NEVER ALONE IN THE WOODS
The Tea Party in
the Woods, Akiko Miyakoshi
Kids Can Press 2015
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 4 anni)
"Grandma's
house was on the other side of the woods.
Kikko
set out, following her father's tracks in the fresh snow.
The
woods were very still. And so quiet. Kikko's footsteps were the only
sound."
In quel meraviglioso giorno di inverno, dopo una grande nevicata che
ha coperto ogni cosa di bianco, Kikko si incammina tra gli alberi con
un pacchetto. Attraversa il bosco silenzioso seguendo le orme del
padre che, uscito poco prima di lei da casa, è diretto dalla nonna
per aiutarla a spalare la neve.
In quel pacchetto c'è la torta che la mamma di Kikko ha preparato per la nonna e che il suo papà ha dimenticato di prendere. Correndo e seguendo le uniche orme nella neve fresca, la bambina con il suo cappellino rosso, intravede in lontananza davanti a lei il profilo di una figura che indossa un lungo cappotto e un capello.
Lo chiama nel
silenzio assoluto, papà!, ma per volerlo raggiungere Kikko inciampa
nella neve e il pacchetto si rompe. Con le lacrime agli occhi, Kikko
si rialza e si lancia all'inseguimento. Lo segue per tutto il
tragitto che la porta davanti a una strana casa nel bosco, una villa
signorile che a lei non sembra di aver mai visto prima. Kikko vede
suo padre entrare, lo segue e, da una delle grandi finestre del piano
terra, la bambina vede l'incredibile.
Quella figura che Kikko credeva del padre si rivela essere un grande orso bruno che, entrato nella casa, si toglie cappotto e cappello. "Sei qui per il tè?" le domanda una voce alle sue spalle. La bambina si gira e vede che a parlarle è una capretta in cappottino e borsetta. Con gentilezza la prende per mano e la conduce all'interno della casa dove, Kikko couldn't believe her eyes!, sono ad accoglierla tutti gli animali del bosco.
In abbigliamento umano
sono lì riuniti per prendere insieme un tè, per mangiare un buon
dolce, per fare due chiacchiere e un po' di buona musica assieme. A
fare gli onori di casa una signora daino. La gentilezza dei presenti
mettono a proprio agio la piccola Kikko. Tutti hanno qualcosa di
gentile da dirle e, quando scoprono che lei era diretta dalla nonna
per portarle una torta e vedono il pacchetto così rovinato, non
esitano a offrirle una nuova scatola che contiene così tante gustose
fette di torta che ne fanno una tutta nuova e coloratissima. Con un
nuovo fiocco rosso il pacchetto ora può essere portato alla nonna.
Kikko, seguita da una meravigliosa banda musicale di tutti gli
animali che l'accompagnano, riprende la strada del bosco.
Arrivata
alla casa della nonna, incoraggiata dagli animali, bussa alla porta e
lì, sorpresi di vederla, ci sono suo padre e la nonna.
"Tesoro, hai fatto tutta questa strada da sola?" le chiede
la nonna. Kikko, a quel punto, girandosi per incrociare di nuovo lo
sguardo con quello dei suoi amici animali, si rende conto che loro
sono spariti alla vista.
'Non si è mai soli nel bosco.'
Un prezioso albo che arriva dal Giappone, passando per il Canada.
Un racconto per parole ed immagini che corre lungo la sottile linea
che divide la realtà dall'immaginario. Il vero dal sogno. In un
mondo tutto in bianco e nero una bambina colorata - gialli i capelli,
rosso il berretto, la gonna e le muffole - va. Dal suo piccolo
errore, lo scambio della figura del padre con quella dell'orso, si snoda un percorso inaspettato che la conduce in una dimensione fantastica, fiabesca.
Già un po' Cappuccetto Rosso, ma anche un po' Alice, Kikko
lentamente si allontana dal mondo della realtà per entrare in quello
del sogno per poi riuscirne nuovamente e rientrare nella dimensione
che le è conosciuta.
L'immaginazione sboccia al di là di una finestra e ha il calore di
un'accoglienza inaspettata, la gentilezza dell'ospitalità, il
profumo del tè fumante e di un dolcetto farcito.
In quella casa tutto converge verso il sogno, verso 'la concretezza'
di un sogno. Quella sensazione di reale che si prova per l'appunto
sognando.
Nella storia di Kikko essa non si interrompe in modo brusco, ma al
contrario la segue fino al momento del 'risveglio', ovvero
dell'incontro con nonna e papà. Si tratta, credo di non sbagliarmi,
di quella bella sensazione che per pochi istanti dopo il risveglio
si prova al pensiero del sogno appena svanito. Un rapido voltarsi
indietro con la mente verso ciò che fino a un minuto ci aveva
incantato.
Meraviglia delle immagini, sapienza della lingua del colore (in un
mare di grigio), tenerezza e poesia del racconto, perfezione
dell'idea che lo attraversa.
Carla
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