DI GUERRE E DI BAMBINI
Argomento
molto difficile da affrontare, quello della guerra e dei bambini che
ne sono coinvolti. E' quindi una sfida coraggiosa quella raccolta da
Gabriele Clima in un romanzo breve, Continua a camminare,
pubblicato da Feltrinelli nella collana Up.
Racconta,
con apprezzabile asciuttezza, le vicende di due ragazzini: entrambi
tredicenni, entrambi coinvolti a diverso titolo nel conflitto.
Il
primo, Salìm, segue il fratello nelle sue spedizioni a caccia di
libri, con l'intenzione, meravigliosa, di aprire una biblioteca,
recuperando fra le macerie i libri dispersi. La seconda è una
ragazzina, Fatma, componente di una famiglia di integralisti
islamici. Salìm sopravvive al fratello, colpito da una delle tante
bombe, Fatma è destinata a divenire un'arma, una bomba vivente,
chiamata a fare strage di infedeli.
Seguiamo
il primo in fuga nel deserto per raggiungere le coste libiche,
seguiamo la seconda nel suo incedere incerto verso un destino
tragico.
E' una
storia ispirata a persone reali ed è un ritratto realistico di un
conflitto che pare non avere fine. I civili ostaggio di una guerra in
cui le parti si confondono e le bombe possono provenire da paesi ora
alleati, ora nemici. Sullo sfondo, Daesh, il regno degli uomini in
nero che semina il terrore con ogni mezzo.
Apprezzabile,
in particolare, il ritratto della normalità delle vite pur in
condizioni così estreme: i rapporti familiari, i sogni e le
aspirazioni di tanti giovani, spezzate da una inarrestabile spirale
di violenza. Interessante la descrizione del passaggio dall'amore
familiare all'incitazione al suicidio, naturalmente nel nome di dio;
non mostri, ma persone in cui la coscienza individuale è
completamente annichilita di fronte all'affermazione di una visione
religiosa totalizzante. E' facile immaginare quante persone, in un
contesto di obbedienza acritica, siano coinvolte in uno straniante
spettacolo di morte, con le esecuzioni sommarie, i kamikaze, le
violenze infinite, in nome di dio.
Un'impresa
coraggiosa, quella di Gabriele Clima, e direi ben riuscita, efficace
nel raccontare l'indicibile e misurata nel descrivere uno scenario
disperato e violento. Ho apprezzato, in modo particolare, l'onestà
intellettuale con cui l'autore ci restituisce un'immagine non
edulcorata della situazione siriana e dell'estremismo islamico, senza
sottolineature retoriche, senza schierarsi con nessuno se non con il
popolo dolente, ostaggio dei giochi planetari delle diverse forze in
campo. Nonostante il tema difficile, drammatico, l'autore riesce a
mantenere una narrazione misurata, capace di mitigare il lato più
duro, e inaccettabile, di questo conflitto.
Per
aiutare ragazzi e ragazze a comprendere il nostro presente sono
necessari libri come questo, che, senza troppa enfasi, ci spiegano
chi sono e da dove vengono quegli stessi disperati che noi vorremmo
lasciare al di là del mare, in qualche campo profughi libico. Non so
se un libro possa fermare i kalashnikov, ho qualche dubbio a
riguardo, ma può accendere intelligenze, aprire orizzonti, costruire
ponti, di cui abbiamo grande bisogno.
Eleonora
“Contina
a camminare”, G. Clima, Feltrinelli 2017
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