lunedì 25 settembre 2017

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


RODDY DOYLE, IL GENIO
 

Lo aspettavamo ed eccolo qui, il nuovo libro dei Ridarelli, magica invenzione comica del maestro irlandese: I Ridarelli. Rover e il Pupo Bello Grosso, pubblicato, ovviamente, da Salani.
L'ho aperto con un certo timore, confermato dalle prime pagine, un po' troppo piegate a recuperare lo schema narrativo del primo titolo, Il Trattamento Ridarelli. Poi, la storia prende il volo, con un ritmo vorticoso, tanto quanto la coda del giovane Messi, nipote di Rover. E si susseguono a raffica situazioni assurde, interventi di personaggi stravaganti, dai vecchi ben conosciuti crackers ai nuovi arrivati, i fiocchi di cereali, fino al rocambolesco finale.
Due parole sulla trama: Rover, il cane procacciatore della materia prima con cui i Ridarelli puniscono gli adulti intemperanti, la cacca, è invecchiato, ma sempre in gamba ed è affiancato dal nipote Messi, dotato di una coda troppo grande che gli fa perdere l'equilibrio; Messi è anche un cane ordinato e l'unica cosa che può smorzare i suoi entusiasmi mentre scodinzola, rischiando di inciampare, è pensare al grande disordine che regna sotto il cielo. I Ridarelli svolgono, non visti, sempre lo stesso mestiere, di guardiani della serenità infantile; quando inizia la storia hanno un bel da fare, con tutti gli adulti scortesi o prepotenti nei confronti dei bambini. Sono sempre loro, ma si è aggiunto un Ridarello piccolo piccolo piccolo, dotato di un gran vocione. Chiamano, dunque, Rover, per farsi fornire del giusto quantitativo di cacca fresca. Ma, proprio mentre Rover si appresta a compiere il suo dovere, ecco che la Pupa Bella Grossa, nipote dei coniugi Mack che noi già conosciamo, vola dritto dentro un furgone bianco, o così sembra. Inizia un rocambolesco inseguimento in cui tutti i personaggi umani che conosciamo, i signori Mack e i figli, invecchiati o cresciuti, si lanciano dietro al furgone, insieme a Rover e a Messi, che nel frattempo non dimenticano di raccogliere cacche di tutte le forme e misure. Sapevate che l'Europa tutta è attraversata dalle gallerie dei conigli?. Beh, lo saprete leggendo questo libro. Intanto i Ridarelli attendono e tutto sembra perduto, ma il finale riesce a mettere tutti i tasselli al posto giusto, e chi deve essere punito lo sarà.
Come al solito, il testo pullula di personaggi stravaganti, vecchi e nuovi: dai crackers chiacchieroni ai micidiali fiocchi di cereali, decisi a conquistare il mondo, dalla verdura che vive in frigorifero al gabbiano che compare sul finale. I titoli dei capitoli danno il loro contributo alla conduzione anarchica e grottesca della narrazione.


Nonostante questa storia, la quarta della serie dei Ridarelli, non possa godere dell'effetto sorpresa, è comunque un esempio magistrale di comicità tutta pensata ad altezza bambino. Il gusto di animare gli oggetti e di farli entrare come presenza disturbante nella storia, l'andamento non lineare, con digressioni su digressioni seguendo l'ispirazione del momento; il rispetto per il pensiero bambino, cui si attribuisce un modo autonomo di vedere il mondo; e infatti i bambini sanno che i cani parlano, solo che poi se lo dimenticano crescendo. E il gusto di immaginare che sì, c'è proprio qualcuno nascosto dietro i cespugli pronto a colpire gli incauti genitori o insegnanti, troppo severi o troppo distratti. Con la punizione più liberatoria che si possa immaginare.
Consiglio caldamente la lettura ad alta voce, sbizzarrendosi con le voci dei diversi personaggi, tenendo presente che l'umorismo travolgente di Roddy Doyle richiede lettori e lettrici capaci di apprezzare l'ironia, il ribaltamento dei ruoli, il gusto del grottesco.
Ci sono solo due piccoli appunti: uno, del tutto sentimentale, riguarda le illustrazioni, che in questo libro sono della brava Fabiana Bocchi; ma io sono affezionata al Rover di Brian Ajhar, che non ha firmato nemmeno l'edizione inglese. L'altra è l'incomprensibile traduzione nel titolo di Big Fat Baby, in italiano al maschile nel titolo e al femminile in tutto lo svolgimento del racconto, trattandosi di una bella bambina cicciotella. Ma una revisione dei testi (e del titolo!) non si può fare?

Eleonora

“I Ridarelli. Rover e il Pupo Bello Grosso”, R. Doyle, ill. di F. Bocchi, Salani 2017

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