RARO, IL SIGNOR GUGLIELMO
Due ali,
Cristina Bellemo, Mariachiara Di Giorgio
Topipittori 2016
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 4 anni)
"Erano proprio
lì, sotto il pesco. Posate appena al tronco.
Due ali.
Due ali bianche e
trasparenti.
Si muovevano
leggermente alla brezza fresca del giorno che incomincia.
«Le avrà perse
qualcuno», disse il signor Guglielmo parlando tra sé.
Parlava spesso da
solo.
E non aveva mai
posseduto un paio di ali in vita sua, questo è certo."
Le
aveva notate qualche giorno prima, al suo risveglio all'alba. Forse
perdute, forse dimenticate. Dopo aver fatto il giro del vicinato, e
aver chiesto a tutti se avessero per caso perduto delle ali. E dopo
aver ricevuto una serie di risposte piccate, noi siamo gente coi
piedi per terra, e dopo essere stato considerato ancora una volta un
tipo strano, al signor Guglielmo balenò l'idea che forse qualcuno
aveva voluto farne dono proprio a lui. E per questo andò a
informarsi all'ufficio postale, ma anche lì gli risero in faccia
Ahahahali!...
E'
inutile, quelle ali sembrano essere di nessuno.
A
vederle da vicino, il signor Guglielmo nota che esse non sono
appoggiate al tronco del pesco in fiore ma sono ben piantate per
terra. E nel punto esatto dove le ali hanno cominciato a crescere, il
signor Guglielmo ricorda di aver seppellito, quando era bambino, la
scatoladeltesoro.
Ah,
questo cambia di un po' la prospettiva. Quelle ali quindi 'hanno
messo radici' grazie a uno o forse a tutti gli oggetti che lui da
piccolo custodiva in quella scatolina? Può essere. In fondo, ognuno
di quegli oggetti possedeva un significato importante per lui: la
forchetta senza un dente con cui mangiò i suoi primi spaghetti, un
fazzoletto da naso che raccolse due lacrime e uno starnuto, un guanto
rosso spaiato con cui scaldarsi una mano per volta...
Quelle
ali hanno, è evidente, un legame preciso con il signor Guglielmo e
quindi meritano le sue cure e le rade annaffiature.
Ed
è di nuovo una mattina all'alba che il signor Guglielmo decreta che
le ali oramai sono mature. Così le 'coglie' e le indossa. E loro,
per ricompensa, sollevano così come si trova in vestaglia e
pantofole, e lo portano a fare un bel giretto sopra la città che si
sta svegliando.
Da
tanto che era bello, quel giorno Guglielmo cantò.
La
galleria degli omini portatori di stupore si allunga. Così
accanto al venditore di palloncini, al fabbricante di stelle,
all'angelo delle scarpe, ora si va ad aggiungere anche il signor
Guglielmo.
Come
gli altri che ho appena ricordato, anche lui si caratterizza per
qualcosa di raro: la sua capacità di guardare al di là. Sono omini
semplici, di solito nell'ombra, si muovono in solitario.
Difficilmente li potrai vedere stampati nel tessuto 'continuo' di
facce e corpi che in un unico intreccio rappresentano 'la gente'.
Loro, gli omini portatori di sogni e di stupore, vanno
controcorrente: loro volano mentre gli altri si insaccano negli
autobus, loro si librano mentre gli altri stanno coi piedi per
terra, loro sognano mentre gli altri pensano senza sapere...
Un
giorno vorrei farli incontrare, ammesso che non sia già successo,
per sentire che cosa hanno da dirsi di noi. Potete immaginare quante
cose potrebbero raccontarsi il signor Guglielmo e la Signora Meier al
loro conoscersi a mezz'aria?
Di
questi personaggi, della loro leggerezza, della loro poesia, del loro
sguardo puntato verso l'alto dovrebbero popolarsi i libri per bambini
per farli crescere con la consapevolezza che ognuno ha diritto a un
paio d'ali per staccarsi da terra.
Con
le proprie, Maria Chiara di Giorgio è andata su e poi ancora più su
a 'catturare' quella luce - e solo quella - che chi ha in sorte di
vivere a Roma ben conosce. Un misto di rosa, ocra e giallo che si
lega all'azzurro del cielo e al grigio del travertino poroso. Brava.
Carla
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