LA POESIA SEI TU
Feltrinelli Kids ci regala l'ultima storia di Polleke, La poesia sei tu,
dell'olandese Guus Kuijer: la ragazzina che avevamo lasciato, nella
storia precedente, alle prese con la morte del nonno, ora deve fare i
conti con il lutto, con il senso di vuoto che la perdita di una
persona cara impone.
E'
l'ultima estate prima dei tredici anni, quando cioè andrà al liceo
e si separerà da tutti i suoi amici, da Consuelo a Mimun. Andare in
scuole diverse non vuol dire perdersi, ma certo apre prospettive
differenti, percorsi di vita che si stanno avviando in altre
direzioni.
In
questa storia sia Mimun che Consuelo hanno un ruolo fondamentale:
Mimun, che come sempre passa l'estate in Marocco, torna con un dono,
un bellissimo velo scelto insieme alla madre e con la bella notizia
che non l'aspetta più un matrimonio combinato. Consuelo, che
continua a mescolare spagnolo e tedesco, porta la sua cultura
messicana a conforto del lutto di Polleke. Insieme vanno sula tomba
del nonno e Consuelo ha portato da mangiare e da bere per i defunto:
il suo punto di vista è che lui sia lì con loro e condivida quel
pasto. Polleke non ha una visione religiosa e non sa come colmare il
vuoto che sente, la profonda ingiustizia di aver perso una delle
persone più amate. Si sente lontana dai riti della religiosità
formale dei concittadini della nonna e per questo la conforta
condividere con Consuelo un modo più solare di vivere la lontananza.
Capisce alla fine che il miracolo non sta nel pensare il nonno vivo,
intento a fare colazione con loro, ma nel conforto che i gesti di
condivisione possono dare a chi resta.
Le due
coppie formate da i suoi genitori separati sembrano avviate alla
normalità, con tutti gli alti e bassi che questo comporta. Tutti
insieme, compreso Mimun e Consuelo, vanno alla cerimonia di posa
della lapide sulla tomba del nonno, ciascuno con i propri ricordi e
col proprio diverso dolore. Polleke in quel momento comprende il
senso della circolarità degli affetti, della condivisione anche
nella diversità. Per volersi bene non è indispensabile pensarla
proprio allo stesso modo, stare sotto lo stesso tetto o frequentare
la stessa scuola.
Nello
stesso tempo la ragazzina non smette di interrogarsi sul suo scrivere
versi, strani, con la rima e senza, curiose sintesi di stati d'animo
e sentimenti. Proprio quando pensa che il suo scrivere non abbia
senso, arriva Walter, il nuovo compagno della madre, a rimettere a
posto le cose.
Finisce
l'estate, Polleke compie tredici anni e si avvia ad una svolta nella
sua vita. Anche l'altra Polleke, la vitellina, è diventata una
giovenca. Questo è diventare grandi, accettare che le cose, e le
persone, cambino.
Con
questa storia si conclude la vicenda della ragazzina meravigliosa
creata da Kuijer, giustamente, con l'approssimarsi dell'adolescenza.
Ancora una volta abbiamo la dimostrazione di come la leggerezza possa
veicolare nello stesso tempo una storia di crescita, in una vita
molto vicina al vero, con le separazioni, le delusioni, l'inizio e la
fine di amicizie o con la costruzione di qualcosa che resterà nel
tempo. Nello stesso modo si parla di sentimenti veri, di dolori che
capita di dover affrontare anche precocemente, di domande che i più
giovani pongono e che gli adulti vorrebbero ignorare: se l'amore è
davvero eterno, se ci si può voler bene da lontano, e poi la morte,
la perdita, la fede. Tutto con una semplicità e un'immediatezza che
fanno sparire gli imbarazzi e le mezze risposte.
Le
storie di Polleke sono anch'esse una lettura necessaria per diventare
grandi, così come lo sono per gli adulti che non sanno trovare le
parole e la forza per spiegare.
Eleonora
“La
poesia sei tu”, G. Kuijer, Feltrinelli Kids 2016
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