martedì 15 marzo 2016

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


UN PESCE NON BEVE LATTE
Luigi. Alcuni giorni molto interessanti della mia vita
Catharina Valckx, Nicolas Hubesch (trad. Tanguy Babled)
Babalibri 2016


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni).

"Questo giorno strano è cominciato come un giorno qualsiasi. Camminavo per strada e c’era un po’ di vento, ma non troppo. Non una tempesta, solo una brezza leggera, di stagione. All’improvviso ho visto un pesce accanto a me. Nuotava nell’aria. 'Buongiorno' ho detto, 'non dovresti essere in acqua, tu?' 'Infatti, non capisco' ha risposto il pesce. 'È strano quello che mi sta succedendo...'"


In una bella giornata qualsiasi, il gatto passeggia sul lungo fiume con la sua coppola in testa. Ed ecco che gli si para dinanzi una cosa strana: un pesce fuor d'acqua che fluttua nell'aria. Il gatto è diretto al negozio di Gloria, la mucca, per comprare il latte. Il pesce lo segue ed entra anche lui. Dal malessere crescente del pesce si può intuire che i pesci non bevono il latte, neanche quello buonissimo di Gloria, ma preferiscono nuotare nell'acqua. Secondo fatto strano della giornata è l'andatura di Miki, l'amico pony che oggi può camminare solo all'indietro. Arrivato da Gloria anche lui per farsi un bicchiere di latte e, viste le condizioni sempre peggiori del pesce fuor d'acqua, corre al fiume con il gatto per buttarcelo nuovamente. Il pesce li invita a seguirlo e, terzo fatto strano, loro entrano in acqua e camminano come se nulla fosse sul fondo. Conoscono gli amici del pesce, scoprono che si chiama Pò, fanno una gara di nuoto all'indietro e quando diventa notte buia all'improvviso, fatto strano anche questo, si salutano e tornano indietro. Sulla strada di casa, grondanti, i due ragionano sulla stranezza di quella giornata. 'Ah, vorrei che le giornate fossero tutte strane come oggi', sospira Miki. 'Ma se così fosse, asino di un pony, non sarebbero più strane...'



Sei giornate particolari di Luigi, gatto filosofo. Quel giorno che piovve e piovve e piovve e lui dovette condividere divani, poltrone e marmellate con i suoi amici. Quel giorno che mancò l'elettricità in tutta la strada e tutto si svolse a lume di candela. Quel giorno in cui si doveva andare al parco a fare un picnic e invece arrivò l'uccellino Titi che parlava strano. Quel giorno in cui Miki raccontò una barzelletta che invece era un indovinello. E infine quel giorno in cui tutto doveva essere perfetto e invece non lo fu, ma quasi.


Sei giornate, poco meno di un centinaio di pagine per raccontarle e quindi una assoluta novità per il panorama italiano dell'albo illustrato. Sei giornate attraversate dall'assurdo, sei storie lunghe e corte impastate di follia e meraviglia. Sei giornate che corrono sul filo della normalità e poi scartano in modo brusco e ti portano altrove, dove non avresti mai pensato di andare. Se sei pesce fluttui nell'aria, se sei gatto passeggi sott'acqua, se sei in grado di parlare dice parole sconnesse, se sei in cerca della perfezione quella non arriva. Se ti cade il cappello in acqua, poi te lo ritrovi in testa.


Irresistibile e necessario. Per vari motivi. Il primo, il più evidente, il disegno dell'architettura e degli interni. Protagonista discreta ma sempre presente, una cittadina del Nord Europa con le sue case viste da fuori e viste da dentro (veri volumi che contengono il quotidiano), probabilmente case di un quartiere popolare, ritratte in alcune giornate con il cielo terso attraversato da una luce tagliente. La luce è infatti la seconda grande protagonista, come testimonia una storia a lei totalmente dedicata. Terzo elemento è il tono che attraversa il racconto: un tono che, già notato, è spiazzante. In una trama costruita sulla assoluta quotidianità, sulla più ovvia normalità, si inseriscono vere e proprie scosse di follia: fulmini a ciel sereno. E' la libertà fatta pensiero che poi diventa narrazione. 


Questa è la vena narrativa di Catharina Valkx. Io ricordo Nico Pennacchio e con me lo ricordano tutti i bambini e le bambine che hanno avuto la fortuna di leggerlo. I suoi libri sono finestre spalancate su ciò che l'immaginario può contenere. Sono 'boccate d'aria fresca' che i bambini e le bambine devono poter respirare per poter vivere in un mondo fatto quasi solo di realtà e quindi necessariamente un po' asfittico. L'altro elemento che attraversa tutte le storie è il garbo. Lo si nota nei toni sempre sommessi che i personaggi, pur dicendo assolute follie, hanno nel rivolgersi l'uno all'altro. L'unica volta che scappa un urlo, succede un disastro: tutti scappano lontani, come se non ne avessero mai sentiti finora. Ai bambini anche questo dettaglio non dovrebbe sfuggire. Loro, poveretti, che sono ormai così abituati ad alzare il tono di voce per potersi far sentire da chi urla più di loro, avrebbero bisogno di avere intorno garbo nei modi.
È il primo libro in cui Catharina Valkx si occupa solo del testo. Come illustratore ha voluto Nicolas Hubesch e l'intesa mi pare perfetta. 
Loro due insieme sono come pane e burro.


Carla

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