venerdì 27 aprile 2018

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)


DI DONNE E LIBERTA’


Nella stagione delle biografie storiche e della riscoperta dei personaggi femminili che hanno segnato a vario titolo la storia, vorrei proporre un altro sguardo sulla questione di genere.
L’occasione è la ristampa de La parità a piccoli passi, di Carina Louart e Pénélope Paicheler, pubblicata nel 2008 dalla piccola e coraggiosa casa editrice Motta Junior, poi assorbita dal gruppo Giunti.
La collana A piccoli passi è un esempio eccellente di testi di divulgazione, tascabili, non troppo impegnativi, senza effetti speciali, con un linguaggio semplice, ma contenuti spesso complessi. Il declino della casa editrice che l’aveva tradotta dall’editore francese Actes-sud, ha portato anche all’oblio per questa collana, ora riproposta dall’editore fiorentino che ha acquisito Motta junior.


A dieci anni di distanza questo volumetto, dedicato alla parità di genere, mostra tutta la sua attualità; in poche pagine ripercorre i diversi aspetti delle discriminazioni operate nei confronti delle donne attraverso i secoli. Certo, come volume indirizzato a ragazzini e ragazzine fra la fine delle elementari e l’inizio delle medie, non può avere né profondità di analisi né grandi sfaccettature, ma, come dire, mette le cose un po’ in ordine. In primo luogo ripercorre le tappe dell’emancipazione femminile, in sostanza posta come esigenza dalla Rivoluzione Francese in poi. Nello stesso tempo evidenzia i numeri della discriminazione nei diversi ambiti, l’istruzione, il lavoro, i diritti politici. Ai quattro angoli del pianeta. Ci ricorda, così tanto per dirne una, che il diritto di voto delle donne è stato esercitato per la prima volta in Italia nel 1946, e che tuttora sono grandi le disparità in termini di presenza ai vertici dello Stato, delle grandi aziende, nella politica, ambito nel quale il nostro Paese è in un risibile ritardo.
Tutto questo che per noi, lettrici e lettori adulti, ha il sapore della retorica, dal punto di vista di chi comincia a costruire la propria vita può essere un’importante luce su una realtà diversa dalle dichiarazioni di formale parità. L’abbiamo detto molte volte, il pregiudizio passa spesso attraverso le apparenze rassicuranti della vita quotidiana. Dunque bene che le bambine sappiano che il loro successo nel conquistare la vita che desiderano è frutto di lotta, di costanza, di tenacia. E che con tutta probabilità, il riconoscimento del proprio lavoro sarà di gran lunga inferiore a quello di un pari grado maschio.
Fin qui dunque, i numeri e la storia delle discriminazioni basate sul sesso. Ma c’è un aspetto in particolare che mi preme sottolineare, perché tendiamo a dimenticarlo, trattandosi di forme di violenza diverse da quelle che ci testimoniano i fatti di cronaca. In molti paesi, il corpo delle donne è oggetto di scambio, è merce, è prezzo di guerra. Queste sono forme odiose di violenza di cui sono oggetto le bambine, le ragazze, le donne, nate nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Lontane dagli occhi, lontane dal nostro cuore che pulsa a corrente alternata.


Di matrimoni combinati e spose bambine parla, ad esempio, l’albo illustrato di Paola Formica, pubblicato l’anno scorso da Carthusia. Cuore di tigre, un efficace silent book, racconta la storia di una sposa bambina, orrore fra i tanti orrori di cui è oggetto il corpo di una donna. Il cuore di tigre è la capacità, o la possibilità, di ribellarsi, di sottrarsi a un destino che sembra già scritto. Le immagini ci descrivono una madre che consegna la figlia a un vecchio, un uomo che acquisisce il potere di vita e di morte su quella bambina. Devo dire con raro equilibrio, questo albo riesce a trattare un tema difficile con delicatezza e la giusta dose di rabbia. Quanto tempo ancora ci vorrà perché queste pratiche, come molte altre che mutilano e offendono il corpo delle donne, finiscano? E quanto tempo ci vorrà prima che le guerre smettano di fare strazio dei corpi delle donne e dei bambini, che sono le prime vittime delle guerre moderne?


Con molta tristezza, ma senza rassegnazione, vorrei dedicare queste righe alle ragazze del Rojava, le combattenti curde che stanno provando a portare la loro Liberazione nei territori sottratti all’Isis. Probabilmente destinate alla sconfitta. Sicuramente la dimostrazione che la libertà delle donne è la libertà di tutti.


Queste sono, dunque, letture impegnate per bambine e ragazze, ma anche bambini e ragazzi, che vogliano guardare il mondo con consapevolezza.


Eleonora

“La parità a piccoli passi”, C. Louart e P. Paicheler, Motta junior 2008, Giunti 2018
“Cuore di tigre”, P. Formica, Carthusia 2017


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