SOLLECITAZIONI VISIVE
Come
altre volte, mi concedo una divagazione in una categoria di libri
che, nell'ambito del no fiction, non ha particolari scopi educativi:
i libri gioco.
Norman
Messenger lo conosciamo bene, il precedente Immagina..., è libro pieno di
sorprese fatto apposta per coinvolgere il lettore in una serie di
giochi visivi strabilianti. Con lo stesso editore, White Star kids,
esce ora Alfabeto d'autore, novità fresca di stampa e
dedicata, come dice il titolo, a una raffinata esposizione delle
lettere dell'alfabeto. Eliminati i giochi cartotecnici, resta
l'illustrazione a dover spiazzare e sorprendere i lettori più o meno
giovani: le lettere si susseguono ordinate, costruendo nello stesso
tempo una raffinata galleria di soggetti stravaganti, piegati
all'esigenza di dar vita alle lettere.
Ecco bruchi armoniosi, gatti
grandi e piccoli, grifoni e levrieri, ma senza trascurare i lacci da
scarpa. Il vero scopo non è certo quello di proporre un abbecedario,
quanto rappresentare un oggetto tanto comune in modo originale, così
come facciamo dando un senso alla forma delle nuvole. Come sempre
Messenger è un abile giocatore, che mira a nascondere quello che
vuole mostrare. Se ci si diverte e ci si incanta a sfogliare le
pagine di questo libro, il miglior omaggio al suo autore è
raccoglierne l'invito a trasformare quello che vediamo, per svelarne
le forme nascoste.
Ma se
si preferisce interagire più direttamente con il libro, ecco
un'altra proposta, basata su una grafica accurata: Labirinti,
di Théo Guignard, riprende una tipologia di libro-gioco assai
frequentata, quella appunto dei labirinti e lo trasforma in un
divertente esercizio grafico, che modifica anche sul piano stilistico
gli scenari in cui si ambientano i percorsi.
In un labirinto bisogna
essere abili a trovare la strada per uscirne vivi: possiamo trovarci
nella giungla, o in un futuro robotico, su una spiaggia assolata o in
una grande superstrada; in ogni caso l'occhio è catturato da queste
grandi tavole colorate e dettagliatissime. Ci sono, ovviamente,
labirinti più facili o dei veri rompicapo, in ogni caso ci si
diverte un mondo a cercare la via di fuga dal diabolico labirinto.
L'autore si sbizzarrisce a creare effetti ottici, a mescolare pixel
con delicati paesaggi urbani. Per fortuna, in fondo al volume sono
debitamente riportate le soluzioni dei giochi.
Se il
libro di Messenger è praticamente senza età di riferimento, anche
se ha una grafica che piace soprattutto ai più grandi, per il libro
di Guignard la lettrice e il lettore ideali hanno almeno otto, nove
anni, fermo restando l'interesse di un pubblico ben più esteso.
Eleonora
“Alfabero
d'Autore”, N. Messenger, White Star kids 20016
“Labirinti”,
T. Guignard, Gallucci 2016
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