DI ROGHI E D'INGIUSTIZIE
Quello
che vi propongo non è, in effetti, una novità, ma la riproposta di
un testo che Vanna Cercenà, premio Andersen 2015, ha scritto per
Fatatrac nel 2008 e che ora Lapis porta in libreria in una veste
rinnovata.
Quando
soffia il vento delle streghe racconta
in forma romanzata un episodio storico, di caccia alle streghe,
effettivamente avvenuto in Liguria, nel paese di Triora.
Alla
fine del Cinquecento, nella piccola comunità, tormentata dalla
carestia, monta l'ostilità nei confronti di una levatrice e delle
sue amiche. La levatrice, Maria, è la nonna della protagonista,
figlia, per altro, di un ebreo e di una cristiana. Bettina dunque,
per sopravvivere alla sua condizione doppiamente ambigua, deve
fuggire e per farlo deve travestirsi da maschio, separandosi
dall'amata gatta nera. Come David raggiunge prima Genova e poi
Firenze, nascondendo con difficoltà la sua vera identità. Diventa
l'aiutante di un orafo e in questa veste sventa l'attentato alla vita
di una giovane nobile; ma questa impresa le costa lo svelamento della
sua identità e, di nuovo, la partenza, questa volta per tornare a
Genova, dove lo zio ebreo, che l'aveva protetta, è morto da poco.
Poi ancora a Triora per ricongiungersi nuovamente alla nonna,
sopravvissuta alle persecuzioni.
Dunque,
una storia avventurosa, movimentata, caratterizzata da un'attenta
ricostruzione storica, che rende particolarmente vivaci le
descrizioni di ambienti, che racconta di ebrei e di gentili, di arti
e di ignoranza, forse un po' troppo densa di avvenimenti e di
intrecci.
E',
comunque, una riproposta interessante, soprattutto in questo momento:
mette in luce un argomento, quello della caccia alle streghe,
raramente sottoposto all'attenzione di ragazze e ragazzi, cresciuti
con le melense imprese di streghine stereotipate, di impronta
disneyana. E' un periodo oscuro della storia occidentale, di
pregiudizi, discriminazioni, repressioni violente, volte ad estirpare
forme di conoscenza arcaica, soprattutto femminile.
Levatrici,
guaritrici, figure nello stesso tempo potenti ma non sottomesse, sono
oggetto di periodici attacchi, culminanti, spesso, con crudeli
torture e con il rogo.
Certo
non è questo che viene raccontato nel libro, in cui il contesto di
oscurantismo religioso e di intolleranza è uno sfondo su cui si
svolge la narrazione, sempre molto scorrevole e avvincente. Ma è
un'occasione per parlare ai più giovani di una realtà, che almeno
in apparenza sembriamo voler ignorare: la nostra 'civiltà', quella
di cui ci vantiamo, è stata capace anche di questo e se non ci fosse
stato il benemerito Secolo dei Lumi, i diritti delle donne sarebbero
ancora di là da venire. E non è che oggi poi possiamo davvero
parlare di uguali opportunità e men che meno di rispetto per tutte
le diverse declinazioni delle singolarità. Ma questa è un'altra
storia.
Consiglio
caldamente questa lettura a ragazze e ragazzi, dai dodici anni in
poi, che vogliano essere più consapevoli della nostra storia.
Eleonora
“Quando
soffia il vento delle streghe”, V. Cercenà, Lapis 2016
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