sabato 10 dicembre 2016

LETTERE DI SCOIATTOLO A FORMICA (idee a due teste)

Ah, Scoiattolo! Che libro, che libro!
Il cane è andato via ma i pensieri di Odaer sono sempre lì. D'altronde fino a che dalla sua matita non uscirà la giusta bellezza a cui aspira, dubito che vorrà darsi per vinto.
Infatti anche con la sua amica Etra la discussione che era cominciata con il cane prosegue.
A onor del vero nel frattempo la mente fervida di Odaer ha creato qualcosa di effimero e bellissimo allo stesso tempo, ovvero la libellula. Nonostante sia veloce come il colibrì non è ancora così tanto bella quanto lui vorrebbe.




Ah, che brutta faccenda è l'insoddisfazione. Anche Etra, che al contrario del cane, conosce a fondo Odaer, non può non dirgli che forse un po' di umiltà non guasterebbe di fronte alla bellezza del creato.
Che delusione, quando anche chi ti è così vicino non riesce a capire la necessità di perseguire a ogni costo un sogno...
Cara Etra, non è abbassando la linea del salto e non è avvicinando il traguardo che si diventa campioni!! La grande forza di Odaer sta proprio nell'ostinata, quasi caparbia, volontà di andare avanti.
Sai cosa scriveva Gioconda Belli in un suo libro da grandi? 1


Ora che ho vissuto la mia vita fino a questo punto posso affermare che non c’è niente di donchisciottesco né di romantico nel voler cambiare il mondo.
È possibile.
È il mestiere al quale l’umanità si è dedicata da sempre.
Non concepisco una vita migliore di quella vissuta con entusiasmo, dedicata alle utopie, al rifiuto ostinato dell’inevitabilità del caos e dello sconforto.
Il nostro mondo, ricco di potenzialità, è e sarà il risultato dello sforzo che noi, i suoi abitanti, gli consacreremo.


Povero Odaer! Ormai è rimasto da solo: tutti lo considerano un superbo, lo deridono e lo criticano. Anche il vento gli sussurra che la bellezza è fragile: lui spazza via petali e foglie, il vulcano brucia tutto ciò che ha intorno alla sua bocca ardente. Tutto vero, pensa Odaer, ma la bellezza è nonostante tutto. La bellezza, come il sogno, ogni giorno rinasce dalle sue stesse spoglie.
La bellezza, e questo lo dice anche quel famoso architetto ligure che con il bello ha un dialogo serrato, non si può spiegare. Nell'istante stesso che cerchi di raccontarla, lei si sbriciola in mille frammenti...
E proprio a proposito di frammenti, caro Scoiattolo, penso al sogno che fa Odaer. Quel sogno in cui sogna il nonno che soffia su un arcobaleno che si frantuma in mille particelle colorate che si alzano in volo tutte assieme. Ecco, sono forse i frammenti di un arcobaleno, sono forse loro ciò che resta della bellezza andata in pezzi? O sono essi stessi rimasugli di una bellezza appena svanita?
Sia come sia, Odaer si sveglia di soprassalto, al momento giusto per percepire un fruscio di ali così veloci che né l'occhio né l'orecchio riescono a distinguere. È un uccello. Non ti svelo quale, ma lo avrai già capito, se hai saputo leggere il presagio... Un uccello che succhia il nettare come un'ape, e la cui ombra sull'acqua diventa di colori iridescenti con la luce del crepuscolo.




Gli ingredienti ci sono tutti: da un sogno che arriva dal suo passato, e da un'ombra che nel presente gli colpisce lo sguardo, Odaer riesce finalmente a impastare la sua creazione...

Ma questo è affar tuo Scoiattolo!

Nel frattempo, vado a sfogliarmi i libri che parlano di Dürer, che mi hai messo addosso una tale frenesia...






Carissima Formica...
Vedi perché ti scrivo?
Tu, con la tua attenzione alle parole, porti sempre nuova luce sulle immagini che io non mi stanco mai di guardare.
Ho letto e riletto il frammento di Gioconda Belli, soprattutto il punto in cui parla del rifiuto ostinato del caos.
Sai, è come se queste parole descrivessero le illustrazioni di Erlbruch.
Non vi è angolo in cui si possa posare l’occhio senza trovarvi piccoli particolari che presto si accordano con tutto il contesto, diventando grandi simboli.
Nulla è lasciato al caso: le macchie di inchiostro, i cubi, le carte numerate, il continuo cambiamento di tecniche, i timbri stampati qua e là. Non sono forse questi tutti muti segni del pensiero dell’illustratore, che è un po’ anche il pensiero di Odaer...in fondo, sono o non sono colleghi?






E non pensare, Formichina, che gli animali che si incontrano nelle figure facciano eccezione! No, no! C’è la Scimmia che rappresenta la distinzione dell’uomo tra gli altri esseri viventi, c’è il Pipistrello, ossia il misuratore dell’oscurità per eccellenza. Ci sono il Cane ed il Serpente di cui ti ho già parlato. Tutti loro formano un codice segreto, un alfabeto simbolico estremamente puntuale che Erlbruch usa con discrezione quasi volesse integrare nella sostanza dell’immagine tutto quello che Gioconda Belli sottintende nel racconto a parole.
Ecco allora ancora la Capra per la stolida visione delle cose della montagna, e la Tigre. La Tigre istintiva e maestosa che aspetta diligentemente seduta dietro le sbarre di bambù, così come forse l’irriducibile Odaer sta aspettando l’arrivo di qualche idea con cui perseguire ostinatamente la realizzazione del suo Sogno.





Già perché se c’e qualcosa che l’aspetto esteriore non racconta di Odaer, questa è la sua ostinazione. Che poi è po’ simile a quella della mano di Erlbruch, che sembra disposta a tutto purché ogni gesto abbia una valenza ben precisa nella tessitura dell’immagine.
Prendi i fiori e la frutta..hai visto come il tratto si fa preciso, quasi da botanico?
Prendi le pelurie, ad esempio quella del cane , di cui sembra di poter sentire la consistenza sotto le mani o i capelli di alcuni disegnatori, che sebbene radi (o forse proprio per quello) vengono tratteggiati uno per uno...
Prendi le stoffe degli abiti! Guarda con quale dovizia di particolari e con quale spontaneità si susseguono instancabili le righe di diverso colore, le pennellate batuffolose, i quadretti leziosi, i fiorellini, i melanges più ruvidi, gli scozzesi eleganti, i rombi più eccentrici...
Tutta questa varietà sembra voler suggerire il lavoro nascosto che si cela dietro ogni forma compiuta e che anche attraverso la trama più fitta (a chi è capace di guardare attentamente) si svela. 


Già, cara amica mia, se da un lato Odaer ha compreso che il sogno dà una direzione ai milioni e milioni di piccoli passi che compongono il cammino verso la sua realizzazione, dall'altra credo che Erlbruch sappia che la Visione conferisce direzione ai milioni e milioni di piccoli tratti, di minuscoli gesti e impercettibili variazioni che compongono un disegno.
Anzi, sono proprio loro che lo rendono vibrante eppure immobile...

Proprio come il colibrì ...





Scoiattolo

P.S. Mi sembra di ricordare la storia di due vecchini che sognavano di
scegliere tra milioni e milioni di gatti quello più adatto. È buffo perché loro fecero fare al caso gran parte del lavoro...2










1 Gioconda Belli, Il paese sotto la pelle (trad. M. D'Amico), E/O 2002
2 Wanda Gàg, Milioni di gatti, Elliot 2016

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