LARGO AI BAMBINI ‘BUONI’!
Vengono presentati come ‘classici’,
pubblicazioni originali rispettivamente del 1985 e del 1978, che
hanno avuto un grande successo in America e che ora Bompiani propone
al pubblico italiano con le illustrazioni di Sergio Ruzzier: parliamo
di due volumetti, rilegati, e con titoli che potrebbero essere
facilmente fraintesi. Il primo che vorrei sottoporvi è ‘Storie per
bambini perfetti’, di Florence Parry Heide.
Si tratta di otto raccontini brevi,
dall’ironia fulminante e caratterizzati dalla vittoria
incontrastata di bambini che tutto sono fuorché perfetti; ciascuno
di loro è in grado di dirottare il corso del destino a proprio
favore, con trucchi di ogni genere riescono a raggiungere i propri
obbiettivi facendo fessi i genitori: c’è chi intende l’espressione
‘guardare’ la sorellina più piccola come stare ad osservarla
mentre distrugge mezza casa; chi fa sparire in un sacchetto le
schifose carote, ben contento di mangiarsi poi una torta gigantesca;
chi rompe tutti i piatti che gli capitano in mano per farsi esentare
dall’asciugarli, mentre la sorella un po’ tonta li asciuga alla
perfezione.
L’altro testo è ‘Favole a cui non
badare troppo’, nove storie scritte dalla stessa autrice insieme a
Sylvia Worth Van Clief: anche qui abbiamo brevi storie ‘edificanti’,
ove la morale della favola, letteralmente, è un simmetrico
ribaltamento che dimostra, con solida evidenza, che essere buoni ed
obbedienti non conviene. I personaggi principali non possono non
emergere per pigrizia, distrazione, furbizia. E quando invece sono
sinceri, guai a loro!
Questi testi sono un vero manifesto
alla libertà dei bambini: libertà dall’obbligo di essere pure
emanazioni dei grandi, libertà di essere decisamente discoli e anche
piuttosto scaltri.
Da una parte, dunque, degli adulti di
cui Ruzzier giustamente ci fa vedere solo le ampie gonne e i piedi,
adulti distratti, che non sanno interpretare i comportamenti dei
figli; dall’altra dei bambini e delle bambine che hanno un’idea
molto chiara di ciò che vogliono.
E’ decisamente un’immagine
irriverente, un grande sberleffo a chi pensa di avere realmente sotto
controllo il comportamento dei figli. E lo è con quella piccola vena
di cattiveria , i buoni sono dei tonti, mentre i bambini che mentono,
cospirano, dissimulano hanno la strada spianata, che non può che
ispirare simpatia e molte risate liberatorie da parte di chi quei
trucchi li ha messi in campo senza successo. Infatti, bisogna dire
che questo esercito di discoli esercita il proprio diritto alla
disubbidienza senza una vera malizia, ma con grande semplicità:
questi piccoli sono quello che sono, detestano asciugare i piatti
insieme alla mamma, mettere in ordine la cameretta, mangiare le
carote. E chi può contestarglielo. L’originalità sta nel mostrare
apertamente questa alterità, con una buona dose di irriverenza.
Sicuramente sono testi in contro
tendenza rispetto alle aspirazioni moraleggianti di tanti libri per
bambini, quei libri di varia natura che spiegano come va, o dovrebbe
andare, il mondo e come ci si debba comportare.
Ruzzier interpreta il testo
sottolineando furbizia e ingenuità negli sguardi in tralice, nei
sorrisi soddisfatti, nel rendere trucchi e sotterfugi. Grande ironia
nel tratto e una buona dose di complicità con i malandrini che
popolano queste pagine.
I testi brevi, i caratteri grandi fanno
di questi libri un’eccellente prova per lettori e lettrici alle
prime armi, con buona pace delle perplessità di insegnanti e
genitori.
Eleonora
“Storie per bambini perfetti”, F.
Parry Heide, S. Ruzzier, Bompiani 2019
“Favole a cui non badare troppo”,
F. Parry Heide e S. Worth Van Clief, S. Ruzzier, Bompiani 2019
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