mercoledì 28 agosto 2019

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


SPERDUTI


E’ una storia di grande fascino, un romanzo che merita appieno la Carnegie Medal ricevuta nel 2018: ‘Alla fine del mondo’, di Geraldine McCaughrean, da poco pubblicato da Mondadori nella collana Contemporanea, è un grande romanzo.
Racconta la storia, ispirata a un fatto reale accaduto nel 1727 nell’arcipelago scozzese di Saint Kilda, di un gruppo di uomini, con una ragazza camuffata da ragazzo, rimasti soli nell’isolotto di Warrior Stac per nove mesi. Erano andati lì, in estate, a fare incetta di uccelli marini, preziosi per la carne, le piume e l’olio, assai ben pagato. Dovevano restare qualche settimana e invece nessuno è venuto a riprenderli.
Il romanzo della McCaughrean, autrice nota al pubblico italiano, è il racconto della loro lotta per la sopravvivenza, delle loro diversità, dei loro disperati destini.
Il protagonista è Quilliam, un adolescente che, insieme ad altri ragazzi, accompagna i tre adulti ‘uccellatori’, destinati cioè a guidare la breve stagione di caccia su un isolotto sperduto nell’oceano. Se l’inizio di questa impresa appare prevedibile, ma non per questo meno duro, la presa di coscienza che è passato troppo tempo e che nessuno verrà a riprenderli spalanca davanti a questo gruppo di persone la prospettiva di un inverno durissimo, flagellato dalle tempeste, senza poter contare su altro che se stessi. C’è chi si auto nomina pastore, pretendendo di dettare legge; chi è spinto da visoni mistiche e chi, come Quilliam, cerca di tenere viva la speranza fra i più piccoli raccontando storie e nominando ciascuno ‘custode’ di qualcosa: della memoria, del tempo, dei preziosi strumenti di lavoro. A renderlo più forte è l’amore per la giovane ragazza arrivata da poco nel paesino costiero da cui vengono tutti: Murdina, l’affettuosa maestra che ha insegnato loro a leggere e a scrivere. Il lavoro di uccellatore è durissimo e feroce, non lascia scampo alle diverse specie di uccelli che lì si affollano per deporre le uova o ripararsi: le pulcinelle di mare, le berte, i fulmari. Quill si affeziona a un’alca, un grosso uccello marino, ora estinto, incapace di volare, che lo accompagna nelle diverse, pericolosissime imprese. La sua feroce uccisione, da parte dei compagni di sventura, è per il ragazzo un segnale dell’imminente definitiva sventura, la fine del mondo. Alla fine una barca arriverà, quella dell’implacabile esattore dei tributi, che li raccoglie e li riporta in un villaggio reso deserto, o quasi, da un’epidemia di vaiolo. Pochi uccellatori potranno riabbracciare i familiari, Quill, con il cuore inaridito dall’aver perso tutto, vuole imbarcarsi e lì, sulla banchina del porto, c’è un colpo di scena finale.
‘Alla fine del mondo’ è un potente romanzo corale che più che raccontare quanto l’isolamento possa cambiare le persone e svelarne l’intima natura, racconta in primo luogo la durezza della vita di questi uomini all’estremo nord della Scozia, dipendenti dalla natura e in lotta perenne con essa; niente può essere perduto, niente tralasciato, una piuma, un coltello, una fune. E’ una natura matrigna, che però nutre e sostiene anche quando non è rimasto più niente. Solo Quill, narratore di storie, riesce a vedere in un animale lo specchio affettivo della sua solitudine.
Nonostante sia una storia ambientata all’inizio del ‘700, la narrazione è avvincente, ci trasporta su un isolotto sperduto a condividere la lotta per la sopravvivenza di un manipolo di persone che non hanno altro che la loro esperienza e la loro tenacia. Efficace la traduzione di Anna Rusconi, precise le illustrazioni di Jane Milloy e la mappa di Ian McNee. Mi incuriosisce il fatto che l’editore inglese, Usborne Publishing, non abbia utilizzato il proprio marchio italiano per la traduzione. E trovo sia una sottovalutazione da parte dell’editore italiano Mondadori aver scelto la collana Contemporanea, più esplicitamente per ragazzi, rispetto a quella de I Grandi, dove trovano spazio romanzi, come questo, adatti anche a un pubblico adulto.
Bella lettura, avventurosa e drammatica, da affrontare dai dodici anni in poi.

Eleonora.

“Alla fine del mondo”, G. McCaughrean, Mondadori 2019

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