martedì 23 febbraio 2016

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

FESSO O CATTIVO


Fesso, di Mark Goldblatt, edito da poco da Il Castoro, è un romanzo complesso, dal titolo accattivante e fuorviante, che potrebbe alludere alle tante serie di successo dedicate ai ragazzini delle scuole medie. E con una vistosa copertina che si comprende solo alla fine.
La narrazione parte con mano leggera nel descrivere il diario del protagonista, Jullian, messo in punizione dal professore di lettere e costretto a descrivere le sue giornate.
Che sono poi le giornate normalissime di un ragazzino, il più veloce della Scuola Pubblica n.23, alle prese con le amicizie, i difficili rapporti con l'altro sesso e con il perverso meccanismo che trasforma un ragazzino normale in un bullo.
Jullian, dunque, è la normalità fatta persona, ha un gruppo di amici, di cui uno, Lonnie, è davvero un amico speciale, per il quale vale la pena scrivere una lettera d'amore fasulla per una ragazza, Jillian, che forse piace anche al protagonista. Ne deriva una complicata situazione, piena di equivoci, 'tradimenti', nuovi amici, come il gigantesco Eduardo, proveniente dal Guatemala.
Sono gli anni Sessanta e la socialità dei ragazzi non è virtuale, come ora, ma molto fisica; ci sono i muretti, gli spiazzi abbandonati, come il Ponzini, dove i nostri ragazzi passano il tempo e combinano guai. Quel genere di guai, come giocare con i petardi, che fanno venire i capelli bianchi alle mamme.
Jullian ci descrive, dunque, le sue amicizie, le sue delusioni, gli incontri, le dinamiche all'interno del gruppo di amici; quelli che davvero ti sostengono e quelli che ti mettono nei guai. Organizzando, magari, la Giornata del Tontolone Strapazzato, l'episodio all'origine del diario e che spiega perché Jullian si senta così in colpa.
Senza svelare il colpo di teatro finale, va detto che man mano che ci si avvicina al momento clou della narrazione, il tono perde la sua leggerezza e l'aura di beata incoscienza che permea i primi capitoli. E si finisce col chiedersi come dei bravi ragazzi possano diventare dei piccoli mostri. Salvo poi redimersi, perché siamo pur sempre in un libro per ragazzi. E' sicuramente la parte più originale ed incisiva di tutto il racconto, con la descrizione precisa del meccanismo mentale che porta un gruppo di persone ad avere comportamenti che i singoli non avrebbero mai.
Bella materia di riflessione, descritta in modo non moralistico, al contrario molto aderente alla realtà psicologica dei gruppi di ragazze o ragazzi: l'esclusione e l'inclusione, il farsi trascinare in situazioni sbagliate, il senso di colpa e, perché no?, la presa di coscienza, che può essere il passaggio al diventare grandi.
Mi sembra che il romanzo di Goldblatt, che scorre leggero per buona parte del libro, descriva bene il mondo dei ragazzini, maschi soprattutto, alle prese con la fatica di crescere e di costruirsi i propri legami sociali. Peccato solo qualche lentezza, qualche digressione troppo lunga, che appesantisce il buon ritmo del racconto.
Lettura impegnativa per ragazzi e ragazze a partire dai dodici anni.

Eleonora

“Fesso”, M. Goldblatt, Il Castoro 2016



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