IL VIAGGIO DEL BEAGLE
Dopo una lunga pausa, ricompare in
libreria la collana Celacanto, che l’editore Laterza dedica ai
ragazzi e alle ragazze curiose. Titoli importanti, e ne cito solo
alcuni, come ‘Spartaco’
, ‘Portico d’Ottavia’
,
e ‘Lisette e La scoperta dei dinosauri’
hanno segnato una significativa innovazione nei libri di divulgazione
storica, sposando l’intento divulgativo con la forza espressiva
dell’illustrato.
Questa sperimentazione ha incontrato
una certa resistenza nel pubblico, abituato a separare i due ambiti.
La collana ha poi cambiato formato e costo, mantendeno però le sue
caratteristiche.
Ora arriva in libreria ‘Il viaggio di
Darwin’, di Giacomo Scarpelli, già coautore di ‘Lisette’, con
le illustrazioni di Maurizio Quarello.
Quale tema più affascinante del
viaggio compiuto da Darwin a bordo del brigantino Beagle?
L’autore, storico e filosofo della
scienza, si mette nei panni di Simon Covington, detto Syms, il mozzo
addetto all’assistenza del viaggiatore, il naturalista Charles
Darwin. Siamo nel 1831 e le spedizioni scientifiche hanno una grande
importanza non solo dal punto di vista naturalistico, ma anche
geografico, ridefinendo dettagliatamente i confini del mondo
conosciuto. Darwin era all’epoca poco più che ventenne, ma già
animato da molteplici quesiti riguardanti la variabilità del mondo
naturale. Nei cinque anni di viaggio intorno al mondo, dalle coste
del Sud America alle Galapagos, all’Oceania e poi all’Asia e
all’Africa, raccoglie moltissimo materiale e scrive il reportage
conosciuto come ‘Viaggio di un naturalista intorno al mondo’. Nel
1859, proprio partendo dalle osservazioni compiute in quel viaggio,
pubblica ‘L’origine delle specie’, il testo fondamentale
dell’evoluzionismo, che segnava la fine del mondo linneano della
fissità delle specie, così come Dio le aveva create, e della scala
naturae, che poneva al vertice di tutta la natura l’essere umano.
Stiamo dunque parlando di qualcosa di
fondamentale non solo nella storia della scienza, ma anche nella
percezione che l’umanità ha di se stessa e del suo posto nel
mondo. Per questo motivo è stato così discussa da risultare, per
alcune religioni, ancora oggi inaccettabile.
Con un peso così ponderoso, la storia
del viaggio del Beagle viene invece affrontata col tono leggero
dell’avventura, focalizzando solo alcuni passaggi chiave, come la
visita delle isole Galapagos, popolate da animali presenti solo in
determinate nicchie ambientali. Ad esempio, in isole poste a poca
distanza l'una dall'altra esistono specie di fringuelli diverse.
Da qui l’intuizione della
variabilità delle specie in natura, poi sottoposte alla selezione
naturale, che consente la sopravvivenza solo del più adatto. E Syms,
in tutto questo? Il ragazzo segue con curiosità ed aiuta il giovane
naturalista a raccogliere ed ordinare i reperti, in compagnia di un
piccolo armadillo, raccolto nella pampa sudamericana. E, d'altra
parte, questo è un aspetto affascinante della storia della scienza,
del suo lavoro anche 'artigianale', fatto di raccolte di reperti,
comparazioni meticolose e disegni, per altro di rara bellezza.
Quarello segue passo passo la
spedizione, mostrandoci l’avventura, ma anche il paziente lavoro di
classificazione e mostrando alla fine quello che è il nocciolo
scandaloso della teoria evoluzionistica: siamo anche noi animali e
condividiamo molto con i nostri parenti più prossimi, le scimmie
antropomorfe.
Può essere questa l'occasione, con un
testo stimolante e avventuroso, per riproporre una collana che non ha
incontrato la fortuna che meritava.
Eleonora
“Il viaggio di Darwin”, G.
Scarpelli, M. Quarello, Laterza 2018
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