ZIA MALEFICA
Dopo il
successo di Nonna gangster, David Walliams ritorna con un personaggio
veramente cattivo, proprio malefico: zia Alberta è avida, ma ha il
vizio del gioco e quando il gioco è quello delle 'pulci' si può
immaginare cosa possa succedere. La protagonista di Zia Malefica,
infatti, ha dilapidato l'intero patrimonio familiare, di cui è
rimasta solo la magione di famiglia, la Saxby Hall.
L'unica
erede, a parte la diabolica zia Alberta, è Stella, una ragazzina di
dodici anni che si risveglia dopo un lungo coma, dovuto a un tragico
incidente di macchina, nel quale sono periti i suoi genitori. Si
ritrova completamente avvolta in un mare di bende e accudita dalla
terribile zia e dal suo terrificante Gufo delle Montagne Bavaresi, di
proporzioni gigantesche.
La
piccola Stella cerca subito di sfuggire alle attenzioni della zia,
che vuole a tutti i costi obbligarla a firmare la cessione della
villa di famiglia. A seguito dei suoi tentativi di fuga, Stella viene
rinchiusa nella carbonaia, dove conosce il fantasma di un piccolo
spazzacamino, che da tempo infesta il palazzo. Col suo aiuto tenterà
più volte di fuggire per chiedere aiuto, sempre ripresa
dall'implacabile zia e dal suo onnipresente gufo.
Tutto
sembra perduto, ma, mentre la zia malefica svela il suo crudele
piano, che ha mietuto già diverse vittime, un suo alleato
insospettabilmente si ribella e cambia il corso della storia.
Non
posso dire di più del finale, che ovviamente non può che essere
lieto.
Ancora
una volta Walliams riesce a costruire un meccanismo perfetto di
azioni concatenate in un ritmo travolgente, in cui la piccola
protagonista, dal carattere incrollabile, riesce a mala pena a
districarsi. Molta azione, quindi, e un personaggio, quello della
zia, che non nasconde alcun lato umano, anzi, a ogni passaggio si
svela più cattiva e grottesca. Un personaggio veramente
indimenticabile, ossessionato dall'incontenibile avidità e dalla
passione per i giochi più assurdi, esperta di gufi di tutti i tipi,
coltivatrice clandestina di piante velenose e tossiche. Per quanto
Stella, con l'aiuto del piccolo fantasma, le tenti tutte per arginare
il genio criminale della zia, non riesce mai a raggiungere le vette
della sua diabolica malvagità.
Tony
Ross, l'illustratore che già in altre occasioni ha accompagnato i
racconti di Walliams, riesce anche qui a rendere l'assurdo e il
grottesco che caratterizzano queste pagine. Sembra di vedere quasi,
ma solo quasi, l'intesa perfetta fra le storie di Roald Dahl e il
suo illustratore, Quentin Blake. Valida anche la traduzione di Simone
Barillari, che riesce a rendere le assonanze e i giochi di parole che
costellano la narrazione.
Dunque,
si ride molto, perché si viene continuamente travolti da
situazioni assurde, da elenchi strampalati, da entrate in scena senza
senso, da trovate imprevedibili. Il lieto fine è scontato, perché
in queste storie non può essere altrimenti, ma non è banale, con un
giusto invito ai giovani lettori e alle giovani lettrici a non
perdere la magia dell'infanzia.
Lettura
esilarante per bambine e bambini a partire dai nove, dieci anni.
Eleonora
“Zia
Malefica”, D. Walliams, L'Ippocampo junior 2015
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