lunedì 12 dicembre 2016

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


UN LIEVE DIFETTO


Uscito da pochi mesi, Il Club degli strani, pubblicato da Notes edizioni, è un piccolo libro che Jordi Sierra i Fabra dedica a tutti i bambini e le bambine con un qualsiasi difetto o problema. Il libro, candidato al Premio Strega, racconta della brillante idea di Ugo, bambino balbuziente perseguitato dal bullo della classe.
Stanco delle vessazioni, decide di fondare un club, molto esclusivo, almeno all'inizio, insieme all'amico Bernardo, dislessico. Il club degli Strani, inutile dirlo, si basa sul mutuo soccorso e accoglie tutti i ragazzini e le ragazzine che per un motivo o per l'altro si sentano esclusi dal gruppo dei 'perfetti'.
Il Club vede aumentare in fretta i suoi aderenti: chi per le troppe lentiggini, o il naso a patata, o i chili di troppo, buona parte della classe si sente in qualche modo 'diversa'. Tanto che alla fine anche i 'perfetti' scopriranno i loro punti deboli, pur di entrare a far parte del club degli strani.
Messaggio molto chiaro, oserei dire fin troppo, tanto è evidente e sottolineata la 'lezione' che l'autore cerca di trasmettere ai suoi giovani lettori: ciascuno ha diritto di essere se stesso e ciascuno è portatore di particolarità che lo rendono unico. Quello che chiamiamo diversità è una grande ricchezza, che andrebbe riconosciuta e valorizzata.
Ma quello che mi sembra più interessante è l'osservazione finale che l'autore veicola attraverso il suo alter ego narrativo, uno scrittore che incontra i ragazzi della classe di Ugo. Questo scrittore svela di essere stato, e di essere, anche lui balbuziente e di aver compreso presto, da ragazzino, quale potesse essere la strada per gestire le sue difficoltà espressive. E questo è successo quando ha imparato a prendere le distanze dal suo 'difetto' e ha cominciato a ridere di se stesso.
Sapersi guardare allo specchio, accettarsi e vedere di sé e dei propri difetti il lato comico, grottesco è una grande medicina, sconosciuta ai più. Non so quanti adulti che conosco e frequento avrebbero bisogno di un po' di autoironia, per relativizzare limiti, ma anche doti, vere o presunte.
Detto a un pubblico di lettori intorno agli otto, nove anni, il messaggio può risultare forse un po' astratto, soprattutto se si è presi dall'assolutezza di un'ossessione di perfezione. Ma è vero che si può imparare a non prendersi troppo sul serio e a relativizzare pregi e difetti propri e altrui.
Sierra i Fabra racconta nella postfazione di aver vissuto proprio questo percorso e di portare queste tematiche negli incontri con i suoi lettori. 


E' uno scrittore spagnolo molto prolifico, conosciuto in Italia soprattutto per il fortunato Kafka e la bambola viaggiatrice, romanzo breve dedicato a un episodio, forse, realmente accaduto nella vita di Kafka.
Il libro, che ha avuto un meritato successo, è stato da poco ristampato nella collana degli Istrici dell'editore Salani e mi sembra questa un'ottima iniziativa che permette di riproporre un bel libro; è, in fondo, una favola moderna, che racconta l'incontro di due solitudini, quella del grande scrittore e quella della bimba che perde la sua bambola preferita. Da non perdere.

Eleonora

“Il Club degli Strani”, J. Sierra i Fabra, Notes edizioni 2016
“Kafka e la bambola viaggiatrice”, J. Sierra i Fabra, Salani 2016

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