DUE COSÌ
Al
protagonista di Il sole fra le dita, di Gabriele Clima, non
verrebbe facile dare fiducia. Dario è un sedicenne dal carattere
impossibile, quello che si potrebbe definire un ragazzo 'difficile',
naturalmente portato a mettersi nei guai e ad attirare le ire di
tutti gli educatori del mondo. Facile immaginare come gli adulti che
lo circondano vedano di lui solo questo, magari con la piccola
attenuante di essere stato abbandonato dal padre.
E'
proprio incappando nell'ennesima punizione, un certo numero di ore di
lavoro utile, che incontra la persona in grado di cambiargli la vita.
Si tratta di Andy, un disabile grave che Dario dovrebbe accompagnare,
accudire, sotto la supervisione di una insopportabile tutor.
Dario
non tollera alcuna disciplina e in qualche modo si identifica, pur
con assoluta superficialità, con il suo assistito, la cui vita viene
gestita interamente dagli altri.
Così
fugge con Andy e la sua carrozzina in cerca di non si sa cosa, almeno
all'inizio. Un viaggio rocambolesco, che dura poco tempo, correndo
come un pazzo, incontrando sulla sua strada persone in grado di
comprendere la solitudine dei due ragazzi; come Rak, che applica un
motore alla carrozzina di Andy e permette loro di vivere il viaggio
più assurdo e liberatorio della loro vita. Il tutto all'insegna
dell'incoscienza, ma anche di una vicinanza imprevedibile: nessuno,
prima, si era chiesto cosa volesse Andy, cosa fosse realmente in
grado di capire e di dire. Questa è la svolta narrativa del
racconto: l'incontro di due solitudini estreme, un 'cattivo' ragazzo
e un disabile grave, ne modifica radicalmente i contorni, trasforma
entrambi in modo imprevedibile, ma foriero di un futuro diverso per
tutti e due.
Il
viaggio si conclude con l'incontro con il padre di Dario, vera meta
non dichiarata fin dall'inizio, incontro che implica una amara presa
d'atto che le fantasie infantili non corrispondono alla realtà del
mondo adulto: un padre immaginato si trasforma in una persona reale,
con tutti i suoi limiti, le scelte sbagliate, le debolezze.
Il
ritorno a casa vede i due protagonisti trasformati, uno più maturo,
l'altro un po' più libero.
Il
romanzo di Gabriele Clima si ispira a personaggi reali ed emerge
chiaramente il coinvolgimento con cui la storia è stata scritta; ha
un messaggio forte e chiaro, dichiaratamente dalla parte di chi ha
meno mezzi per difendersi dai pregiudizi, perché limitato nelle
proprie capacità d'espressione o perché rinchiuso in un ruolo
autoescludente. La narrazione, tuttavia, paga un prezzo al messaggio
che vuole sostenere, con qualche forzatura e qualche implausibilità;
ma non per questo è meno scorrevole e avvincente, soprattutto capace
di illuminare aspetti della nostra vita quotidiana che preferiamo
solitamente ignorare. E' un testo che ben rappresenta la solida
consistenza dei pregiudizi con cui si guarda agli altri,
incasellandoli in ruoli stereotipati e limitanti; il giovane lettore,
o lettrice, è invitato ad identificarsi con l'altra parte, quella
che solitamente non si guarda.
E',
quindi, una lettura un po' spiazzante, per ragazze e ragazzi maturi,
a partire dai dodici anni.
Eleonora
“Il
sole fra le dita”, G. Clima, San Paolo edizioni 2016
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