TESTONI E CODE A MANETTA
Pinna Morsicata,
Cristiano Cavina, Laura Fanelli
Marcos y Marcos 2016
NARRATIVA PER GRANDI (dai 12 anni)
"'Non sei felice? gli chiese a
un certo punto.'Di cosa?' disse Pinna Morsicata, sorpreso. Spigolo
era una di quelle creature che avevano un modo tutto loro di fare
domande capaci di prenderti alla sprovvista.
E le domande fatte all'improvviso
sono le più difficili da ignorare, anche per un delfino che vorrebbe
starsene per i fatti suoi."
E Pinna Morsicata è un delfino che vuole
starsene per i fatti suoi. È un delfino restio alle regole del
branco. Ma è soprattutto un delfino che sta scappando dalle proprie
malinconie. Ma il giorno che decide di farla finita inabissandosi ben
oltre il limite concesso ai delfini - le novanta pinnate - in
un'acqua oscura e pesante sui suoi polmoni, incontra Spigolo.
Spigolo
non è il suo vero nome, ma è difficile chiamarlo diversamente
questo strano pesce che di fianco pare una valigia tutta angoli e di
fronte una sottile busta di plastica.
Spigolo, in fondo al mare, ci precipita
invece perché ha un guasto alle code e appena
si appisola, va a fondo, piomba dabbasso.
Negli abissi, anche in quelli della
disperazione, i due si incontrano. Ma a un delfino che si sta
crogiolando nella propria tristezza, che ha solo occhi per se stesso
nella sua vena depressiva, non puoi chiedere un aiuto, un aiuto per
tornare verso la superficie. Questo lo coglie alla sprovvista,
scombussola i suoi piani, le sue prospettive. Ma tant'è.
Quell'incontro inaspettato sul fondo del mare lo distoglie dai suoi
pensieri funesti e ribelli e lo costringe a tornare a galla, in tutti
i sensi.
Quello che sembrava un breve diversivo
nel suo originario programma di farla finita con il mare, con il
branco e con i suoi simili diventa invece una quotidiana abitudine.
Spigolo, con il suo problema di inabissamento, ha bisogno di un
sostegno costante. E Pinna Morsicata, suo malgrado, lo diventa. A
tutti gli effetti.
Diversi per carattere e distanti anche
nel modo di 'leggere' il mondo marino, i due inevitabilmente e
inesorabilmente divengono amici. Un'amicizia fatta di diversità:
l'uno scontroso, l'altro solare; l'uno silenzioso, l'altro ciarliero;
l'uno egocentrico, l'altro altruista; l'uno corroso dai sensi di
colpa, l'altro torturato dai rimpianti; l'uno senza meta, l'altro
con una destinazione precisa, l'uno mammifero, l'altro pesce; l'uno
amante della profondità; l'altro terrorizzato dall'abisso. Insomma
due perfetti amici con una cosa sola che li accomuna: entrambi
serbano per sé un grande e pesante segreto.
Mi fermo qui.
Come in uno specchio, il mondo di sopra
si riverbera in quello di sotto. Metafora acquatica per raccontare un
bel po' di cose intorno all'amicizia, ai rimpianti, alla lealtà,
alle bugie, alla solitudine. Tutte cose che hanno parecchio a che
fare con il diventare grandi. Insomma, nella leggerezza che sostiene
chi nuota, sul pelo dell'acqua dove è visibile il mondo di sopra e
quello di sotto, Cavina, uomo di collina, ci convince una volta di
più in questo romanzo a metà ittico e a metà di formazione.
Sono una sostenitrice di Cavina fin
dalla prima ora. Alla grande! letto e riletto anche ad alta
voce in una estate a due ragazzette che avevo sotto mano.
Di Cavina scrittore convincono varie
cose che si ritrovano anche in Pinna Morsicata. In primo luogo la
capacità di saper leggere aspetti anche complessi dell'animo umano e
di saperli tradurre in un lessico quotidiano. E ancora la leggerezza
nel mescolare mondi distanti, anche attraverso una buona dose di
ironia. Partiamo da questo secondo aspetto: la vena di sottile
sarcasmo che si ritrova per esempio nella complessa nomenclatura del
libro, vero atlante del mondo marino, fa da spina dorsale (o dovrei
dire da lisca) all'intero racconto e ne stempera talvolta gli aspetti
più introspettivi e profondi. Così si mescola il sorriso e il
divertimento con il flusso di coscienza. E da un lato è proprio
l'introspezione profonda che racconta le intemperanze di un
adolescente e il suo rammarico tardivo per aver perso tutto, così
come dall'altro la saggezza di chi ha visto un po' di mondo, la
serenità interiore di chi ha fatto la cosa giusta che confermano il
fatto che Cavina sia un attento narratore della vita, quella vera.
Carla
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