CON I LUPI, PER VOCAZIONE E PER PASSIONE
Coloro
che amano i lupi appartengono a una tribù; a questa tribù, cui
indegnamente mi sento di appartenere, ho già dato voce tempo fa.
Oggi vi
propongo due libri che uniscono rigore e passione, accuratezza e
finzione narrativa; sono libri diversi fra loro, un romanzo e un
libro fotografico, il primo esplicitamente rivolto ai ragazzi,
l'altro no; ma entrambi capaci di trasmettere il fascino del mondo
dei lupi.
Giuseppe
Festa, che già ci ha raccontato con successo la natura ancora in
parte misteriosa e protetta nel Parco Nazionale d'Abruzzo, questa
volta, con La luna è dei lupi cambia punto di vista e ci
descrive le drammatiche vicende di un branco di lupi dei Monti
Sibillini. Ce la racconta in soggettiva, immedesimandosi, per quel
che è possibile, nella mente di questo straordinario animale,
vicinissimo eppure poco conosciuto. Seguiamo un branco, con la sua
coppia alfa, la coppia dominante, e con gli altri componenti, giovani
o già provati dall'età. Il branco viene descritto nelle vicende
quotidiane, la caccia, gli spostamenti, le gerarchie e le relazioni
fra i singoli individui. Poi le vicende drammatiche, che colpiscono
alcuni suoi componenti e costringono il gruppo a spostarsi fino in
Toscana, salvo poi fare ritorno ai Monti Sibillini. Nello stesso
tempo racconta anche le vicende di due giovani ricercatori, che si
muovono seguendo le loro tracce. E riesce a immaginare, nel finale,
una sorta di nuova alleanza fra uomini e lupi.
Festa è
veramente efficace nel descrivere la straordinaria intelligenza, la
capacità di adattamento, le raffinate forme di comunicazione che
consentono ai branchi di lupi di predare i grandi ungulati.
Ovviamente concede molto alla finzione narrativa, umanizzando i
personaggi, in qualche passaggio forse anche un po' troppo, ma
d'altra parte è proprio questa scelta narrativa a rendere
appassionante la storia per ragazzine e ragazzini dai nove, dieci
anni. Non nascondendo la realtà delle predazioni e il potenziale
conflitto con le comunità umane. C'è molta, condivisibile passione
in questo libro, che spero si trasmetta anche ai lettori e lettrici
che vogliano saperne un po' di più di questo meraviglioso compagno
di strada.
Condivide
la stessa passione anche Bruno D'Amicis, biologo e fotografo
naturalista che nel 2012, quello dell'inverno glaciale, ha cercato
per quasi un anno, e trovato, i lupi del Parco d'Abruzzo. In Tempo
da lupi troviamo il reportage fotografico di questi mesi passati
a cercare, in condizioni durissime, gli animali più elusivi
dell'Appennino. E questa ricerca ha consentito di documentarne la
vita, gli spostamenti, le predazioni, la grande bellezza, la
straordinaria intelligenza. Ricerca portata avanti con rigore ed
accuratezza, evitando qualsiasi interferenza con gli animali
selvatici.
Nonostante
siano così presenti nel nostro immaginario, dei lupi sappiamo ancora
poco, delle loro capacità intellettive e comunicative, dei loro
spostamenti, dell'ecosistema di cui sono parte. Nonostante questo,
nonostante sia evidente che la loro popolazione non rappresenti
alcuna reale minaccia nei confronti degli uomini o degli animali
d'allevamento, già si pensa di far parlare le doppiette, una delle
più grandi lobby d'Italia.
Mi
sento doppiamente grata nei confronti di questi autori, perché ci
aiutano a conoscere meglio un animale anche simbolicamente importante
e perché questa conoscenza e questa maggiore consapevolezza possono
far tacere le canne dei fucili.
Eleonora
“La
luna è dei lupi”, G.Festa, Salani 2016
“Tempo
da lupi”, B. D'Amicis, Orme editore 2015
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