LA SOLUZIONE È NEL CAVALLO
Un pesce sull'albero,
Lynda Mullay Hunt (trad. Sante Bandirali)
Uovonero 2016
NARRATIVA PER GRANDI (dagli 11 anni)
"Sette scuole in sette anni, e
sono tutte uguali. Ogni volta che faccio del mio meglio, mi dicono
che non mi impegno abbastanza. Che c'è troppo disordine. Che
l'ortografia è imprecisa. Che è fastidioso trovare la stessa parola
scritta in modi diversi nella stessa pagina. E il mal di testa. Mi
viene sempre il mal di testa quando guardo troppo a lungo la
luminosità delle lettere scure sul foglio bianco."
Ci siamo di nuovo.
Ad Ally Nickerson stanno chiedendo l'impossibile. Scrivere di sé su un foglio bianco. Una breve narrazione che sia d'aiuto
per il nuovo insegnante. Il foglio resta bianco, al contrario si
riempie di disegni l'intero banco. Ally è un vero talento con la
matita in mano. E, all'ennesimo urlo dell'insegnante, Ally smette di
disegnare e comincia a riempire il foglio. Come una furia, ne satura
ogni spazio libero, ripetendo mille volte la stessa parola. Perché perché perché.
Sono tante e
dolorose le domande che Ally si pone. Prima fra tutte, perché io non
sono come gli altri?
Scema, anormale, sfigata, questi gli
appellativi che le danno i suoi compagni e soprattutto Shay e la sua
devota amica Jessica: due vipere in libertà. Crudeli, insinuanti e
velenose, entrambe fanno di tutto per renderle la vita impossibile.
Fortunatamente Ally
ha un porto sicuro dove ritirarsi in acque più tranquille: la
famiglia. Un fratello maggiore in cerca di felicità, una mamma che
crede in lei, un papà affettuoso, anche se troppo lontano.
Ogni giorno a
scuola, Ally naviga in un mare reso agitato dai risultati scolastici
che non arrivano, dalle cattiverie delle compagne, dalla sfiducia
degli adulti che non la capiscono.
La situazione
cambia con l'arrivo di Mr. Daniels. Il suo nuovo professore si
dimostra di tutt'altra pasta rispetto al corpo docente incontrato
finora. Lui, finalmente, è il primo ad accorgersi di lei. E' il
primo che capisce le sue difficoltà dovute alla dislessia, è il
primo che la considera per quello che è, senza pregiudizio,
senza etichetta. E' il primo che le riconosce le molte abilità ed è
il primo che la stimola ad acquistare fiducia in se stessa. E' il
primo che ne rispetta i tempi e i modi. Se il suo arrivo segna per
Ally una svolta, non di meno anche sugli altri ragazzi e ragazze di
quella classe sesta i suoi metodi hanno effetti benefici.
Ally Nickerson, che
al principio di questa storia colleziona solo insuccessi, giornate da
dimenticare, giornate che valgono solo gettoni di legno, alla fine
della storia si ritrova ad avere due amici veri e straordinari, un
ruolo di responsabilità nella scuola, un rapporto meno conflittuale
con la pagina da scrivere o da leggere.
Poche sfumature in
questo racconto: i buoni e i cattivi lo sono fino in fondo.
Da un lato Ally, la
sua famiglia, il professor Daniels, Albert e Keisha, e poi Suki e
Oliver e dall'altro Jessica, Shay, i bulli del quartiere, la preside,
con le loro meschinità e la loro grettezza.
Impossibile non
amarla da subito, questa ragazzina che per più di mezzo libro prende
schiaffi da tutto e da tutti e nonostante questo mantiene una sua
ironia raggelante che insieme al suo taccuino pieno di disegni, la
tiene a galla. Impossibile non odiare quelle due ragazzine che la
tartassano e quegli adulti che non la capiscono e preferiscono
ignorarla. Impossibile non desiderare di incontrare nella vita una
creatura come professor Daniels, capace di trasformare la scuola in
una esperienza ricca, coinvolgente, gratificante per tutti quelli che
la frequentano, nessuno escluso.
Per una che, come
me, ama le sfumature questa contrapposizione un po' troppo manichea
crea un'ombra sul giudizio complessivo. Mi chiedo se essa non sia
figlia di un'esigenza didascalica (o dovrei dire didattica) nei
confronti dei giovani lettori, considerati ancora non smaliziati a
sufficienza e quindi bisognosi di contrasti forti per essere in grado
di distinguere dove sta il bene e dove il male?
Ho
trovato in genere piacevole la lettura e alta la qualità nel
definire il professor Daniels, i suoi metodi, oppure i pensieri di
Ally, quelli di suo fratello. Alcune soluzioni letterarie che li
riguardano le ho considerate semplicemente fulminanti. Ogni tanto
però mi sono sentita tirare per la giacchetta verso il tema che
attraversa l'intera storia. C'era qualcuno che a tutti i costi voleva
spiegarmi ben bene, insomma insegnarmi qualcosa.
E poi
credo di aver capito chi lo stava facendo e perché.
La risposta, anche se articolata e complessa, si potrebbe riassumere
nell'ordine delle quattro parole che fungono da banner nel sito di
Lynda Mullay Hunt: Author, Teacher, Speaker, Juggler.
Avrei preferito di più: Author,
Juggler, Speaker, Teacher.
Carla
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