VERDITA’
Perdonatemi per il pessimo neologismo,
che vuole solamente indicare un filo conduttore cromatico fra due
albi ambientati entrambi in un bosco.
Sarà la calura estiva, che si
preannuncia lunga, ma l’evasione virtuale in questi boschi di carta
è un sollievo temporaneo, ma confortante.
In un caso, ‘Una baita per due’, di
Loic Froissart, pubblicato da Terre di mezzo, siamo proprio nel pieno
di una vacanza di un giovanotto che si reca per un breve periodo
nella sua baita in mezzo al bosco. Tavole a doppia pagina ci
raccontano le giornate felici, passate ora a leggere un libro in
veranda, ora a a scattare foto alle farfalle, oppure a fare una bella
passeggiata con tuffo finale in un bel laghetto con annessa cascata.
Solo che il nostro protagonista non è solo, c’è un occhiuto orso
che lo segue passo passo; ne ha ben donde, è l’altro che occupa,
per il resto dell’anno, la baita, coltivando le stesse abitudini
dell’ospite umano. Sembra molto incuriosito da questa invasione, ma
preferisce aspettare in disparte che l’ospite, o il padrone di
casa, a seconda dei punti di vista, se ne vada.
Fra il blu notte del cielo e il verde
prorompente che occupa buona parte delle pagine, punteggiato qua e là
da bruchi, farfalle, qualche fiore, emerge la perfetta solitudine
della baita rossa, piccola, comoda, adatta a persone solitarie. Come
un orso.
Se nell’albo di Froissart è
divertente scovare i piccoli dettagli che punteggiano il verde della
foresta, così come l’arte mimetica del grosso orso, in ‘Le
scarpe della volpe’, di Cristiana Valentini e Maria Moya, per
Zoolibri, l’arte di saper guardare è indispensabile. A metà
strada fra un albo illustrato e un cerca-trova, vede un filo
conduttore, la sorte di un paio di scarponcini rossi, ma forse il
vero nocciolo del racconto riguarda le volpi: infatti il gioco che le
autrici condividono con i giovani lettori e lettrici è quello di
sparigliare le carte ad ogni giro di pagina. Se cominciamo con un
classico c’era una volta e focalizziamo l’attenzione su due orsi,
un riccio e un coniglio con una scarpa, ci dobbiamo subito ricredere
perché forse le scarpe sono due. E l’altra dov’è? Le tavole si
susseguono descrivendo anche qui un bosco, questo però popolatissimo
di personaggi che entrano ed escono di scena. Trovi una mamma
cinghiale con sei cuccioli in una pagina, ma in quella dopo dorme
dietro ad un cespuglio con solo due cinghialini; e gli altri quattro?
Ma alla fine di questa rincorsa perenne di tanti personaggi, c’è
la storia di due volpi che mettono su famiglia e chiudono il cerchio
di questa movimentata storia boschiva.
Si tratta di libri divertenti, il
secondo decisamente orientato verso il gioco dichiarato con il
lettore, mi ha ricordato un po’ ‘Tortinfuga’,
il primo più basato sulla surreale convivenza non dichiarata fra
l’orso e l’umano. Sono letture leggere, che possono allietare le
giornate afose di lettori e lettrici propensi alla risata, a partire
dai cinque anni.
Eleonora
“Una baita per due”, L. Froissart,
Terre di mezzo 2018
“Le scarpe della volpe”, C.
Valentini e M.Moya, Zoolibri 2018
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