STORIE
DI DONNE
‘L’alba
sarà grandiosa’, di Anne-Laure Bondoux, tradotto da Francesca
Capelli per le Edizioni San Paolo, racconta una vicenda familiare,
vista attraverso lo sguardo di tre generazioni di donne. A
raccontarla alla figlia Nine è Titania, il cui vero nome è
Consolata, che dopo molti anni è in procinto di incontrare
nuovamente la madre, Rose-Aimeé, e i due fratelli. Nine, senza
particolari spiegazioni, è stata portata dalla madre in una casupola
in riva a un lago, isolato e circondato da una natura incontaminata.
Il perché di questa gita improvvisata si verrà svelando man mano
che, nel corso di una notte, Titania racconterà la storia della sua
infanzia, le scelte difficili della madre, il quadro di quella che
sembra , e a tutti gli effetti è, una vita in fuga. Titania è una
scrittrice, mentre Rose-Aimeé ha sempre avuto una vita difficile,
costellata di relazioni e apparente normalità, poi repentinamente
abbandonate. Episodi drammatici si alternano a momenti sereni di una
vita quasi normale, sullo sfondo di un mondo in grande cambiamento,
partendo dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri. La parte più
interessante mi sembra proprio la ricostruzione d’ambiente, la
descrizione delle atmosfere, delle passioni che hanno pervaso i
decenni passati: la passione per il ciclismo del fratello Orion e
quello per la musica rock del gemello Octo, come fosse una carrellata
dei divi degli anni passati. In tutta questa lunga storia familiare
grande assente la figura paterna, che in ogni generazione assume un
ruolo negativo o del tutto marginale: gran parte del mistero che
viene alimentato nel corso della narrazione nasce dalla figura losca
del padre di Consolata e dei suoi fratelli, un personaggio a metà
fra il banditismo e la violenza politica, mentre il padre di Nine
esce semplicemente di scena. Questa impostazione narrativa dà
indiscutibilmente un grande rilievo alle due figure materne, Rose-
Aimeé e Titania, alle loro scelte, al coraggio e alla determinazione
con cui hanno saputo fare scelte radicali.
Tuttavia,
trovo una certa difficoltà a immaginare il pubblico dei lettori e
delle lettrici giovani alle prese con un romanzo che non riesce a
essere del tutto convincente.
Mi
sembra abbastanza evidente che la produzione più recente di Anne-
Laure Bondoux miri ad allargare la platea dei lettori, non
limitandosi più a romanzi pensati soprattutto per ragazzi. Era
evidente nel precedente romanzo,
lo è ancora di più in questo, dove tematiche a lei care, come la
ciclicità delle storie familiari, diventano il perno centrale della
narrazione, caratterizzata da una struttura non lineare, piena di
passaggi temporali e generazionali. Ha una grande importanza la
ricostruzione delle storie familiari, delle genealogie non genetiche,
che costituiscono la base su cui si costruisce una giovane vita; come
dire che non si può prescindere dalla storia familiare per costruire
se stessi; concetto che di solito è piuttosto lontano dall’orizzonte
mentale di un adolescente.
Si
tratta, quindi, di una lettura impegnativa per ragazze e ragazzi a
partire dai tredici anni.
Eleonora
“L’alba
sarà grandiosa”, A.L. Bondoux, Edizioni San Paolo 2018
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