lunedì 4 gennaio 2016

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


ESEGESI DELLA BRAGHETTA

Le mie mutande, Alan Mets (trad. Tommaso Gurrieri)
Edizioni Clichy 2015


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Stamattina mi sono messo le mutande rosse.
Il sole brillava, evviva!
Ed ecco che vedo un delizioso cosciotto d'agnello...
Fatti abbracciare, piccolino, che ti sgranocchio!
Ma quello stupido fugge a gambe levate.
Cento metri più in là lo colgo come un fiore.
Urrà! Viva me!"


Il lupo dalle mutande rosse tiene stretto sotto il braccio l'agnellino e, arrivato a casa, lo chiude a chiave in gabbia con tanto bel timo intorno. Il destino dell'agnello è segnato: finire cucinato per un pranzetto galante che il lupo ha in progetto per l'indomani con la sua fidanzata.
È ora di andare a dormire e il lupo, incauto, lascia le sue sgargianti mutande sulla sedia accanto alla gabbia dell'agnello che, morso dopo morso, si vendica e le divora.


Alle otto del mattino successivo, al suo risveglio il lupo, che ha in mente solo la cottura del cosciotto, non trova più le mutande e pensa a un furto. Disperatissimo e in lacrime, non se la sente di accogliere il suo amore, così in déshabbillé. Il suo pranzo, però, sembra avere una soluzione per lui, in cambio della libertà: un nuovo paio di mutande lavorate ai ferri, con la lana nera e gialla del suo vello, valgono bene l'apertura di quella gabbia. 


E la morale in fondo qual è? Non sempre si possono avere nello stesso momento mutande e cena nel forno...

Tre colpi tonanti spara Edizioni Clichy con i tre albi di Alan Mets (Draghetto; Che belli i miei occhiali! e Le mie mutande).
Tra questi, scelto come vessillo di un modo di scrivere e illustrare, Le mie mutande sventola alto.
Autore di culto in Francia, 'tenuto a battesimo' da Tomi Ungerer, solo con L'école des loisirs ha pubblicato più di trenta titoli come autore/illustratore e altrettanti come illustratore di altri autori importanti quali Brigitte Smadja o Christian Oster, Alan Mets fino a oggi è stato ignorato dall'editoria italiana.
Troppo crudele? Troppo esplicito? Troppo politicamente scorretto per i bambini nostrani? Eppure il suo segno appare nel solco di autori molto amati, come Solotareff, in ogni caso pienamente in quella tradizione francese che è una costante presenza nel panorama degli albi illustrati tradotti in Italia. Ma, anche nel disegno, con un quid che lo rende 'pericoloso' e 'dissacrante' agli occhi dei più tradizionalisti.


Tuttavia, sebbene anche il disegno prenda direzioni inaspettate, come per esempio quel bel sedere a cuore che corona l'ultima tavola di questo libro, sono piuttosto convinta che la remora che ci ha privato di Mets finora dipenda principalmente da cosa scrive e da come lo scrive.
In primo luogo prendiamo in esame il 'cosa'. Un lupo cattura un agnello e se lo vuole mangiare in buona compagnia: il fatto in sé non costituisce una novità assoluta. L'agnello dimostra una inaspettata scaltrezza e abilità nell'organizzarsi la salvezza: anche in questo caso siamo nella norma. Il lupo, dimostratosi più ingenuo del previsto, fa buon viso a cattivo gioco: nulla di insolito. E allora dove si nasconde la scabrosità? Ma è ovvio: in quelle mutande, o meglio in ciò che le mutande rappresentano nell'immaginario collettivo. Esse sono pezzetti di stoffa che hanno la funzione 'sociale' di coprire le parti intime. Parlare di mutande, intese proprio nell'accezione di 'contenitori del nostro sesso' e farlo con tanta schiettezza ha tenuto lontano Alan Mets dagli scaffali di librerie e biblioteche italiane fino al 2015. D'altronde non siamo noi quelli che per mano di Daniele da Volterra abbiamo rivestito di braghette l'intera volta sistina? 


Alan Mets, poco meno di venti anni fa, disegnava culetti al vento a forma di cuore nella pagina in cui si legge: Ciao, amore mio! Ho una sorpresa per te...



e poche pagine prima faceva dire a quello stesso lupo in lacrime per la sparizione delle sue sgargianti mutande: "Tra poco arriva la mia fidanzata e non voglio che mi veda il pisellino...(insomma non oggi)".
Nel 2015 forse i tempi sono maturi e possiamo immaginare che un bambino italiano possa sentirsi leggere un albo del genere e divertirsi come i bambini francesi che nel frattempo però vanno già all'università...
Se il 'cosa scrive' Alan Mets perturba gli animi, il 'come lo scrive' li spiazzerà altrettanto. Un linguaggio sincopato, fatto di frasi telegrafiche, volutamente un po' 'sgrammaticate' per farle sembrare ancora più vicine al parlato nella vita di tutti i giorni. Un continuo passaggio dal discorso diretto a quello indiretto, un po' di slang, un po' di sintassi sconnessa, un po' di giochi di parole, un po' di onomatopea da fumetto: insomma un fuoco d'artificio continuo, un ritmo così dinamico che si rivela una festa per chi lo legge ad alta voce. In sostanza, una traduzione sensibile.
E dietro tutta questa sapiente capacità di essere provocatori, si cela una grande e raffinata capacità di costruzione narrativa attraverso l'albo illustrato e una profonda ironia. Quest'ultima pervade l'intera storia e  si coglie nei piccoli dettagli, come per esempio nell'affermazione che le mutande saranno proprio della misura giusta, salvo poi lasciare fuori una parte considerevole del didietro del lupo o ancora nella trasformazione della timidezza del lupo in un fortunato successo, ribadito da quel cuore azzurro che sancisce il trionfo dell'amore, nonostante tutto!
Libro imperdibile!

Carla

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