DA BOMBASTUS A VON BOMBUS
Un ottimo lavoro, Iban
Barrenetxea (trad. Albeiro Gaona Ortiz)
Sinnos 2016
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)
"Un giorno un messaggero
ingallonato con i blasoni del Barone Von Bombus suonò alla porta di
Firmìn. Messaggio urgente: la preghiamo di presentarsi
immediatamente al palazzo del barone. Si raccomanda la più assoluta
velocità."
Una immensa disgrazia! Il barone ha
appena perso un braccio in battaglia. Così Firmìn, che è un ottimo
falegname, viene convocato a palazzo perché ricostruisca l'arto
mancante al barone. La fama di questo carpentiere lo precede: le
ruote che costruisce girano da sole, le sedie sono uniche e
inimitabili, i tavoli non zoppicavano mai, i suoi cucchiai danno il
sapore di gelato ai lamponi a tutte le pietanze e i suoi cofanetti
tengono segreto ogni segreto.
Con il braccio nuovo il Barone riprende
la sua guerra e, per terra o per aria o per mare, pezzo dopo pezzo,
si smonta sempre di più. Un braccio, due braccia, una gamba, due
gambe. Ogni volta Firmìn viene chiamato a sostituire il pezzo
perduto in battaglia e ogni volta il pezzo di legno si rivela un
ottimo lavoro, migliore dell'originale.
Fino al momento della spaventosa
tragedia: il Barone ha perso la testa nell'ennesimo scontro
guerresco. Questo è un compito piuttosto difficile anche per un
falegname tanto abile. Eppure Firmìn, chiusosi nel suo laboratorio
per una, due, tre settimane, riesce alla fine a produrre una nuova
testa per il battagliero barone. Tutti, riuniti al suo capezzale,
fremono dall'attesa e dalla curiosità di vedere se anche questo
pezzo si rivelerà migliore dell'originale. Montata la testa nuova e
legnosa, il combattivo Von Bombus non si alza più dal comodo letto e
smette di combattere le sue battaglie. Preferisce poltrire sul
comodo guanciale. Ed è a quel punto che il medico, la baronessa, il
Primo ministro e anche il cardinale decretano che... anche in questo
caso il falegname ha fatto un ottimo lavoro, ancora una volta
migliore dell'originale.
Nella vita occorre solo aspettare. Nel
2010 usciva il primo libro di Iban Barrenetxea per A buen paso
e il titolo era Bombástica Naturalis. Un libro che lascia il
segno e un ricordo indelebile nella memoria: una copertina tutta
vegetale e all'interno un abecedario vegetale che si disvela su
scenari architettonici davanti a cui sfreccia da sinistra a destra
curiosa umanità. Il botanico filosofo, Bombastus Dulcimer, ci
illustra le proprietà della pera aerostatica e della zucca
carrozzata e noi ci facciamo condurre in qualcosa che è al confine
tra il giardino botanico e l'officina di un inventore geniale.
Erano sei anni che aspettavo che questo
geniale ex grafico basco arrivasse da noi.
Da Bombastus a Von Bombus il passo è
stato breve.
Come lì, anche qui siamo nuovamente davanti a uomini e
donne un po' caricaturali, grassissimi o magrissimi che attraversano
frettolosi le pagine oppure si fanno rappresentare a cavallo di mezzi
di locomozione sempre diversi e spesso improbabili. Se nella
Bombástica si passa dal triciclo rinforzato alla zucca a
cavalli, passando per la barchetta vegetale, in Un ottimo lavoro
Von Bombus cavalca cingolati dal piglio prussiano, biplani sottratti
al Barone Rosso e finisce a cavalcioni di uno dei cannoni della sua
corazzata dove, ancora una volta, sventola l'aquila teutonica.
Immaginifico, Barrenetxea ha una sua
sigla inconfondibile. Cadenzata da un testo di grande ironia,
costruito in crescendo, che ha al suo interno un Leitmotiv che si
ripete sostanzialmente identico, l'illustrazione appare in tutta la
sua folle precisione. L'esattezza soprattutto nella restituzione
delle architetture di fondo, negli arredi e nell'abbigliamento, la
follia nella galleria dei personaggi. Tutti rigorosamente di profilo,
essi ci appaiono buffi: longilinei oltre misura, ad eccezione del
Barone, gonfio come una mongolfiera.
All'attenzione del lettore l'autore lascia interpretare anche una piccola storia nella storia. Taciuta a parole, essa si snoda nel disegno e va nella direzione opposta al tema 'guerresco'. Testimone muto, il picchio dalla testa rossa. Rossa come quella di Firmìn e della cameriera.
Raffinato nella costruzione figurata di
ogni dettaglio, Barrenetxea è convincente altrettanto nella
costruzione della storia. Con un piede nell'assurdo e l'altro nella
fiaba, la storia di Firmìn il falegname, così sapientemente
tradotta, è nello stesso tempo divertimento e ragionamento.
Carla
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