lunedì 7 marzo 2016

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


RARO, IL SIGNOR GUGLIELMO

Due ali, Cristina Bellemo, Mariachiara Di Giorgio
Topipittori 2016



ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Erano proprio lì, sotto il pesco. Posate appena al tronco.
Due ali.
Due ali bianche e trasparenti.
Si muovevano leggermente alla brezza fresca del giorno che incomincia.
«Le avrà perse qualcuno», disse il signor Guglielmo parlando tra sé.
Parlava spesso da solo.
E non aveva mai posseduto un paio di ali in vita sua, questo è certo."

Le aveva notate qualche giorno prima, al suo risveglio all'alba. Forse perdute, forse dimenticate. Dopo aver fatto il giro del vicinato, e aver chiesto a tutti se avessero per caso perduto delle ali. E dopo aver ricevuto una serie di risposte piccate, noi siamo gente coi piedi per terra, e dopo essere stato considerato ancora una volta un tipo strano, al signor Guglielmo balenò l'idea che forse qualcuno aveva voluto farne dono proprio a lui. E per questo andò a informarsi all'ufficio postale, ma anche lì gli risero in faccia Ahahahali!...


E' inutile, quelle ali sembrano essere di nessuno.
A vederle da vicino, il signor Guglielmo nota che esse non sono appoggiate al tronco del pesco in fiore ma sono ben piantate per terra. E nel punto esatto dove le ali hanno cominciato a crescere, il signor Guglielmo ricorda di aver seppellito, quando era bambino, la scatoladeltesoro.


Ah, questo cambia di un po' la prospettiva. Quelle ali quindi 'hanno messo radici' grazie a uno o forse a tutti gli oggetti che lui da piccolo custodiva in quella scatolina? Può essere. In fondo, ognuno di quegli oggetti possedeva un significato importante per lui: la forchetta senza un dente con cui mangiò i suoi primi spaghetti, un fazzoletto da naso che raccolse due lacrime e uno starnuto, un guanto rosso spaiato con cui scaldarsi una mano per volta...
Quelle ali hanno, è evidente, un legame preciso con il signor Guglielmo e quindi meritano le sue cure e le rade annaffiature.
Ed è di nuovo una mattina all'alba che il signor Guglielmo decreta che le ali oramai sono mature. Così le 'coglie' e le indossa. E loro, per ricompensa, sollevano così come si trova in vestaglia e pantofole, e lo portano a fare un bel giretto sopra la città che si sta svegliando.
Da tanto che era bello, quel giorno Guglielmo cantò.



La galleria degli omini portatori di stupore si allunga. Così accanto al venditore di palloncini, al fabbricante di stelle, all'angelo delle scarpe, ora si va ad aggiungere anche il signor Guglielmo.
Come gli altri che ho appena ricordato, anche lui si caratterizza per qualcosa di raro: la sua capacità di guardare al di là. Sono omini semplici, di solito nell'ombra, si muovono in solitario. Difficilmente li potrai vedere stampati nel tessuto 'continuo' di facce e corpi che in un unico intreccio rappresentano 'la gente'. Loro, gli omini portatori di sogni e di stupore, vanno controcorrente: loro volano mentre gli altri si insaccano negli autobus, loro si librano mentre gli altri stanno coi piedi per terra, loro sognano mentre gli altri pensano senza sapere...
Un giorno vorrei farli incontrare, ammesso che non sia già successo, per sentire che cosa hanno da dirsi di noi. Potete immaginare quante cose potrebbero raccontarsi il signor Guglielmo e la Signora Meier al loro conoscersi a mezz'aria? 


Di questi personaggi, della loro leggerezza, della loro poesia, del loro sguardo puntato verso l'alto dovrebbero popolarsi i libri per bambini per farli crescere con la consapevolezza che ognuno ha diritto a un paio d'ali per staccarsi da terra.
Con le proprie, Maria Chiara di Giorgio è andata su e poi ancora più su a 'catturare' quella luce - e solo quella - che chi ha in sorte di vivere a Roma ben conosce. Un misto di rosa, ocra e giallo che si lega all'azzurro del cielo e al grigio del travertino poroso. Brava.

Carla


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