UN PESCE NON BEVE LATTE
Luigi. Alcuni
giorni molto interessanti della mia vita
Catharina Valckx,
Nicolas Hubesch (trad. Tanguy Babled)
Babalibri 2016
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 4 anni).
"Questo giorno
strano è cominciato come un giorno qualsiasi. Camminavo per strada e
c’era un po’ di vento, ma non troppo. Non una tempesta, solo una
brezza leggera, di stagione. All’improvviso ho visto un pesce
accanto a me. Nuotava nell’aria. 'Buongiorno' ho detto, 'non
dovresti essere in acqua, tu?' 'Infatti, non capisco' ha risposto il
pesce. 'È strano quello che mi sta succedendo...'"
In
una bella giornata qualsiasi, il gatto passeggia sul lungo fiume con
la sua coppola in testa. Ed ecco che gli si para dinanzi una cosa
strana: un pesce fuor d'acqua che fluttua nell'aria. Il gatto è
diretto al negozio di Gloria, la mucca, per comprare il latte. Il
pesce lo segue ed entra anche lui. Dal malessere crescente del pesce
si può intuire che i pesci non bevono il latte, neanche quello
buonissimo di Gloria, ma preferiscono nuotare nell'acqua. Secondo
fatto strano della giornata è l'andatura di Miki, l'amico pony che
oggi può camminare solo all'indietro. Arrivato da Gloria anche lui
per farsi un bicchiere di latte e, viste le condizioni sempre
peggiori del pesce fuor d'acqua, corre al fiume con il gatto per
buttarcelo nuovamente. Il pesce li invita a seguirlo e, terzo fatto
strano, loro entrano in acqua e camminano come se nulla fosse sul
fondo. Conoscono gli amici del pesce, scoprono che si chiama Pò,
fanno una gara di nuoto all'indietro e quando diventa notte buia
all'improvviso, fatto strano anche questo, si salutano e tornano
indietro. Sulla strada di casa, grondanti, i due ragionano sulla
stranezza di quella giornata. 'Ah, vorrei che le giornate fossero
tutte strane come oggi', sospira Miki. 'Ma se così fosse, asino di
un pony, non sarebbero più strane...'
Sei
giornate particolari di Luigi, gatto filosofo. Quel giorno che piovve
e piovve e piovve e lui dovette condividere divani, poltrone e
marmellate con i suoi amici. Quel giorno che mancò l'elettricità in
tutta la strada e tutto si svolse a lume di candela. Quel giorno in
cui si doveva andare al parco a fare un picnic e invece arrivò
l'uccellino Titi che parlava strano. Quel giorno in cui Miki raccontò
una barzelletta che invece era un indovinello. E infine quel giorno
in cui tutto doveva essere perfetto e invece non lo fu, ma quasi.
Sei
giornate, poco meno di un centinaio di pagine per raccontarle e quindi una assoluta novità per il panorama italiano dell'albo illustrato. Sei giornate
attraversate dall'assurdo, sei storie lunghe e corte impastate di follia e meraviglia. Sei giornate che corrono sul filo della
normalità e poi scartano in modo brusco e ti portano altrove, dove
non avresti mai pensato di andare. Se sei pesce fluttui nell'aria, se
sei gatto passeggi sott'acqua, se sei in grado di parlare dice parole
sconnesse, se sei in cerca della perfezione quella non arriva. Se ti
cade il cappello in acqua, poi te lo ritrovi in testa.
Irresistibile e necessario.
Per vari motivi. Il primo, il più evidente, il disegno
dell'architettura e degli interni. Protagonista discreta ma sempre
presente, una cittadina del Nord Europa con le sue case viste da fuori e
viste da dentro (veri volumi che contengono il quotidiano), probabilmente case di un quartiere popolare,
ritratte in alcune giornate con il cielo terso attraversato da una
luce tagliente. La luce è infatti la seconda grande
protagonista, come testimonia una storia a lei totalmente dedicata.
Terzo elemento è il tono che attraversa il racconto: un tono che,
già notato, è spiazzante. In una trama costruita sulla assoluta
quotidianità, sulla più ovvia normalità, si inseriscono vere e
proprie scosse di follia: fulmini a ciel sereno. E' la libertà fatta
pensiero che poi diventa narrazione.
Questa è la vena narrativa di
Catharina Valkx. Io ricordo Nico Pennacchio e con me lo ricordano
tutti i bambini e le bambine che hanno avuto la fortuna di leggerlo.
I suoi libri sono finestre spalancate su ciò che l'immaginario può
contenere. Sono 'boccate d'aria fresca' che i bambini e le bambine
devono poter respirare per poter vivere in un mondo fatto quasi solo
di realtà e quindi necessariamente un po' asfittico. L'altro
elemento che attraversa tutte le storie è il garbo. Lo si nota nei
toni sempre sommessi che i personaggi, pur dicendo assolute follie,
hanno nel rivolgersi l'uno all'altro. L'unica volta che scappa un
urlo, succede un disastro: tutti scappano lontani, come se non ne
avessero mai sentiti finora. Ai bambini anche questo dettaglio non
dovrebbe sfuggire. Loro, poveretti, che sono ormai così abituati ad
alzare il tono di voce per potersi far sentire da chi urla più di
loro, avrebbero bisogno di avere intorno garbo nei modi.
È
il primo libro in cui Catharina Valkx si occupa solo del testo. Come
illustratore ha voluto Nicolas Hubesch e l'intesa mi pare perfetta.
Loro due insieme sono come pane e burro.
Loro due insieme sono come pane e burro.
Carla
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