come un solo corpo e invade, riempie, satura la piscina e la pagina. Un corpaccione grigio e intricato. Resta sgombro solo il bordo della vasca. Da qui il bambino, rimasto a margine fino a quel momento, si tuffa in profondità, lasciandosi sulla testa e alle spalle le gambe sguazzanti degli altri. Là sotto la superficie dell'acqua tutto prende colore, torna il silenzio e la calma. e torna il vuoto. 



Qui avviene il primo importante incontro: una bambina che come lui nuota in profondità. Insieme, nuotando, raggiungono lo spazio aperto dell'acqua: un mare brulicante di creature meravigliose. Pesciolini dal 'naso' a trombetta, pesciolini dal 'naso' rosso, pesciolini azzurri con il cappellino. E poi, via via che la loro esplorazione va avanti le creature marine diventano sempre più grandi, sempre più numerose, sempre più colorate. Come portati dalla corrente del mare e dai pesci, i due fanno il loro secondo importante incontro: una grande balena. Talmente grande ai loro occhi che nessun foglio potrà mai contenerne per intero il ritratto. Il suo grande e liquido occhio blu però incontra quello dei due bambini. 


Guardare negli occhi la balena, sembra essere l'aspirazione di molti bambini (Julie Fogliano ed Erin. E. Stead, Se vuoi vedere una balena, Babalibri 2014).
Il viaggio continua e nuove creature sempre più immaginarie li accolgono nel loro branco colorato. Pesci ridenti, pesci rabbiosi, pesci allegri, pesci intimiditi accompagnano i due bambini verso la superficie dell'acqua. E lì, diametrali al punto di partenza, escono dall'acqua dove ancora le ultime propaggini della massa grigia di bagnanti si attarda, mesta, nell'uscita dall'acqua dalla parte opposta della vasca. A quegli sguardi di rammarico, grigi, fa da contrasto il sorriso sulle guance, piene di colore, che i due bambini si scambiano.
Bello, essere piccoli.
Ed ecco che il cerchio si chiude con l'augurio che tutte le persone (adulti compresi) vogliano nuotare il mondo in piena libertà. In questo senso, un buon inizio per ogni adulto sarebbe quello suggerito al principio di questo libro: non smettere mai di leggere i libri per l'infanzia.

Raccolgo l'invito e ragiono sulla fascinazione che questo libro indubitabilmente crea. La copertina, quella che tanto mi aveva colpito a Bologna 2014, mi sembra un manifesto che allude al senso più profondo della storia: nello sguardo dell'infanzia c'è un mondo fantastico. E quel lieve sorriso che è accennato sulle labbra è una sorta di marameo al mondo degli adulti, come a dire: io vedo cose che voi neanche potete immaginare...


La curiosità di quel bambino e il desiderio di distinguersi dalla massa, informe e uniforme, che ingloba in se stessa ogni cosa, sono la sua energia per il tuffo. Il premio per aver avuto il coraggio di non omologarsi, di non essere ingranaggio di quel grande meccanismo, è il mondo di sotto, quel mare, profondo e senza limiti, in cui nuotano creature fantastiche e tanto colorate. Un mondo immaginario e immaginato che, ad evidenza, non è per tutti. Il premio per chi se la sente di osare e di andare 'controcorrente' consiste nella possibilità di guardare negli occhi una balena e di trovare un amico. Un'amicizia che trova la propria forza nell'esperienza condivisa.
Da un lato, questi due bei bambini con le guance un po' congestionate dall'emozione e dalla lunga nuotata e dall'altro, un informe insieme di persone che si agitano convulse e perdono la loro occasione migliore per vedere cosa c'è sotto e per incontrare una balena.
Ma non tutti, in quell'intreccio di corpi, paiono non accorgersi di cosa stia succedendo sotto la superficie dell'acqua...E ancora una volta spetta a una piccolina notare la meraviglia subacquea. Forse perché è rimasta incastrata tra salvagente e canotti, o forse perché le è mancato un po' di coraggio, lei rimane lì, compressa nella massa, ma quell'ultimo furtivo sguardo indietro verso la superficie della piscina la premia: quei pescetti variopinti non li ha solo immaginati. E' chiaro a tutti che alla prossima occasione a nuotare nel mondo di sotto saranno in tre?



Carla

Nessun commento:

Posta un commento