Non ho saputo tenere a freno la mia curiosità e non posso aspettare per scriverti.
Odaer è finalmente riuscito a realizzare il suo sogno di bellezza.
Nessuna regola della Creazione è stata violata. “È un fiore che vola!”, dice Asum. “È un piccolo uccello", dice Rotnip.
È una farfalla, ti dico io. Eccola lì, che vola e palpita, incerta e vibrante, ondeggia nell’aria, con la dignitosa fiducia della vita appena nata. E fremendo, palpitando, ignara della sua bellezza e della sua fragilità, batte le ali per abbandonare la testa di Odaer e andare a sfarfallare in cima al suo antennino.
Hai ragione: le cose belle sono fragili, e a volte possono sembrare anche effimere e inutili, ma per Odaer la sua farfalla è tutto.
Anche lui freme e palpita.
Hai visto quanto movimento c’è nel libro? I corpi di Erlbruch sono davvero buffi, così molli, quasi senza ossa, completamente snodabili e privi di rigidità.
Assieme alle mani, che sono consistenti e disegnate con tratti sintetici e svelti, non rinunciano a essere espressivi fino all’ultima falangetta.
Ad esempio guarda come braccia e gambe di Odaer siano disponibili a diramarsi in tutte le direzioni così come lui è stato disponibile a ogni cambiamento di rotta necessario per il suo progetto? Sai cosa mi ricorda? Mi ricorda un neurone che allunga le sinapsi per svilupparsi ed evolversi...
E Odaer è stato davvero capace di evolversi per la sua farfalla, ed ora è arrivato il momento di mostrarla a tutti quanti!
Odaer fa grandi progetti: vuole chiedere un Laboratorio solo per lui e per i suoi amici. E mentre loro si chiudono lì a disegnare farfalle, Odaer convince la Grade Custode a convocare in udienza tutti i Disegnatori Maggiori, che arrivano e sono davvero una moltitudine: ci sono Disegnatori di Grandi Animali e i Disegnatori della Vita Marina, i Disegnatori di Cani e quelli di Gatti, i Disegnatori degli Alberi e le Disegnatrici dei Fiori, i Disegnatori di Metalli e le Disegnatrici di Mondi e di Astri. E sono così importanti che occupano tutta la pagina, come se oltre loro non ci fosse spazio per niente altro.
Non c'è da stupirsi se Odaer e i suoi compagni siano nervosi.
In effetti, anche se si sono tanto preparati stanno per compiere un salto nel vuoto.
Ed è proprio così che ce li mostra Erlbruch, mentre con le grandi casse piene di meravigliose farfalle percorrono un tappeto che sembra un pericoloso trampolino.
Formica, io a stare in alto ci sono abituato, eppure questa immagine mi dà il capogiro: vanno, sorridenti e fiduciosi, sì, contro il procedere naturale della scrittura, vanno contro il procedere della pagina, contro il procedere della storia.
Questo è il movimento del nuovo che chiede l’approvazione a ciò che è già codificato.
Già, Formica ... forse la Creazione procede come il camminare...se un piede vuole alzarsi dal terreno per portarsi avanti l’altro deve rimanere fermamente piantato al suo posto...
Ma ora basta, non voglio toglierti il piacere , non voglio svelati il finale...
Piuttosto, come mio solito, invitarti ad alzare lo sguardo dalle parole che ami tanto e guardare, guardare, guardare....
Scoiattolo
Caro Scoiattolo
arriva il gran finale e
tu mi chiedi di alzare lo sguardo. A me non viene tanto naturale: io
sono una formica, e le formiche lavorano sodo e guardano sempre
davanti a loro. Non possono far troppo girare gli occhi in qui e in
là perché distrarsi non è nella loro indole....Il gran finale ora vola variopinto nel cielo, ma è anche radicato nel profondo buio della nostra anima.
E a tal proposito, una cosa l'ho chiara in testa: Odaer è stato capace di essere allo stesso tempo caparbio come una formica e visionario come uno scoiattolo che fa concerti.
A dirla tutta, è stato un caparbio visionario. Ha saputo tenere la testa bassa sul foglio e la testa tra le nuvole per immaginare.
Tutto sta convergendo verso il gran finale: le finestre del Salone delle Udienze sono state chiuse, una enorme quantità di farfalle vola in alto, costruendo attraverso il diverso colore delle loro ali, un arcobaleno.
Quello stesso arcobaleno che è stato proprio il nonno di Odaer a creare per la prima volta.
Come lui, anche il giovane nipote ha dato vita a qualcosa di effimero, ma dalla forma audace, dai colori indimenticabili.
E questo è la prova provata che noi siamo il frutto di ciò che altri sono stati prima di noi...
Per tutti coloro che sono riuniti in quel salone, vedere i cieli del mondo pieni di quelle farfalle meravigliose è una gioia per gli occhi e per l'anima.
Anche Odaer è felice, ma lui - al contrario di altri - sa quanta fatica tutto questo è costato.
I sogni sono materia leggera, realizzarli è lavoro pesante.
E per non dimenticare mai il suo sforzo e per avere sempre a mente che il raggiungimento della bellezza costa fatica decide che ogni nuovo esemplare di meravigliosa farfalla nascerà da una larva bruttina.
E noi, caro Scoiattolo, noi cosa ci portiamo a casa dopo questo fitto dialogare, dopo aver guardato a fondo ogni figura di questo vecchio libro?
Che Erlbruch ama Dürer e ama le donne come le ama Gioconda Belli; che la sapienza dei vecchi si riverbera sull'utopia dei giovani, che la vita va vissuta intensamente, che anche le cose piccole e fugaci possono portare grande e duratura letizia.
Ma soprattutto che nella vita bisogna crederci!
"L’importante, me ne rendo conto ora, non è vedere tutti i propri sogni realizzati, ma continuare ostinatamente a sognarli."2
1 Edward van de Vendel, Carll Cneut, Un milione di farfalle (trad. S. De Waal), Adelphi 2007
2 Gioconda Belli, Il paese sotto la pelle (trad. M. D'Amico), Edizioni E/O 2002
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