venerdì 27 ottobre 2017

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


UMANI, MA SOLO IN PARTE


Viene dalla Norvegia il romanzo proposto da Il Castoro, William Wenton e il Ladro di Luridium. Si tratta di un romanzo, scritto con grande mestiere da Bobbie Peers, di pura avventura, con un forte debito con la fantascienza 'storica' , ma con chiari riferimenti anche ad Harry Potter e al suo boccino d'oro.
Provo a raccontare in breve la trama: abbiamo come protagonista un ragazzino talentuoso, e il suo specifico talento consiste nel decifrare i codici più ardui; William, questo è il suo nome, si trova al centro di un complotto ordito da un oscuro personaggio. Costui è alla ricerca di un metallo particolare, un metallo pensante, detto luridium, comparso per la prima volta molti decenni prima, al tempo dei primi scavi per la metropolitana di Londra.
Il nonno del protagonista è coinvolto in questo complotto; ma il nonno è scomparso molti anni prima, quando William e suo padre sono stati vittime di un grave incidente. Da allora, la famiglia di questo ragazzino prodigio vive sotto falso nome, fino al momento in cui William è costretto a fuggire e a nascondersi nel centro di ricerca fondato dal nonno. Qui, è almeno momentaneamente al riparo dalle mira del potente, vecchissimo e cattivo Abraham. Questo centro è una sorta di parco dei divertimenti della robotica applicata e pullula di ibridi fra componenti cibernetiche e viventi. Ma qui, più che un futuro prossimo inquietante e credibile, troviamo una carrellata di piante carnivore meccaniche, di donne delle pulizie che si sdoppiano per diventare autisti, di porte parlanti e così via, dando via libera all'immaginario infantile sull'argomento. Nel continuo scambio di ruoli dei personaggi principali, si susseguono i colpi di scena fino al finale ambientato nelle gallerie della metropolitana londinese, nei cui meandri si nascondono oscuri segreti, porte misteriose che si aprono decifrando codici, vecchi carri armati e sommergibili della seconda guerra mondiale.
Impossibile dire di più della trama; importante sottolineare, però, quanto questo romanzo, dal ritmo serrato che precipita il lettore verso il finale, è un salutare libro di avventura, di azione ben congegnata, di giusti colpi di scena, che solo al pubblico adulto possono apparire un po' prevedibili.
Di libri così, pensati per essere letti d'un fiato, c'è grande richiesta ed un offerta, dall'altro lato, che si concentra sul fantasy o sulle storie 'a tema'. E invece farsi le ossa, metaforicamente, su testi come questo, funziona e funziona bene.
Trama e personaggi sono coerenti con un lettore ancora non smaliziato dai dieci anni in poi, che non credo coglierà i riferimenti all'immaginario fantascientifico del secolo scorso, ma coglierà facilmente quelli al personaggio più popolare nella letteratura dedicata ai ragazzi di questi ultimi anni, Harry Potter. Non stupisce il successo avuto all'estero, che speriamo si ripeta anche qui.

Eleonora

“William Wenton e il Ladro di Luridium”, B. Peers, Il Castoro 2017



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