venerdì 19 gennaio 2018

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


IRRESISTIBILI TUTINE

La vita dei super-mini-eroi, Olivier Tallec (trad. Tommaso Gurreri)
Edizioni Clichy 2017


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Il super-mini-eroe ha così tante cose da fare che non si annoia mai...
(a parte qualche volta quando piove).
Il super-mini-eroe non ha paura di niente... e di sicuro non dei cagnolini!
Insomma... a volte ha paura del buio. Ma di rado.
Ogni tanto, il super-mini-eroe deve smettere di essere un super-mini-eroe...
...e aspettare."

Dopo aver fatto il bagno con il bagno schiuma, deve attendere, seduto sulla lavatrice, nudo con indosso i soli calzini, che la sua tutina da super-mini-eroe finisca di asciugare.

 
I compiti eroici del super-mini-eroe sono rimettere a posto i giochi oppure tenere la corda mentre un'altra ragazzina salta. Molte sono le prove che deve superare: non cadere nella trappola delle caramelle e non cadere fuori dal tappetto elastico quando si lancia da una scala di 13 pioli. Deve evitare anche le innumerevoli trappole sparse in città, ha molti corsi d'acqua da attraversare e diversi palazzi da scalare.


Fortunatamente il super-mini-eroe ha dalla sua parte grandi assistenti (o assistenti grandi) che lo aiutano a essere migliore nella vita quotidiana. Ma non sempre i grandi si rivelano collaborativi: in particolare non sembrano capire il suo senso dell'umorismo.


I super-mini-eroi non tollerano tre cose: le sorprese, gli impostori e anche le condizioni avverse del tempo; per esempio il troppo vento o il troppo caldo.
Come tali, i super-mini-eroi si sentono spesso diversi e incompresi.
La loro è una vita molto dura e spesso si interrogano su come sarebbe se nel mondo tutti fossero super-mini-eroi...

Tallec da non perdere.
In questa sua veste duplice, autore e illustratore, Tallec dimostra e consolida il suo grande talento.
Già nel primo albo in solitario, Luigi I re delle pecore (Lapis 2016), immediato il successo internazionale, ha dato spazio al suo sottile e tagliente senso dell'umorismo, un'ironia sempre un po' venata di amaro, che nei libri a quattro mani, traspariva solo qua e là.
Nella serie di libri Chi cosa chi (Lapis 2015) o Chi cosa dove (Lapis 2017) sebbene sia il gioco la chiave di lettura principale, si affianca un ulteriore importante elemento dello stile di Tallec: la cura per il particolare. Il gioco, difatti, perderebbe di senso se non ci fosse da parte del lettore un'osservazione acuta di ogni piccolo dettaglio, di quei minuti elementi di cui Tallec si serve per indirizzarlo verso la soluzione. Minuzie, piccoli gesti o espressioni segnano i personaggini - animali o umani - messi in fila ordinatamente sul fondo bianco del foglio a metà della pagina orizzontale.
In questo ultimo libro entrambi gli elementi si trovano espressi.
Da una parte non si può non notare l'effetto che provocano quei piccoli segni, quasi impercettibili trattini o puntini - spesso semi nascosti dietro folte capigliature ribelli - che tuttavia hanno la forza di dare espressione precisa ai molti super-mini-eroi che si avvicendano nel libro, trasformando ciascuno in un preciso tipo umano.


Un altro carattere distintivo del disegno di Tallec si riconferma anche qui: la predilezione per i grandi testoni su corpicini esili avvolti in tutine, carattere questo che nel lettore adulto genera senso di tenerezza, come di fronte agli 'occhioni' dei cuccioli: irresistibili.
Il secondo tema che segna la sua cifra stilistica è l'ironia.
Tallec è maestro in questo.
Tale registro attraversa il libro in lungo e in largo, e prende ulteriore forza dal gioco contrappuntistico tra disegno e testo, laddove uno smentisce sistematicamente l'altro, oppure ne dà chiave di lettura sempre un po' 'fuori asse'.
Questo è uno dei pregi dell'albo illustrato, a conferma ulteriore che il suo linguaggio è qualcosa che non ha uguali nell'espressione artistica.
A ogni tavola si constata un gap di cose non dette e si assiste a un continuo contraddirsi tra testo e immagini, in alcuni casi addirittura si rasenta il sarcasmo nei confronti dei super-mini-eroi, che ne escono tuttavia miracolosamente indenni.


E qui, il terzo valore del libro: la presa di posizione di un adulto affettuoso quanto rispettoso nei confronti dei piccoli protagonisti. In questo senso Tallec non si sottrae alla responsabilità di parlare a entrambe le categorie dei suoi lettori con codici differenti: ai piccoli (con cui più volte solidarizza) e ai grandi (a cui fa intenerito l'occhietto).
Ma, ma, ma la cosa che in assoluto è da considerare massimamente interessante è un elemento che - al contrario - fa di tutto per restare nell'ombra, ma che invece merita tutta la luce del caso: il disegno, quasi uno schizzo, a matita che dà vita ai singoli contesti in cui i mini-super-eroi agiscono. Schivo, se messo in relazione con il colore concesso in modo esclusivo al lato 'superoico' dei personaggi, il tratto in b/n è semplicemente una gioia per lo sguardo, perché testimonia una qualità del segno e della resa spaziale davvero notevole.
Tutti a guardare la biondina fasciata nella tutina nera che la fa sudare, rischiamo di non notare il bimbetto che, soddisfatto nel suo allungo, nuota concentratissimo a rana. 


E sarebbe davvero un peccato...

Carla

Nessun commento:

Posta un commento