QWERK!
Principessa Criceta.
Carlotta l'invincibile, Ursula Vernon
(trad. Sara Marconi)
Il Castoro 2017
NARRATIVA PER MEDI (dai
7 anni)
"Fino ai miei
dodici anni niente può toccarmi! La maledizione ha bisogno che io
arrivi viva ai dodici anni, o non funzionerebbe!' 'Mmh...'
'Sono invincibile!
Yeeehh!' 'Mi pare l'abbia presa bene.'
La Principessa
Carlotta festeggiò la sua nuova libertà saltando nel fossato dalla
torre più alta del regno. Sopravvisse a tre tuffi e a una panciata:
la maledizione doveva davvero mantenerla in vita fino al suo
dodicesimo compleanno."
Al
compimento dei suoi dieci anni Carlotta, che di fare la principessa
standard non ne ha mai avuto troppa voglia, apprende dai suoi
genitori che sulla sua testa pende un maleficio scagliatole dalla
terribile Rattilde, la solita fata-madrina cattiva, non invitata alla
festa di battesimo: al compimento dei suoi dodici anni la Principessa
Carlotta si pungerà su una ruota da criceto e cadrà in un sonno
eterno con tutta la corte, a meno che un principe non la baci.
Questa
condanna avrebbe messo di cattivo umore chiunque, ma non Carlotta che
della circostanza sa vederne il lato positivo: due anni allo scadere
dell'ultimatum, durante i quali lei può fare mille diverse cose, e
possibilmente tutte pericolose. Tanto non può morire, visto che deve
arrivare viva e vegeta al fatico dodicesimo compleanno.
Settecentotrenta
giorni di 'vita spericolata', ecco quello che l'aspetta. In tal modo
Carlotta si gode due anni di esistenza irripetibili, fortifica il suo
carattere e allena il suo coraggio.
Il
fatidico dodicesimo compleanno è in arrivo: Rattilde non vuole
perdersi lo spettacolo che, tuttavia, colpo di scena dopo colpo di
scena, si delinea ben diverso da quello programmato.
I rovi crescono,
il castello cade addormentato, ma Carlotta è ancora lì che
scorrazza in cerca di un principe baciatore. Qualcosa nei piani di
Rattilde deve essere andato storto...
Primo
titolo di una serie, Carlotta l'invincibile, è un libro che
fa ridere. Parecchio.
Impastato
con la fiaba della Bella Addormentata, da questa prende
immediatamente la giusta distanza e va verso la parodia. Non persone
ma criceti, ratti, idre e quaglie sono i protagonisti di questo
esilarante racconto di rivincita sul destino.
La
criceta Carlotta è una principessa piuttosto originale: volitiva,
amante dell'avventura e della matematica, curiosa, poco incline al
cerimoniale e alle convenzioni, sebbene non perda mai il suo diadema. I suoi regali genitori mostrano anche
loro lati inaspettati del carattere: il re pare preoccupato
esclusivamente dell'impatto che potrebbero avere i rovi sui muri di
cinta del castello, mentre la madre cerca di trovarle un principe
adatto ben prima dello scadere dell'incantesimo.
Il
divertimento assoluto arriva però con i comprimari, ovvero la
quaglia da equitazione, Alfredo, che per tutto il libro dice solo
QWERK; l'idra da compagnia del principe Sandro, Testolinda (un'idra di origine longobarda? e brava Sara Marconi!) la Megera
della Desolazione Degradata, che parrebbe un cameo concesso dalla
strega di Hansel e Gretel, mentre invece si rivela una utile
consigliera, oltreché una straordinaria pasticcera e infine il
Gattorco che, contro ogni maldicenza, si nutre di tofu gusto-persona,
che non è affatto cattivo di sapore.
Non
credo ci sia alcun male se l'impianto generale è un po' prevedibile
con la sconfitta dei cattivi e la vittoria dei buoni, con i codardi
che diventano coraggiosi, con il finale che resta aperto per lasciare
spazio ai due titoli successivi, ma credo che ci sia un gran bene nel
modo come la Vernon scrive e illustra i suoi libri.
Il
ricorso a due linguaggi diversi tra loro, la prosa e il fumetto, e la
loro compenetrazione puntuale è un godimento assoluto per il
lettore. Non è esattamente una novità la commistione di questi due
codici espressivi, tuttavia la Vernon li alterna senza mai creare
cesure tra i due e senza mai cedere alla didascalia di uno nei
confronti dell'altro. Nulla che è detto nel fumetto ripete o
chiarisce ciò che è scritto nel testo e viceversa. Si tratta di un
unico flusso narrativo a due voci.
Questo
genera una vivacità di lettura, un continuo richiamo alla curiosità
e all'attenzione del lettore che in tal modo non cade mai nella
routine del leggere sovrappensiero.
In
questo genere di libri, gioco-forza, l'illustrazione - a piena
pagina, a piccole o grandi vignette con il ballon, mi pare mutuata
dal fumetto, su cui riconosco la mia grande ignoranza. E quindi mi
taccio, salvo riscontrare una sorprendente somiglianza tra la Vernon
e la criceta: entrambe rotonde e sornione.
Carla
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