lunedì 25 giugno 2018

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


FIGURINE DAL VERO
 
In spiaggia, Susanna Mattiangeli, Vessela Nikolova
Topipittori 2018



ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Quando andiamo in spiaggia mi dicono: scava una buca nella sabbia ma mi raccomando, non ti allontanare. Sotto la sabbia c'è altra sabbia. Dopo un po' che si scava, si trovano anche legnetti, carte di gelato e qualche tappo. Sotto l'altra sabbia c'è ancora altra sabbia, però bagnata. Alla fine arriva un laghetto di acqua che aspettava di essere scoperto da qualcuno, allora bisogna andare a cercare delle conchiglie per decorarlo tutto intorno, anche se, mi raccomando, non mi devo allontanare."


Le conchiglie vanno trovate e per trovarle occorre fare strada. Ma perdersi è un'altra cosa. Cammin facendo, con il suo secchiello in mano prosegue e ragiona tra sé, questa bimbetta dal costume rosso, rosso come il suo ombrellone. Guarda il mondo dalla sua prospettiva alzo un metro. Vede le pance o sederi di gente in piedi, vede gente sdraiata. Poi vede i bambini come lei. Con loro gioca, cerca ancora le famose conchiglie e quando loro se ne vanno si sente un po' più sola, un po' persa... Ma il mare è sempre lì che va avanti e indietro e fa rumore. 


Ma non così tanto da coprire quella voce fra mille voci, conosciuta. E tutto torna a posto.

Una storia di una andata e di un ritorno, con un bel po' di osservazioni dal vero in mezzo.
Il bello di avere una certa età mi concede due privilegi. Il primo, di parlare di un libro quando reputo sia arrivato il suo momento, lontano dall'inseguire la novità. Il secondo, di ricordare molto bene Sentieri di conchiglie di Bruno Tognolini, anno 1995. Con questo libro che se lo leggi canta, facevo le mie prime letture pubbliche. Amarcord e autoreferenzialità a parte, è un pezzo di cuore che conservo gelosamente e che con In spiaggia ha un po' di affinità: il contesto e il flusso di coscienza di una bambinetta.
Si può partire da qui, dal monologo interiore che accompagna la ricerca di conchiglie. Se Susanna Mattiangeli ha una specialità è questa: i monologhi interiori di bambini e bambine. Così tanto le vengono bene e così tanto convincono i suoi lettori e la critica. Ha una riconosciuta capacità di rendere la complessità della realtà, intrecciando come singoli fili molti elementi. 


Qui, quello che a prima vista può sembrare un elenco di situazioni, un mazzetto di fili, prende spessore e all'ultima pagina ogni lettore ha la netta sensazione di essere stato anche lui lì su quella spiaggia.
Al contrario di quanto altri hanno affermato, non ho la certezza che i ragionamenti su pance e sederi e gente sdraiata, possano essere autenticamente ascritti a una pupetta in cerca di conchiglie. Tuttavia, anche se a me sembrano ammiccamenti rivolti ai più grandi, hanno una loro autenticità nel rappresentare effettivamente la visuale di quella bambina, di ogni bambino: un mondo di alti diversi da loro. Molto più autentico è il racconto dello scavo di una buca, dello successivo spaesamento, delle lacrime incipienti e dello scampato pericolo.
Sul secondo elemento, ovvero il contesto di una spiaggia affollata, mi pare che qui giochi un ruolo determinante la figura. Se in Tognolini c'erano i suoni a dare forma a quel mare, qui c'è di nuovo un catalogo figurato, una sorta di album di foto delle vacanze. Se si leggono le riflessioni della Nikolova sulla genesi del libro si trova conferma a questa constatazione.
Sembrerebbe che per altre vie anche lei abbia usato il medesimo metodo di racconto: ha lavorato per singoli fili, singoli personaggi ritratti durante l'estate del 2015 durante una vacanza con sua figlia, che sono stati ricomposti a formare un tessuto complesso e articolato.
Si espande, utilizza ogni angolino libero della pagina, compresi i risguardi, per far brulicare i suoi personaggini.


 Con un ritmo che varia, accelera e rallenta, sembra quasi voglia creare una summa di quello che è l'immaginario collettivo 'balneare'. In qualche modo l'obiettivo è raggiunto in questa movimentatissima spiaggia che diventa, visto il talento della Nikolova, vero e proprio catalogo di studi di figure, anzi figurine, dal vero. 
Di rigore, il costume da bagno.


Entrambe, Mattiangeli e Nikolova, hanno condiviso questo modo di raccontare ed è una bellezza poterne godere.

Carla

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