giovedì 3 settembre 2015

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


BENEDETTA FANTASCIENZA!


Davvero originale il nuovo romanzo di Tommaso Percivale, Messaggio dall'impossibile, che prende spunto e ispirazione dalle imprese spaziali di Unione Sovietica e America nei primi anni '60; ma prende spunto anche dalla copiosa produzione letteraria che in quegli anni infiammò la fantasia di moltissimi ragazzi e ragazze, me compresa: la fantascienza, classica letteratura 'di genere' che in realtà spaziava da argomenti sociologici a quelli scientifici o filosofici e che ha ispirato molti film passati alla storia.
Anche l'autore, con tutta evidenza, si è nutrito di questo misconosciuto patrimonio letterario e cinematografico, cui affida, con degnissime citazioni, l'apertura di molti capitoli.
Il protagonista di questa storia, Buccia, timido quattordicenne torinese, cresce nutrendosi di storie di questo tipo, ma, appunto, siamo negli anni '60; Buccia non va a scuola, fa qualche lavoretto e nel tempo libero si è costruito una radio artigianale insieme all'amico Jack; non sono veri e propri radioamatori, ma spigolano nel mondo dell'etere alla ricerca di scoperte e di complotti. E, guarda caso, ci cascano dentro.
Incappano, infatti, nel caso di due radioamatori torinesi che nel '61 captano un messaggio dallo spazio; forse è di una misteriosa astronauta russa. Ma c'è un mistero, qualcuno vuole a tutti i costi dei documenti legati a quella trasmissione. Buccia viene inseguito, investito, ricattato, ma grazie all'aiuto dell'amica Vic, indomita meccanica, riesce a spuntarla.
Percivale, contrariamente a quello che ci si aspetterebbe, ci appronta un finale imprevisto e che può far discutere, soprattutto perché Buccia è un antieroe e non fa ciò che ci si aspetterebbe di più, la cosa giusta. La verità, che è anche una verità storica, non verrà a galla, Buccia la affonda insieme alla sua infanzia e così farà con Jack, il suo grande amico.
Come si vede, c'è da discutere e credo che sarebbe un discorso interessante da fare con i giovani lettori e lettrici, a partire dai dodici anni. E' questo il punto su cui ho qualche perplessità.
Bella, d'altro canto, la ricostruzione storica del clima di quegli anni, segnati dalle imprese straordinarie della esplorazione dello spazio: fantasie, progetti, sogni di espansioni future, destinati col tempo ad affievolirsi e quasi sparire. Se allora queste imprese infiammavano la fantasia dei più giovani, ora l'esplorazione dello spazio, che ha consentito di vedere cose mai viste, non appassiona più di tanto e la stessa letteratura è specchio di questo disinteresse. Sono molti a fantasticare di mondi distopici o di cavalieri e dame in chiave fantasy. Molti meno ad interrogarsi sul futuro dell'umanità e della scienza, su un altrove concreto, solo per ora inibito alla nostra conoscenza.
L'unica degna eccezione in questo senso sono stati i romanzi di Stephen e Lucy Hawking, per altro ben apprezzati dai lettori.
Chissà, poi, se le citazioni e i riferimenti a tanti capolavori della fantascienza, primo fra tutti Cristalli sognanti, non possa far crescere un pizzico di curiosità in quel vasto territorio dimenticato della narrativa 'di genere'. Ai tanti autori citati da Percivale aggiungerei Sheckley, Simak, Vance, Brown, Dick.
Confido nel ciclico riscoprire ciò che per moda è stato dimenticato.

Eleonora

Messaggio dall'impossibile”, T. Percivale, Einaudi Ragazzi 2015

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