ROMPERE IL GHIACCIO
Le invenzioni anti-freddo di
Stína, Lani Yamamoto (trad. Sara Ragusa)
Terre di mezzo 2015
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)
"Stína non sopporta il freddo.
Non mangia il gelato, non tocca il metallo e non indossa mai una
gonna senza i collant e i calzettoni fino sopra il ginocchio.
D'estate, per Stína è facile
evitare le piscine e la brezza fresca della sera, ma l'unico posto in
cui si sente davvero al sicuro da ogni possibile colpo di freddo è
nel letto, sotto il suo grande piumone bianco."
Stína è
freddolosa. Molto freddolosa. Appena vede che il suo respiro si
trasforma in una nuvoletta capisce che è arrivato il momento di
chiudersi in casa. Con una buona organizzazione preventiva, può
permettersi per tutto l'inverno di non aprire la porta. Le sue
giornate cominciano sotto il piumone bianco con una ciotola di avena
bella calda e finiscono sempre sotto lo stesso piumone a guardare la
luna piena dalla finestra. Stína, nella sua tiepida solitudine, non
si annoia mai e progetta sempre nuovi marchingegni che la tengano
lontana dal freddo. Lunghi bracci meccanici per prendere il cibo dal
suo frigo double face, babbucce con borse dell'acqua calda per tenere
tiepidi i suoi piedi.
E' talmente presa a progettare sistemi
anti-freddo che non si accorge di ciò che sta capitando fuori dalla
finestra di casa sua: due bambinetti stanno giocando nella neve.
Passano i giorni e finalmente Stína si accorge di loro e si
incuriosisce del fatto che loro riescano a resistere al gelo
dell'esterno. Nello stesso tempo però, il piumone da cui non si
separa mai è diventato così pesante sul suo corpo che a lei non
rimane che 'soccombere' e cadere in un sonno profondo, che ha un po'
il gusto di un solitario letargo....
Quando qualcuno
bussa alla sua porta lei si sveglia, va ad aprire e, in un turbine di
neve, qualcuno entra nella sua casa o, per meglio dire, nella sua
vita.
Il freddo come
metafora della solitudine attraversa il libro di questa autrice
islandese. La continua ricerca di rimedi da parte di Stína che le
evitino il contatto con il gelo, non sono altro che distrazioni che
lei mette di fronte a se stessa per evitare il confronto con il mondo
esterno. Stare in mezzo agli altri non è sempre facile, soprattutto
se si è un po' timidi. Questa ragazzina sempre intabarrata e
avvolta nel suo inseparabile piumone bianco un giorno decide di
aprire la porta e il vento gelido le paracaduta dentro due ragazzini
venuti dal freddo. Waffels e cioccolata calda per tre?
Il ghiaccio è
rotto, è proprio il caso di dirlo. I tre sono subito amici e,
scambiandosi complicati progetti, mettono in comune i loro giochi.
Quando è il
momento di andarsene Stína percepisce il freddo che cala di nuovo su
di lei. il ragionamento è presto fatto: in una casa scaldata dal
fuoco di un camino si può sentire un gran freddo, mentre fuori,
nella neve che fiocca, si può sentire un gran caldo, se si è
insieme.
La soluzione è lì
a portata di mano ed è in perfetto stile Stína.
Diverso fin dal
tatto, questo Le invenzioni anti-freddo di Stína, si
presenta insolito nel disegno, nella paletta di colori invernali con
cui è colorato, nell'atmosfera piuttosto 'glaciale', data dal grande
bianco che dilaga sulla pagina, dal tipo di lettering, dalla
costruzione del testo fatto di frasi brevi e da dialoghi ridotti al
minimo. In un continuo spostamento di piani narrativi, l'occhio segue
il richiamo verso l'infinitesimale, che è contenuto nei grandi fogli
azzurri dei progetti di quella ragazzina sola e infreddolita. La
precisione del disegno in bianco visibile nelle macchine di Stína si
ritrova nella precisione di pattern a china nera, quelli del tessuto
a maglia, delle impunture del piumino, persino dei fiocchi di neve.
Va da sé che
questo libro che arriva dall'Islanda non è passato inosservato,
ricevendo una nomination nel 2014 dal Nordic Council Literature
Award.
Ideale lettura da
fare sotto le coperte per difendersi dalla sciabolata di freddo che
ci investirà nei prossimi giorni.
Carla
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