DI DONNE E LIBERTA’
Nella stagione delle biografie storiche e della riscoperta dei personaggi femminili che hanno segnato a vario titolo la storia, vorrei proporre un altro sguardo sulla questione di genere.
L’occasione è la ristampa de La
parità a piccoli passi, di Carina Louart e Pénélope Paicheler,
pubblicata nel 2008 dalla piccola e coraggiosa casa editrice Motta
Junior, poi assorbita dal gruppo Giunti.
La collana A piccoli passi è un
esempio eccellente di testi di divulgazione, tascabili, non troppo
impegnativi, senza effetti speciali, con un linguaggio semplice, ma
contenuti spesso complessi. Il declino della casa editrice che
l’aveva tradotta dall’editore francese Actes-sud, ha portato
anche all’oblio per questa collana, ora riproposta dall’editore
fiorentino che ha acquisito Motta junior.
A dieci anni di distanza questo
volumetto, dedicato alla parità di genere, mostra tutta la sua
attualità; in poche pagine ripercorre i diversi aspetti delle
discriminazioni operate nei confronti delle donne attraverso i
secoli. Certo, come volume indirizzato a ragazzini e ragazzine fra la
fine delle elementari e l’inizio delle medie, non può avere né
profondità di analisi né grandi sfaccettature, ma, come dire, mette
le cose un po’ in ordine. In primo luogo ripercorre le tappe
dell’emancipazione femminile, in sostanza posta come esigenza dalla
Rivoluzione Francese in poi. Nello stesso tempo evidenzia i numeri
della discriminazione nei diversi ambiti, l’istruzione, il lavoro,
i diritti politici. Ai quattro angoli del pianeta. Ci ricorda, così
tanto per dirne una, che il diritto di voto delle donne è stato
esercitato per la prima volta in Italia nel 1946, e che tuttora sono
grandi le disparità in termini di presenza ai vertici dello Stato,
delle grandi aziende, nella politica, ambito nel quale il nostro
Paese è in un risibile ritardo.
Tutto questo che per noi, lettrici e
lettori adulti, ha il sapore della retorica, dal punto di vista di
chi comincia a costruire la propria vita può essere un’importante
luce su una realtà diversa dalle dichiarazioni di formale parità.
L’abbiamo detto molte volte, il pregiudizio passa spesso attraverso
le apparenze rassicuranti della vita quotidiana. Dunque bene che le
bambine sappiano che il loro successo nel conquistare la vita che
desiderano è frutto di lotta, di costanza, di tenacia. E che con
tutta probabilità, il riconoscimento del proprio lavoro sarà di
gran lunga inferiore a quello di un pari grado maschio.
Fin qui dunque, i numeri e la storia
delle discriminazioni basate sul sesso. Ma c’è un aspetto in
particolare che mi preme sottolineare, perché tendiamo a
dimenticarlo, trattandosi di forme di violenza diverse da quelle che
ci testimoniano i fatti di cronaca. In molti paesi, il corpo delle
donne è oggetto di scambio, è merce, è prezzo di guerra. Queste
sono forme odiose di violenza di cui sono oggetto le bambine, le
ragazze, le donne, nate nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Lontane dagli occhi, lontane dal nostro cuore che pulsa a corrente
alternata.
Di matrimoni combinati e spose bambine
parla, ad esempio, l’albo illustrato di Paola Formica, pubblicato
l’anno scorso da Carthusia. Cuore di tigre, un efficace silent
book, racconta la storia di una sposa bambina, orrore fra i tanti
orrori di cui è oggetto il corpo di una donna. Il cuore di tigre è
la capacità, o la possibilità, di ribellarsi, di sottrarsi a un
destino che sembra già scritto. Le immagini ci descrivono una madre
che consegna la figlia a un vecchio, un uomo che acquisisce il
potere di vita e di morte su quella bambina. Devo dire con raro
equilibrio, questo albo riesce a trattare un tema difficile con
delicatezza e la giusta dose di rabbia. Quanto tempo ancora ci vorrà
perché queste pratiche, come molte altre che mutilano e offendono il
corpo delle donne, finiscano? E quanto tempo ci vorrà prima che le
guerre smettano di fare strazio dei corpi delle donne e dei bambini,
che sono le prime vittime delle guerre moderne?
Con molta tristezza, ma senza
rassegnazione, vorrei dedicare queste righe alle ragazze del Rojava,
le combattenti curde che stanno provando a portare la loro
Liberazione nei territori sottratti all’Isis. Probabilmente
destinate alla sconfitta. Sicuramente la dimostrazione che la libertà
delle donne è la libertà di tutti.
Queste sono, dunque, letture impegnate
per bambine e ragazze, ma anche bambini e ragazzi, che vogliano
guardare il mondo con consapevolezza.
Eleonora
“La parità a piccoli passi”, C.
Louart e P. Paicheler, Motta junior 2008, Giunti 2018
“Cuore di tigre”, P. Formica,
Carthusia 2017
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