mercoledì 9 agosto 2017

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


SECONDA PROVA


Ho letto, con colpevole ritardo, il secondo romanzo di Holly Goldberg Sloan, Il mondo da quaggiù. Sicuramente influenzata dall'ottima impressione ricevuta dal precedente romanzo, Il mondo fino a 7, avevo grandi aspettative nei confronti di un'autrice che considero fra le più interessanti, nel panorama contemporaneo.
Ma ancora una volta si è affermata la regola della seconda prova: ovvero un paragone con la precedente che mette in luce soprattutto i limiti.
Ma andiamo con ordine: Il mondo da quaggiù, tradotto da Loredana Baldinucci per i tipi di Mondadori, racconta le vicende di Julia durante un'estate speciale che la fa diventare davvero grande. Julia è una ragazzina un po' bassa, ma lei non se ne fa un problema; il suo vero problema è l'essere rimasta a casa mentre le amiche sono in vacanza, proprio quando il suo adorato cane, Ramon, muore. E' un lutto difficile da affrontare e forse per questo la mamma la iscrive insieme al fratello ai provini di uno spettacolo teatrale, organizzato dall'università. Dovrebbe recitare come comparsa, uno dei Mastichini, ne 'Il Mago di Oz', messo in scena da un regista affermato, sulla falsa riga del film interpretato da Judy Garland.
Julia non sa ballare, né cantare, ma viene presa lo stesso; comincia per lei un'avventura che le consente di conoscere il mondo del teatro; conosce tanti altri bambini, scelti per lo stesso ruolo, ma anche degli attori nani, dei veri professionisti, fra cui Olive, con cui lega immediatamente. Lo spettacolo diventa il centro della sua vita e la porta a fare conoscenza con la vicina di casa, la signora Chung, che si scopre essere stata ballerina, costumista, scenografa. Nonostante la sua età non giovanissima, viene coinvolta anche lei nell'impresa. L'estate passa così, con le prove quotidiane e l'inevitabile altalena di stati d'animo, esaltazione, entusiasmo e delusioni. Il contatto con persone più grandi le fa capire con maggiore chiarezza le motivazioni degli adulti e, soprattutto, quanto sia importante la determinazione nel raggiungere i propri obiettivi.
Lo stile della Holly Goldberg è, come nel romanzo precedente, leggero, fluido, senza battute d'arresto, convincente nel raccontare la normalità dal punto di vista di chi è un po' più in basso. Ma il personaggio di Julia non ha la stessa forza, la stessa incisività di Willow, la protagonista del Il mondo fino a 7; così, nello stesso modo, il mondo descritto qui sembra avere l'atmosfera fatata di una favola, confondendosi con i personaggi fantastici del Mago di Oz. Tutti meravigliosamente onesti, al massimo combattuti nei sentimenti nei confronti di questa o quella attrice. Tutti rigorosamente dalla parte della protagonista, impegnata a rendere memorabile quell'estate.
Non basta la capacità di costruire un romanzo come un oliato meccanismo; qui mi sembra manchi quel pizzico di realismo, di cattiveria, necessari a dare una credibile rappresentazione della realtà. Questo non significa che si tratti di un romanzo mediocre; semplicemente non così incisivo come il precedente. Anzi, prevedo che avrà un discreto successo, proprio per il messaggio rassicurante che dà.

Eleonora

“Il monda da quaggiù”, H. Golberg Sloan, trad. di L. Baldinucci, copertina di C. Bazzoni, Mondadori 2017




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