LENTAMENTE E SOTTOVOCE
Il postino dei messaggi in
bottiglia, Michelle Cuevas, Erin E. Stead
(trad. Cristina Brambilla)
Babalibri 2016
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Un giorno le onde inclinarono
i propri cappellini bianchi verso il postino per consegnargli una
bottiglia. Dentro c'era un messaggio molto particolare.
Questo invito
potrebbe non arrivare in tempo, ma sto organizzando una festa.
Domani, marea della sera, in riva al mare.
Per
piacere, verrai?"
Questo il messaggio che il postino dei
messaggi in bottiglia legge quella mattina, tirando su -come di
solito- una bottiglia che galleggiava sulla superficie dell'acqua.
Lui vive ai bordi del mare. Dalla sua finestra può controllare
l'arrivo di messaggi in bottiglia. Il suo compito è quello di
recapitarli al destinatario finale. Alle volte il viaggio è breve,
altre volte è lungo. Il più delle volte, nel consegnarli, vede la
felicità di chi li riceve.
Va detto che tanto sarebbe piaciuto
anche a lui, poter provare quella stessa felicità nel leggere il
proprio nome in alto sul foglio...
Quel giorno il messaggio non ha
mittente né destinatario ed è molto difficile poterlo consegnare.
Lo mostra al pasticciere, ma no. Alla signora delle caramelle, ma no.
A quella signora che ha comprato i dolcetti e anche alla bambina
vestita di verde, ma no. E chiede e chiede e chiede, ma nessuno si
sente il destinatario, anche se tutti, postino compreso, a quella
festa vorrebbero proprio andare.
Nessuna consegna, disonore di postino!
Per scusarsi con chi lo ha affidato alla bottiglia non resta che
andare il giorno successivo, marea della sera, in riva al mare. E lì
ad aspettarlo ci sono proprio tutti. E' una festa magnifica, c'è la
musica, i dolci, qualcuno con cui ballare. Non manca nulla per essere
felici.
Il mondo di Erin Stead si incontra con
quello di Michelle Cuevas. Parole e immagini cominciano a raccontare
assieme, intrecciandosi con bella armonia. Entrambe hanno un ottima
relazione con l'immaginazione, le voci di entrambe hanno un timbro
condiviso, che scorre lento sotto i nostri occhi e dentro le nostre
orecchie. Poche parole che si stampano su grandi pagine piene di
niente. Una casetta a matita sulla spiaggia, un mare verde, o un mare
di verde e, in lontananza, un faro. Poi ancora mare e ancora verde.
Come cammei scorrono le quattro stagioni dell'instancabile postino
che infine approda dalla signora delle caramelle per farla felice. Il
vuoto intorno e dentro la casa del postino lo rende ancora più solo,
e le parole che finora hanno seguito lo sguardo degli occhi,
diventano struggenti (e brava Cristina Brambilla).
Cambia la prospettiva, ora dall'alto, e
cambia il ritmo del racconto. Arrivano tutti a riempire la solitudine
del postino e anche le pagine.
Ma poi tutto torna come prima: di
nuovo solo, con il suo gatto, a guardare il mare, a pensare nel
letto. Di nuovo inquadratura dall'alto che preannuncia cambiamento e
ancora una volta le pagine si riempiono di tanti amici per
festeggiare.
Questo libro ha l'andamento e
l'ineluttabilità della risacca. Si riempie e si svuota con la stessa
regolarità dell'onda che arriva sulla spiaggia: la riempie di acqua
e conchiglie e poi si allontana lasciando solo poche tracce di sé.
Quale sia la tecnica illustrativa della
Stead lo abbiamo già detto.
Qui preme sottolineare come in un unico
libro siano racchiusi i temi a lei più congeniali, con cui si è
confrontata ad altissimo livello: l'attesa (E poi...è primavera; Se vuoi vedere una balena), la cura (Il raffreddore di Amos Perbacco),
la solitudine da vincere (Lenny e Lucy). Sembrerebbe quasi che
Michelle Cuevas l'abbia scritta pensando a lei e al suo modo
tranquillo di raccontare per immagini. Ancora una volta un
personaggio principale che sceglie un modo di vivere 'laterale', ma
lo fa nella piena serenità e convinzione di sentircisi comodo, anche
nello struggimento per ricevere una lettera e un invito a una festa.
Così è Amos Perbacco, così il bambino in barca in cerca di balene
e così Lenny e Lucy. Nessuno di loro è infelice. Al contrario tutti
loro incarnano la consapevole risposta 'in direzione ostinata e
contraria' a un mondo che corre distratto. Loro stanno, e stando
hanno modo di accorgersi dell'altro e di ciò che li circonda.
E tutto questo semplicemente accade alla velocità e al
tono di volume che la Stead suggerisce a tutti i suoi autori:
lentamente e sottovoce.
Carla
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