UN SOGNO ATTUALE
‘Un sogno sull’Oceano’, di Luigi
Ballerini, pubblicato dalle Edizioni San Paolo, è un romanzo
dedicato alla vicenda del Titanic, il transatlantico naufragato, per
la collisione con un iceberg, fra il 14 e il 15 aprile del 1912. E’
una vicenda ben nota, che ha ispirato registi e scrittori. Eppure
qualcosa da raccontare c’era e Ballerini ha scelto di raccontare,
in una trama a metà fra ricostruzione storica e narrazione, il punto
di vista di chi lavorava nelle cucine.
In quella immensa nave da crociera,
dove si affiancavano il lusso e la povertà, lavoravano schiere di
addetti; fra questi i cuochi, i camerieri, il personale di sala e il
direttore, Monsieur Gatti, che sul Titanic dirigeva il Ritz,
ristorante destinato all’alta società, in funzione da mattina a
sera, con piatti raffinati e ingredienti di prima scelta. A
lavorarvi, a diversi livelli, molti italiani, fra i tanti che
andavano cercando fortuna all’estero e che vedevano nell’ingaggio
sul Titanic un fortunato trampolino di lancio verso future
professioni.
I personaggi del romanzo sono reali e
l’autore ne rispetta le biografie, romanzando quel che basta i
caratteri, le aspirazioni, i legami sentimentali.
Tutta la vicenda è raccontata in
soggettiva da due personaggi, che si alternano nel racconto: Monsieur
Gatti, il grande manager della ristorazione, capace di mettere in
piedi un ristorante perfetto nella forma e nella sostanza; e il
giovane Italo, partito in cerca di fortuna e presto innamorato della
bambinaia di una famiglia facoltosa. Tutto scorre nel migliore dei
modi, l’immagine perfetta di un transatlantico a misura dell’alta
società viene confermata ogni giorno. Ma, e credo questo sia vero, a
bordo sono spariti i binocoli e i dispacci che segnalano la presenza
di iceberg sono sommersi dalle comunicazioni private.
Sta di fatto che arriva la notte della
collisione e i destini di tutti si compiono nel giro di poche ore.
Gatti sceglierà di rimanere a fianco della sua brigata di cucina,
destinata a non trovare mai posto sulle scialuppe di salvataggio.
Alcune considerazioni su questo
romanzo, che si presenta come una cronaca distaccata di un disastro
di un secolo fa. Intanto la rigorosa, dettagliata ricostruzione
d’ambiente, che disegna l’immagine vivissima di un mondo
profondamente classista, in cui viaggiare in prima classe è
appartenere a un altro mondo, che entra in contatto con gli ‘altri’
attraverso la schiera di ancelle, servi, bambinaie, camerieri. E’
un mondo feroce, che non offre molte alternative a chi cerca di
cambiare la propria condizione. Emigrare, appunto.
I ritratti di questo mondo di persone
non miserabili, ma dignitosamente povere, sono efficaci: raccontano
di sogni, speranze, progetti affidati al futuro e al duro lavoro. Li
abbiamo lì davanti a noi, questi ragazzi in cerca di fortuna, armati
di qualche mestiere e disposti a tutto pur di migliorare la propria
condizione e quella della propria famiglia.
In questa lucida fotografia di un mondo
che vorremmo tramontato, emerge la pacata dignità di un’ultima
cena, una cena da signori, consumata dalla brigata di cucina insieme
al suo capo.
Sarebbe molto facile fare parallelismi
con il presente, ma penso che le lettrici e i lettori, dagli undici
anni poi, sapranno sicuramente trarre qualche illuminante richiamo
alle persone oggi in cammino, per cercare fortuna, e guarderanno con
diversa consapevolezza alle vite, ai desideri, alle speranze di chi
attraversa il mare.
Eleonora
“Un sogno sull’oceano”, L.
Ballerini, Edizioni San Paolo 2019
Nessun commento:
Posta un commento