mercoledì 15 febbraio 2017

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LENTAMENTE E SOTTOVOCE
Il postino dei messaggi in bottiglia, Michelle Cuevas, Erin E. Stead
(trad. Cristina Brambilla)
Babalibri 2016


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Un giorno le onde inclinarono i propri cappellini bianchi verso il postino per consegnargli una bottiglia. Dentro c'era un messaggio molto particolare.
Questo invito potrebbe non arrivare in tempo, ma sto organizzando una festa. Domani, marea della sera, in riva al mare.
Per piacere, verrai?"


Questo il messaggio che il postino dei messaggi in bottiglia legge quella mattina, tirando su -come di solito- una bottiglia che galleggiava sulla superficie dell'acqua. Lui vive ai bordi del mare. Dalla sua finestra può controllare l'arrivo di messaggi in bottiglia. Il suo compito è quello di recapitarli al destinatario finale. Alle volte il viaggio è breve, altre volte è lungo. Il più delle volte, nel consegnarli, vede la felicità di chi li riceve.
Va detto che tanto sarebbe piaciuto anche a lui, poter provare quella stessa felicità nel leggere il proprio nome in alto sul foglio...


Quel giorno il messaggio non ha mittente né destinatario ed è molto difficile poterlo consegnare. Lo mostra al pasticciere, ma no. Alla signora delle caramelle, ma no. A quella signora che ha comprato i dolcetti e anche alla bambina vestita di verde, ma no. E chiede e chiede e chiede, ma nessuno si sente il destinatario, anche se tutti, postino compreso, a quella festa vorrebbero proprio andare.
Nessuna consegna, disonore di postino! Per scusarsi con chi lo ha affidato alla bottiglia non resta che andare il giorno successivo, marea della sera, in riva al mare. E lì ad aspettarlo ci sono proprio tutti. E' una festa magnifica, c'è la musica, i dolci, qualcuno con cui ballare. Non manca nulla per essere felici.

Il mondo di Erin Stead si incontra con quello di Michelle Cuevas. Parole e immagini cominciano a raccontare assieme, intrecciandosi con bella armonia. Entrambe hanno un ottima relazione con l'immaginazione, le voci di entrambe hanno un timbro condiviso, che scorre lento sotto i nostri occhi e dentro le nostre orecchie. Poche parole che si stampano su grandi pagine piene di niente. Una casetta a matita sulla spiaggia, un mare verde, o un mare di verde e, in lontananza, un faro. Poi ancora mare e ancora verde. 



Come cammei scorrono le quattro stagioni dell'instancabile postino che infine approda dalla signora delle caramelle per farla felice. Il vuoto intorno e dentro la casa del postino lo rende ancora più solo, e le parole che finora hanno seguito lo sguardo degli occhi, diventano struggenti (e brava Cristina Brambilla).


Cambia la prospettiva, ora dall'alto, e cambia il ritmo del racconto. Arrivano tutti a riempire la solitudine del postino e anche le pagine. 
Ma poi tutto torna come prima: di nuovo solo, con il suo gatto, a guardare il mare, a pensare nel letto. Di nuovo inquadratura dall'alto che preannuncia cambiamento e ancora una volta le pagine si riempiono di tanti amici per festeggiare.


Questo libro ha l'andamento e l'ineluttabilità della risacca. Si riempie e si svuota con la stessa regolarità dell'onda che arriva sulla spiaggia: la riempie di acqua e conchiglie e poi si allontana lasciando solo poche tracce di sé.
Quale sia la tecnica illustrativa della Stead lo abbiamo già detto.
Qui preme sottolineare come in un unico libro siano racchiusi i temi a lei più congeniali, con cui si è confrontata ad altissimo livello: l'attesa (E poi...è primavera; Se vuoi vedere una balena), la cura (Il raffreddore di Amos Perbacco), la solitudine da vincere (Lenny e Lucy). Sembrerebbe quasi che Michelle Cuevas l'abbia scritta pensando a lei e al suo modo tranquillo di raccontare per immagini. Ancora una volta un personaggio principale che sceglie un modo di vivere 'laterale', ma lo fa nella piena serenità e convinzione di sentircisi comodo, anche nello struggimento per ricevere una lettera e un invito a una festa. Così è Amos Perbacco, così il bambino in barca in cerca di balene e così Lenny e Lucy. Nessuno di loro è infelice. Al contrario tutti loro incarnano la consapevole risposta 'in direzione ostinata e contraria' a un mondo che corre distratto. Loro stanno, e stando hanno modo di accorgersi dell'altro e di ciò che li circonda.


E tutto questo semplicemente accade alla velocità e al tono di volume che la Stead suggerisce a tutti i suoi autori: lentamente e sottovoce.

Carla

Nessun commento:

Posta un commento