STRANE ADOZIONI
Ci sono
animali che ricorrono frequentemente nei libri per bambini e momenti
in cui la frequenza di qualcuno di loro curiosamente aumenta; se
questo è stato incontestabilmente l'anno delle balene e delle api,
che hanno segnato positivamente la produzione editoriale, le volpi
sono invece frequentatrici abituali, che però, talvolta ci regalano
delle interpretazioni superlative.
Questo
è il caso, fra altri, de Chi ha paura della Volpe Cattiva?,
esilarante fumetto di Benjamin Renner proposto dalla Rizzoli.
La
nostra volpe, molto molto vicina all'ottimo Wile Coyote, personaggio
dei Looney Tunes, non è particolarmente coraggiosa e tanto meno
fortunata; gli animali della fattoria, in cui tenta a vuoto le sue
scorribande, la compatiscono e il simpatico maiale ogni volta le
prepara premurosamente un bel cesto di rape, per compensare i suoi
insuccessi venatori. Interviene il Lupo Cattivo e propone alla
disperata volpe un metodo alternativo di caccia: rubare delle uova e
allevarsi degli ottimi, pasciuti pulcini.
Alla
volpe non sembra vero ed eccola rubare nottetempo le uova di una
agguerritissima gallina, che metterà sotto sopra tutta la fattoria
per ritrovare le sue uova, fino ad organizzare un seguitissimo corso
di autodifesa per galline.
La
volpe, intanto, cova le uova fino a trovarsi tre pulcini pigolanti
che la nominano subito Mamma. Fra imbarazzi e goffaggini, la volpe
alleva i tre pestiferi pulcini, mentre il lupo attende con ansia il
momento di papparseli.
La
povera volpe, che racconta ai pulcini la favola della Volpe Cattiva,
è stretta fra due fuochi: da una parte le incursioni bellicose delle
galline, per niente rassegnate, dall'altra l'impazienza del lupo; e
lei, inutile dirlo, oramai ha il cuore spezzato all'idea di perdere i
suoi rampolli.
Fra
wrestling, travestimenti improbabili e colpi di scena, ci si avvicina
al finale, che non svelo, letteralmente scoppiettante.
Benjamin
Renner è un validissimo autore francese di cartoni animati, ha vinto
fra l'altro l'Academy Awards del 2014 per Ernest e Celestine;
in questa storia, che suppongo diventerà un lungometraggio, si vede
bene la capacità di costruire una vicenda dal ritmo serratissimo, e
di creare una serie di personaggi perfetti, tutti con un proprio
ruolo e tutti dotati di una grande simpatia, anche se il lettore e la
lettrice sono naturalmente portati a tifare per la sfortunata e
imbranata protagonista. Ciascun personaggio è disegnato con cura,
con ironia e con tanti riferimenti alla stagione d'oro dei cartoni
Warner Bros., che hanno allietato la nostra infanzia.
Quanto
poi alla metamorfosi della volpe affamata in mamma amorevole, anche
se decisamente isterica, che dire, ognuno tirerà la storia nel verso
che crede, pensando magari a temi attuali e scottanti. Personalmente
preferisco vedere in questo bel personaggio tutta l'impreparazione,
la riottosità con cui ci si trova a svolgere un ruolo imprevisto;
quell'essere buoni nostro malgrado, non per vocazione ma per
accidente, magari perché la cattiveria ha una grandezza che non ci
appartiene. E poi, si, c'è la tenerezza involontaria, il legame
imprevedibile, la svolta improvvisa provocata da sentimenti fino a
quel momento sconosciuti, ma forti abbastanza da farci accettare
pranzi e cene a base di rape. Il tutto con grandissima leggerezza e
ironia. Evviva! Lettura estiva per bambine e bambini a partire dagli
otto, nove anni.
Eleonora
“Chi
ha paura della volpe cattiva?”, B. Renner, Rizzoli 2016
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