DEDICATO AI BAMBINI IN CAMMINO
La
cronaca di questi ultimi mesi non ci ha risparmiato una rassegna di
orrori che sembra veramente senza fine e senza limiti: dal bimbo
palestinese morto nella casa incendiata dai coloni israeliani, che si
contendono la terra con i palestinesi nel nome di un dio; ai morti
sui barconi della disperazione, dal grande naufragio di quest'inverno
allo stillicidio quotidiano, la cui cronaca, fra le righe, cita
spesso bambini e adolescenti; ai bambini e alle bambine che in questi
viaggi vengono separati dai genitori e di cui spesso si perdono le
tracce; all'uso dei bambini e delle bambine come bombe umane,
destinate a straziare il proprio e l'altrui corpo, secondo i dettami
di neri califfati e jihadisti assetati di sangue.
Ce n'è
per inorridire un po' ogni giorno, così per difesa, forse, o per
impotenza, ogni giorno dimentichiamo qualcosa o qualcuno.
Così,
in un giorno di memoria, come è il 2 agosto per tutti noi, dedico
questa piccola recensione a tutti i bambini e le bambine che stanno
scappando dalla guerra, dalla fame, dai soprusi; e la dedico anche
alle nostre coscienze pigre, che s'indignano a giorni alterni, a
seconda del messaggio mediatico cui sono state esposte.
Il
libro di cui vi parlo è Akim corre, di Claude K. Dubois,
illustratrice belga, pubblicato alla fine del 2014 da Babalibri. Il
libro, un piccolo illustrato, è stato pubblicato nel 2012 da L'école
des loisirs in collaborazione con Amnesty International.
Racconta
di un bambino che vive la sua vita tranquilla in un anonimo
villaggio, fino al giorno in cui questo viene bombardato. Nella
confusione che ne deriva, case distrutte, morti, feriti, Akim perde
il contatto con i suoi genitori e comincia a scappare insieme agli
altri superstiti. Si rifugia in una casa, dove viene aiutato da una
mamma con un bimbo piccolo; trova un piccolo giocattolo, un orsetto
di pezza. Ma la consolazione dura poco, arrivano i soldati di un
esercito occupante che lo prendono per andare in cerca di acqua nei
pozzi; poi di nuovo la fuga, l'arrivo in un campo profughi, dove
finalmente viene accolto e curato e dove ritrova la madre.
Storia
semplice, esemplare, valida per tutte le guerre, che dilagano nel
mondo e producono questa grande ondata migratoria che preme ai
confini dell'algida Europa; quell'Europa che si considera culla di
civiltà e che si barrica, disperatamente e inutilmente, dietro muri
e divieti e regole che sono fatte per essere ignorate.
È un
libro a tema, una storia che vale per tutte le storie non raccontate
e che non conosceremo mai, le storie degli Akim palestinesi, siriani,
sudanesi, curdi e così via.
Lo
stile illustrativo ricorda moltissimo quello di Gabrielle Vincent:
poco testo, a chiarire qualche passaggio, il resto è affidato al
disegno, semplice, esplicativo, sui toni del grigio e dell'ocra,
appena accennato.
Per chi
avesse voglia di approfondire, ricordo il bel libro, curato da Dave
Eggers, Erano solo ragazzi in cammino, la biografia di
uno dei ragazzi che ce l'ha fatta, arrivando in America dal Sudan,
Valentino Achac Deng.
Un modo
per esprimere solidarietà è sostenere le organizzazioni umanitarie
che, senza retorica e con molto sacrificio, accolgono, curano
difendono.
Eleonora
“Akim
corre”, C.K. Dubois, Babalibri 2014
Nessun commento:
Posta un commento