UCCELLO DI FUOCO
Non
tutti sanno che il balletto di Stravinskij intitolato L'Uccello di
fuoco è una versione molto libera che attinge al patrimonio
tradizionale delle fiabe russe: la mitica creatura alata del colore
del sole e di una luminosità abbagliante entra in molte storie del
folklore slavo. Il grande compositore russo mise in scena il suo
balletto d'esordio sulla scena parigina ispirandosi a una di queste
fiabe, quella di Koscei l'Immortale, semplificandone
la trama. A questo balletto s'ispira l'illustrato di Charlotte Gastaut, pubblicato da Gallucci.
La
trama, dunque, è presto detta: il crudele mago Koscei tiene
prigioniera una bellissima fanciulla di cui il protagonista della
fiaba, Ivan zarevic, figlio di zar, si innamora perdutamente.
Koscei
è un mago molto potente, capace di trasformare in pietra i suoi
nemici. Ivan ha però un'arma speciale, una piuma dell'Uccello di
fuoco, che il volatile gli ha regalato per ringraziarlo della sua
generosità, poiché il giovane gli ha fatto dono della libertà dopo
averlo astutamente catturato.
La
piuma magica chiama in soccorso l'Uccello di fuoco, che neutralizza
Koscei e le sue guardie facendole cadere in un sonno profondo e poi
seppellendo il suo palazzo sotto una pioggia d'oro. Sconfitto il
potente nemico, i due giovani possono ricongiungersi e promettersi
amore eterno.
Charlotte
Gastaut, nota illustratrice francese presente in Italia in molte
traduzioni operate da editori come Rizzoli, Gallucci, White Star, ma
nota anche per le sue collaborazioni con un produttore francese di
raffinati giochi creativi, è da sempre molto sensibile al fascino
del patrimonio fiabesco. Credo che in questa occasione abbia dato il
meglio di sé, rendendo ancor più lineare la trama e illustrandola
con efficacia. Lo stile richiama gli anni venti, con il gusto per le
decorazioni, le geometrie, con l'oro tanto caro all'Art Nouveau.
Come
uno spettacolo scandito per scene, qui l'azione è scandita per
quadri, in cui la didascalia, ovvero un breve testo che accompagna
l'immagine, funziona come nei quadri dei cantastorie,
un'esplicitazione di ciò che l'immagine racconta già da sola.
Correttamente,
alla fine del volume un breve testo riassume la trama e ne chiarisce
alcuni passaggi.
L'autrice
utilizza sapientemente le pagine con la carta intagliata, tecnica che
consente di creare trasparenze che descrivono il paesaggio, o
anticipano l'azione della pagina successiva.
Ne
esce un libro illustrato efficace, colto nelle sue citazioni
artistiche, sicuramente apprezzato dal pubblico di giovanissimi
lettori e lettrici che apprezzino le fiabe. Ricordo che l'editore
Gallucci ha tuttora in catalogo un'altra versione dell'Uccello di
Fuoco, quella del grande Emanuele Luzzati.
Eleonora
“L'Uccello
di Fuoco”, C. Gastaut dal balletto di Stravinskij, Gallucci 2015
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