FIGURINE DAL VERO
In spiaggia, Susanna Mattiangeli,
Vessela Nikolova
Topipittori 2018
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Quando andiamo in spiaggia mi
dicono: scava una buca nella sabbia ma mi raccomando, non ti
allontanare. Sotto la sabbia c'è altra sabbia. Dopo un po' che si
scava, si trovano anche legnetti, carte di gelato e qualche tappo.
Sotto l'altra sabbia c'è ancora altra sabbia, però bagnata. Alla
fine arriva un laghetto di acqua che aspettava di essere scoperto da
qualcuno, allora bisogna andare a cercare delle conchiglie per
decorarlo tutto intorno, anche se, mi raccomando, non mi devo
allontanare."
Le conchiglie vanno
trovate e per trovarle occorre fare strada. Ma perdersi è un'altra
cosa. Cammin facendo, con il suo secchiello in mano prosegue e
ragiona tra sé, questa bimbetta dal costume rosso, rosso come il suo
ombrellone. Guarda il mondo dalla sua prospettiva alzo un metro. Vede
le pance o sederi di gente in piedi, vede gente sdraiata. Poi vede i
bambini come lei. Con loro gioca, cerca ancora le famose conchiglie e
quando loro se ne vanno si sente un po' più sola, un po' persa... Ma
il mare è sempre lì che va avanti e indietro e fa rumore.
Ma non
così tanto da coprire quella voce fra mille voci, conosciuta. E
tutto torna a posto.
Una storia di una
andata e di un ritorno, con un bel po' di osservazioni dal vero in
mezzo.
Il bello di avere
una certa età mi concede due privilegi. Il primo, di parlare di un
libro quando reputo sia arrivato il suo momento, lontano
dall'inseguire la novità. Il secondo, di ricordare molto bene
Sentieri di conchiglie di Bruno Tognolini, anno 1995. Con
questo libro che se lo leggi canta, facevo le mie prime letture
pubbliche. Amarcord e autoreferenzialità a parte, è un pezzo di
cuore che conservo gelosamente e che con In spiaggia ha un po'
di affinità: il contesto e il flusso di coscienza di una bambinetta.
Si può partire da
qui, dal monologo interiore che accompagna la ricerca di conchiglie.
Se Susanna Mattiangeli ha una specialità è questa: i monologhi
interiori di bambini e bambine. Così tanto le vengono bene e così
tanto convincono i suoi lettori e la critica. Ha una riconosciuta
capacità di rendere la complessità della realtà, intrecciando come
singoli fili molti elementi.
Qui, quello che a
prima vista può sembrare un elenco di situazioni, un mazzetto di
fili, prende spessore e all'ultima pagina ogni lettore ha la netta
sensazione di essere stato anche lui lì su quella spiaggia.
Al contrario di
quanto altri hanno affermato, non ho la certezza che i ragionamenti
su pance e sederi e gente sdraiata, possano essere autenticamente
ascritti a una pupetta in cerca di conchiglie. Tuttavia, anche se a
me sembrano ammiccamenti rivolti ai più grandi, hanno una loro
autenticità nel rappresentare effettivamente la visuale di quella
bambina, di ogni bambino: un mondo di alti diversi da loro. Molto più
autentico è il racconto dello scavo di una buca, dello successivo
spaesamento, delle lacrime incipienti e dello scampato pericolo.
Sul secondo
elemento, ovvero il contesto di una spiaggia affollata, mi pare che
qui giochi un ruolo determinante la figura. Se in Tognolini c'erano i
suoni a dare forma a quel mare, qui c'è di nuovo un catalogo
figurato, una sorta di album di foto delle vacanze. Se si leggono le
riflessioni della Nikolova sulla genesi del libro si trova conferma a
questa constatazione.
Sembrerebbe che per
altre vie anche lei abbia usato il medesimo metodo di racconto: ha
lavorato per singoli fili, singoli personaggi ritratti durante
l'estate del 2015 durante una vacanza con sua figlia, che sono stati
ricomposti a formare un tessuto complesso e articolato.
Si espande,
utilizza ogni angolino libero della pagina, compresi i risguardi, per
far brulicare i suoi personaggini.
Con un ritmo che varia, accelera e
rallenta, sembra quasi voglia creare una summa di quello che è
l'immaginario collettivo 'balneare'. In qualche modo l'obiettivo è
raggiunto in questa movimentatissima spiaggia che diventa, visto il
talento della Nikolova, vero e proprio catalogo di studi di figure, anzi figurine,
dal vero.
Di rigore, il costume da bagno.
Entrambe,
Mattiangeli e Nikolova, hanno condiviso questo modo di raccontare ed
è una bellezza poterne godere.
Carla
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