IL CAMBIO DELLA LUNA
Il sapore della luna, Michael Grejniec (trad. Gabriella Manna)
Il sapore della luna, Michael Grejniec (trad. Gabriella Manna)
Kalandraka 2019
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 4 anni)
"Da molto tempo
gli animali guardavano il cielo di notte.
Che sapore aveva la
luna? Era dolce o era salata?
Volevano solo
assaggiarne un pezzettino e perciò stiravano il collo, allungavano
le zampe e drizzavano anche la coda.
Cercavano di toccare
la luna, ma neanche il più grosso di loro ci riusciva."
La
tartaruga pensa che salendo in cima al monte la raggiungerà, la
luna. Ci si avvicina, ma per toccarla ci vuole ben altro. Si rivolge
a chi è molto più grande di lei: l'elefante. Anche così però la
luna è sempre irraggiungibile. L'elefante, a sua volta, chiama la
giraffa. La giraffa convoca la zebra. Ma anche adesso che sono in
quattro, uno sulla groppa dell'altro (la tartaruga sotto a tutti con
il suo carapace robusto non sembra cedere), la luna non si fa
acchiappare. Lei ha capito il gioco e man mano che la torre di
animali si alza, si sposta nel cielo andando sempre più in alto.
Ormai sono in sette, uno sopra l'altro e la luna è ancora irraggiungibile. D'altronde se è lei stessa che continua a muoversi sempre un po' più in là...l'impresa sembra impossibile.
Eppure.
Sebbene non sia stato chiamato da nessuno, il topo, che di lì passa
per caso, porta a casa il risultato.
Il
'topos'...letterario è lì sotto gli occhi di tutti. E con lui anche
il messaggio che la sostanza della storia tiene in sé. Fino qui non
ci sono novità di rilievo, a parte una inequivoca piacevolezza che
storie costruite sull'accumulazione e la ripetizione dimostrano di
avere tra i più piccoli.
La
fiaba dei Musicanti di Brema, che anche visivamente ha nessi con la
storia di Grejniec rappresenta, lasciato da parte il lato 'sociale'
di alcuni suoi aspetti, un canone in tal senso: il desiderio di uno
può diventare il desiderio di molti e se questi molti si consorziano
nel tentativo di realizzarlo, le possibilità di riuscita sono
decisamente superiori ai risultati che si otterrebbero in solitario.
In
sistesi: l'unione fa la forza. Dai Musicanti alle class action è un
soffio.
La
storia editoriale di questo libro è piuttosto lunga. Per la prima
volta in Italia fu pubblicato da Arka con un testo un po' diverso da
quello attuale.
Le differenze non risiedono soltanto nella traduzione che oggi è stata affidata a Gabriella Manna e nel 1993 fu fatta a quattro mani da Umberto e Ginevra Costanzia, ma in una revisione più sostanziale.
Sono
spariti i singoli ragionamenti dei vari animali che si susseguono sul
carapace della tartaruga riguardo ai loro gusti alimentari: se la
luna sapesse di insalata la tartaruga la mangerebbe, se sapesse di
acacia piacerebbe all'elefante, se avesse lo stesso gusto delle
foglie di mimosa sarebbe perfetta per la giraffa e così via.
Perché
tutto questo sia stato eliminato nella revisione che lo stesso autore
ha fatto del testo italiano, titolo compreso, resta piuttosto
misterioso.
Un
po' egoista, magari, ma di certo divertente.
Si
potrebbe pensare che il testo sia stato rinnovato con la funzione di
far convergere tutto sulla questione di fondo, ovvero l'essere
squadra per un unico fine: toccare la luna.
Al
contrario, nella prima edizione i singoli animali salivano uno sulla
groppa dell'altro con un solo scopo molto personale: assaggiarla e,
verificatone il sapore, mangiarsela tutta, evidentemente da soli e in
santa pace.
Se
da una parte il testo a questo punto è costruito in una prospettiva
più 'politicamente corretta', ha perso però il divertente gioco
'interno' sui gusti di ciascuno, in fatto di cibo.
Di certo sono sopravvissute le ridondanze, sorta di ritornelli interni.
Altrettanto
si è mantenuto il valore di gioco tra animali e luna dove i primi
inseguono e la seconda scappa. Si è persa invece l'offesa finale che
nell'edizione originale era il motivo del rimpicciolimento, ed è
stata soppiantata da una più neutra sorpresa.
La
piccola chiosa del pesce sott'acqua che riguarda la 'fame di luna' e
che ha lo scopo di ridimensionare lo sforzo degli animali, mettendolo
un po' in ridicolo è giustamente rimasto a chiudere anche questa
rinnovata edizione.
La
struttura narrativa continua a essere perfetta per una lettura con i
più piccoli sebbene il testo sembra essersi perso qualcosa per
strada. L'illustrazione, invece, resta bellissima e ancora di grande
impatto. Il nero dello sfondo di tutte le tavole ha il merito di
esaltare la luminosità di qualsiasi colore gli si appoggi sopra. Il
fascino del 'castell' che si rastrema verso l'alto, perché gli
animali via via sono sempre più piccoli, come è giusto che sia, è
ancora lì a fare bella mostra di sé. L'effetto 'felpato' del
collage è un marchio di fabbrica per Michael Grejniec che lo rende
inconfondibile e unico.
Ed è un piacere che il faccione di luna sia di nuovo lì, fortunatamente su una carta meno lucida, che ne accentua luminosità e materia.
Carla
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